1. Capitolo

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Stavo studiando letteratura...la mia materia preferita all'università quando sentii una voce chiamarmi dal piano di sotto...
- Lexa...posso parlarti per favore?- capisco subito che si tratta di Costia e scendo immediatamente chiudendo i libri e lasciandoli tutti sparsi sul tavolo. Disordinato come sempre.
- Arrivo!- grido scendendo le scale.-
Erano le vacanze invernali ma comunque ci avevano riempite di compiti. Costia all'ultimo anno di liceo io all'ultimo anno di università.
Ci eravamo conosciute due anni e mezzo fa a causa di Anya mia cugina e coetanea di Costia. Eravamo in un pub molto gettonato e lei era davvero bellissima. Non riuscivo a distogliere lo sguardo dal suo. Era magnetico.
In cucina c'erano Anya e zio Titus. Abbracciai subito Costia ma niente baci...mio zio era molto contrario a tutte queste cose sdolcinate eppure aveva un gran cuore.
- Dimmi...- le dissi tra il sospettoso e il curioso... lei abbassò lo sguardo e io feci segno a Titus e Anya di uscire ma poi Costia disse:
- Che ne dici di fare un giro?- mi aveva guardato con quegli occhioni di cioccolata che non potevo dirle di no.
- Ok - risposi prendendo la giacca ed entrando in macchina. Costia aveva appena ricevuto la patente e così faceva pratica portandomi di qua e di la anche se io non andavo matta per le automobili...io guidavo le moto.
In macchina c'era un silenzio assordante.
Costia non mi degnò neanche di uno sguardo.
- Costia...di cosa volevi parlare?-
Fa un sospiro e rimase in silenzio.
- Ora che siamo sole puoi dirmelo...- insisto.
Lei allora svolta l'angolo e ci ritroviamo fuori città verso il ranch della sua famiglia. Accanto al ranch c'era un bosco e nel bosco il nostro posto segreto. Un laghetto dove spesso andavamo per rilassarci e fare un bagno durante l'estate dopo i suoi allenamenti di equitazione.
Costia fermò la macchina e io scesi ma notai che lei era rimasta ancora dentro. Aveva lo sguardo fisso in un punto ed era immobile. Non capivo cosa le stava succedendo.
Mi avvicinai alla macchina e aprii la sua portiera. Mi abbassai un attimo e le presi il viso tra le mani. -Costia...cos'hai ?- le chiesi preoccupata per il suo strano comportamento.
Lei evitò di nuovo il mio sguardo. Mille domande si stavano formando nella mia testa...cos'era così grave da non potermelo dire?
- Ti prego Costia dimmi cosa sta succendendo...- la supplicai prendendole la mano. Lei fece un sospiro e lasciò la presa della mia mano. Io mi innervosii e detti un forte colpo al cofano della macchina. Lei si spaventò dalla mia reazione improvvisa. E una lacrima le rigò il viso.
- Si può sapere che cazzo sta succedendo Costia?- le urlai contro...ma appena in quel momento mi resi conto con quale aggressività avevo reagito al silenzio di Costia.
- Titus mi ha detto che ti ricattanno Lexa...- disse con un filo di voce tremante fissando sempre davanti con le mani al volante e le lacrime che ormai scendevano incontrollabili.
Io ero rimasta pietrificata da quello che avevo sentito. Avevo fatto promettere a Titus di non dire niente a Costia....lui non aveva mantenuto la promessa. Perché glielo aveva detto??? Perché? Ero infuriata. Mi voltai e mi diressi verso il recinto del ranch....mi girai di spalle con le mani tra i capelli così da non farle vedere quell'unica lacrima che scese lungo la mia guancia. Ero così dispiaciuta per averla ridotta in quello stato e non riuscivo a sopportare l'idea che avesse la paura negli occhi quando reagivo così . Non era colpa sua...ma di Titus...ogni volta che reagivo così bruscamente e Costia ci finiva di mezzo le mie giornate terminavano con me chiusa e isolata in camera mia a guardare il soffitto e a cercare di trattenere le lacrime. Ogni volta ero più brava in questo.

Passarono dei lunghi minuti...non avevo la forza di tornare in macchina da lei. Volevo ma non ci riuscivo. Guardavo verso il sole che stava tramontando sperando che alla fine lei si decidesse di venire. Ma nemmeno Costia si muoveva. Facevo respiri profondi per calmarmi. Le mie mani tremavano. Non perché mi stavano ricattando ma perché prima di oggi non avevo mai oltrepassato così il limite con lei. Lei è la cosa alla quale tengo di più al mondo. Farei di tutto per renderla felice...ma poi l'unica che la fa soffrire sono io. Avevo il cuore in gola...mi sentivo talmente in colpa che non avevo la forza di girarmi verso di lei.

Dopo un po' però sentii dei passi avvicinarsi a me. Mandai un sospiro di sollievo quando sentii le sue braccia cingermi la vita...mi diede un bacio sulla guancia e io non sapevo se rilassarmi o irrigidirmi. Non avevo la forza di parlare.

- Fai come ti hanno chiesto di fare Lexa...- mi sussurrò all'orecchio.
- Non posso Costia. È un torneo importante. Loro sono solo un gruppo di stronzi succhiasangue drogati che vogliono rovinarmi la carriera. Il karate è la mia vita...ormai lo dovresti sapere.- le rispondo decisa.
- Ma...Lexa...- mi giro. Mi guarda con gli occhi lucidi e uno sguardo così impaurito e supplichevole che non riesco a fare a meno di non darle un bacio sulla fronte. Lei istintivamente chiude gli occhi e mi tira ancora di più a se.
- Mi dispiace Costia... ma il torneo è troppo importante.-
- Titus mi ha detto che sono criminali e che sarebbero capaci di tutto...ricordati che la tua famiglia ha avuto problemi con loro anche prima...ho paura Lexa...non andarci...ti prego...fallo per me...-
Provo una fitta al cuore, ma avevo già preso la mia decisione e io a quel torneo ci sarei andata costi quel che costi e quegli imbecilli sarebbero finiti tutti K.O.
- Io ci ho pensato già troppo a lungo e ho preso la mia decisione Costia- le rispondo guardandola dritto negli occhi.
Lei si allontanò di scatto da me. Arrabbiata. Ora ero io la vittima della sua ira.

- Non te ne frega niente della gente che ti ama Lexa...sei davvero un egoista. - mi urlò contro con tutta la forza che aveva in quel suo esile corpo. Le lacrime le scendevano lungo il viso e io cercai di prenderle la mano per fermarla ma lei si girò e urlò : - È l'unica cosa che ti ho chiesto da quando stiamo insieme perché ho paura per te ok? Perché ti amo...per questo ti ho chiesto di lasciar stare. Perché non voglio che tu abbia problemi, che sia triste, che succeda qualcosa...ti hanno chiesto di non partecipare. Sei la migliore...lo sanno tutti...ma tu sei troppo orgogliosa per evitare un solo scontro...- disse entrando in macchina e lasciandomi lì sul suo ranch...da sola.

Non si fece viva per una settimana intera. Non rispondeva alle mie chiamate e nemmeno ai messaggi. Ero davvero triste ma mi allenavo lo stesso per quel torneo. Sapevo che avrei vinto e nessuno me lo avrebbe impedito.

Dopo l'ennesima chiamata Costia finalmente rispose la sera prima del torneo.

- Hey...- sentii dire dall'altra parte.
- Hey...- dissi - finalmente sento la voce di Costia Green...-
Sentii un rumore dall'altra parte...ci avrei giurato che le fosse scappato un sorriso fuggente.
- Mi dispiace per averti urlato contro Lexa...mi dispiace per essere sparita per tutta la settimana...ma davvero speravo che avresti lasciato stare...- disse con un tono di tristezza nella voce...
- Costia...io...-
- Non devi giustificarti...stare con te è la cosa più bella che mi sia capitata e devo accettare anche questa parte di te...-
I miei occhi si fecero lucidi ma in un attimo fermai le lacrime guardando il soffitto.
- Verresti al torneo con me? - dall'altra parte c'era il silenzio...lo sapevo che quella domanda non la dovevo porre...che stupida.
- Non lo so...non credo.-
- Ho bisogno di te Costia...mi darai moltissima energia in più se ci sarai...e poi lo sai che alla fine ci sarà una grande festa all'hotel J&J...dai è il più gettonato in tutta la città.-
- Ci penserò...-
- Perfavore...tanto lo sai che vinco.- le dico con sicurezza non lasciandole altra scelta.
- Uffa....ok...- rispose. Sulle mie labbra si fece spazio un grande sorriso e le risposi.
- Sei fantastica. Mi rendi l'universitaria più felice del mondo sai?-
- Ma perfavore...- dice lusingata.
- Sono sincera...non so proprio cosa farei senza di te...-
- Ma sono qui e ci sarò sempre Lexa.-

Io sono LexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora