capitolo 71

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Sono a lezione, immersa nei miei pensieri. Non so con chi ho passato la serata in quella dannata discoteca e ormai è passata una settimana. I ricordi che ho con Alex ogni notte mi si presentano nella mente, come una pellicola che scorre tristemente. La mia vita senza di lui non è più come prima: mi manca tutto di lui; i suoi capelli morbidi e ricci, il suo profumo che mi invadeva ogni volta le narici facendomi beare di esso; mi mancano i suoi occhi scuri in cui scoprivo il mio mondo... Il nostro mondo.

<<Johnson, è più importante guardare fuori dalla finestra invece di prestare attenzione alla mia lezione?!>> sbotta la strega di matematica, distogliendomi dai miei pensieri. <<Tanto non capisco ugualmente niente!>> ribatto furiosa, e lei spalanca gli occhi. <<Come si permette, signorina!? Esca fuori!>> mi impone ed io, sorridendo, esco ringraziandola.

***

Ormai sono qui da molto, e non c'è nessuno. Quella strega di matematica mi sta facendo odiare, più di quanto già la odi, la sua orribile materia. Deve capire che deve coinvolgere gli alunni, non mandarli fuori. Mi siedo a terra e sono nuovamente immersa nei miei pensieri. Sembra di vedere, in questo momento, il suo volto accigliato come sempre faceva con me.

I nostri sguardi si incrociano e si, lui è qui e sta venendo nella mia direzione.
Il cuore inizia a perdere battiti, sento il sudore grondare dalle mani e le lacrime arrivare agli occhi. Vorrei andargli incontro e abbracciarlo, baciarlo, dirgli che tra noi non finirà mai... Ma questa è solo fantasia, non la realtà. La realtà è che tutto è già finito tra noi. 

Lui continua a camminare, indifferente della mia presenza. So che ancora valgo per lui, che gli faccio ancora lo stesso effetto; ma il suo orgoglio è troppo per poterlo ammettere a se stesso.
 Conserva ancora il suo fascino, malgrado le occhiaie pronunciate e gli occhi stanchi. Lui ormai mi aveva sorpassato non degnandomi di uno sguardo. Una lacrima mi accarezza il viso, annullandosi sulla mia maglietta. In quell'attimo, in quel maledetto attimo, lui si volta verso di me e mi scruta. I nostri sguardi si uniscono come in un abbraccio. Avrei voluto che quell'istante durasse per sempre, mi sono sentita ancora per una volta sua. In quello sguardo, che può risultare banale, io ho rivissuto i momenti più belli della mia vita passata con lui.

Mi alzo di scatto e corro in bagno, abbandonandomi nella mia sofferenza che sembra infinita. So solamente che vorrei sprofondare nelle sue braccia e starci per tutta la mia vita...

***

<<Dai, vieni!>> urla Dakota verso di me. <<Ho detto di no, non rompermi!>> dico ormai stanca e demoralizzata. Stasera ci sarà una festa in un pub vicino e Dakota, amante del caos, mi sta costringendo ad andarci. Sono troppo triste e non credo che, andare ad una festa ed ubriacarmi nuovamente, mi tirerà su il morale. 

<<Verrà anche Alex>> ammette facendomi un occhiolino. Qualcosa dentro di me si smuove ma la voglia di andarci è pari a zero. <<Ti prego>> mi scongiura, tirando fuori il labbro inferiore e si sta sforzando di piangere. Soltanto l'idea di incrociare il suo sguardo, mi fa allontanare dal pensiero di non andarci.

Ci prepariamo e Dakota tira fuori tutti i suoi trucchi e vestiti migliori. Afferro un maglione nero ed un leggins, mi faccio una coda alta e sono pronta. Esco dal bagno e Dakota mi guarda malissimo, so che odia la mia scelta ma a me non frega nulla. Voglio solo vederlo un'altra volta per poter sentire tutto ciò che mi fa provare. <<Ma sei pazza?! Ad una festa non si va dicerto così, dovresti saperlo. A Santa Monica non si facevano feste continuamente?>> dice ed io alzo gli occhi al cielo. <<Cosa vorresti fare?>> chiedo e lei sorride maligna. <<Lascia fare a me>> dice e la lascio fare... 

***

Appena finisce, mi porta davanti lo specchio e mi fa aprire gli occhi. Il risultato è incredibile e quasi non mi riconosco. I miei capelli sono raccolti in una coda alta con dei boccoli che ricadono sulla schiena. Il trucco è molto luminoso e curato. Indosso un vestito nero aderente e corto, lungo a metà coscia e scollato sia sulla schiena e sia sul seno. Come scarpe, indosso delle normali scarpe con il tacco poco alte e rigorosamente nere. Metto un profumo e andiamo verso la festa... Spero solo che non succeda l'impensabile... 

STAY WITH MEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora