16. Capitolo

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POV LEXA

Quella mattina mi svegliai particolarmente di buon umore. Quel giorno avrei tolto il gesso e la mia gamba sarebbe tornata come nuova.
Anya era già pronta con le chiavi della macchina in mano. Io stavo ancora bevendo il caffè.
- Sempre in ritardo Lexa. Mai una volta in tempo. Dovresti cercare di cambiare questa cosa lo sai?- disse mettendo il broncio.
- Sono irreparabile...scusa.-
- Sarebbe almeno carino da parte tua sbrigarti un po'...o perlomeno fingere di avere fretta.-
- Lo sai che non sono brava a fingere...-
- Allora niente colazione...io parto senza di te.-
- Nooo...ecco, aspettami, ti prego.-
- Qualcuno si sta sbrigando.- commentò soddisfatta del risultato.
- Vaffanculo...- mi alzai e presi la giacca e le stampelle che ormai avevano perso il loro ruolo ...sentivo che sarei stata capace di camminare non appena sarei stata libera da quel gesso maledetto.
Entrai in macchina sbattendo la testa e chiusi nervosamente la portiera.
- Qualcuno si è alzato col piede sbagliato...-
- Anya...smettila, non è vero...sono felice...finalmente potrò camminare senza questi cosi.-
- Ok...se lo dici tu...a proposito...sei sicura che la dottoressa non ci sarà?-
- Sicurissima...ho tutto sotto controllo.-
- Ok.-
- Come va con Nyko?-
- Siamo usciti ancora due volte dopo quella sera...e...-
- Cosa?-
- Insomma...-
- Avete fatto l'amore?- chiesi sgranando gli occhi.
- Si...- rispose arrossendo.
- Caspita...siete proprio impazienti...almeno sono sicura che lo conosci.- dissi scherzando.
- Lexa...lo conosco da sempre...è per quello che sta andando tutto così veloce.-
- Lo so, lo so...-
- Il piano per la dottoressa?-
- Non ti svelo niente per ora.-
- Ok, ma prima o poi lo dovrai fare.-
- Nei tuoi sogni.-
- Eccoci...ti aspetto al parcheggio.-
La salutai e mi diressi verso l'ospedale. Il dottore di turno mi tolse il gesso e io camminai come se nulla fosse successo.
- Wow...è davvero strano questo..-commentò il dottore.
- Cosa?- chiesi preoccupata.
- Niente...lei cammina perfettamente...pensavo che avrebbe avuto bisogno di qualche fisioterapia...ma a quanto pare no. Signorina Alexandra...lei si è ripresa completamente...le auguro davvero ogni bene.-
- Grazie dottore...ci vediamo presto.-
- Spero di no.- disse scherzando.
Lo salutai e uscii con passo leggero dall'edificio. Anya aveva una faccia stupita e io un sorriso che non avevo da tempo.
- Ora mi porti a casa che devo sistemare la moto...-
- Aspetta...tu..-
- Io cosa?-
- Stai pianificando di venire in ospedale con la moto per caso?-
- Ti da fastidio?-
- Sei un genio. Le toglierai le parole di bocca.-
- È quello che spero.-

Arrivata a casa entrai subito in garage e mi buttai a lavoro. Passarono delle ore e verso le quattro di pomeriggio tutto sembrava essere di nuovo a posto. Non l'avevo guidata per tanto tempo e dovevo sistemarla un po'. Poi entrai in casa e misi il mio rossetto rosso fuoco sulle labbra, un buon profumo, jeans di pelle nera, la camicia nera e la giacca di pelle. Presi il casco e controllai per un'ultima volta la moto.

Accesi il motore e partii. Wow...la sensazione era incredibile. Mi sentivo libera come una volta. Era bellissimo. Presto arrivai davanti all'ospedale. Parcheggiai la moto davanti all'ingresso e proprio mentre guardavo se ci fosse lei ecco arrivare quella bionda in camice bianco che stavo cercando. Scesi dalla moto e mi tolsi il casco. Scossi un po' la testa e passai una mano tra i capelli per sistemarli e mi accorsi che Clarke mi stava letteralmente fissando.
La salutai facendole l'occhiolino e lei mi venne subito incontro.

POV CLARKE

Stavo scendendo le scale quando vidi una moto rossa parcheggiata davanti all'ingresso. Sopra c'era una donna dal fisico mozzafiato...non capivo cosa mi stava succedendo. Non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. La donna scese in modo elegante e si tolse il casco. Era Alexandra Woods. Ero senza parole. Era bellissima. Era guarita completamente e in quei jeans di pelle e quel rossetto su quelle labbra perfette mi aveva tolto il fiato. Mi fece l'occhiolino e mi salutò. Decisi di andarle incontro.

- Vedo che sei finalmente guarita. Come stai?-
- Benissimo...oggi ho tolto il gesso...cammino senza problemi e ho pensato di fare un giro in moto.-
- Questo lo vedo...sono contenta che tutto sia andato per il meglio.-
- Anch'io...infatti ti volevo ringraziare...ho pensato che forse durante la pausa che se non sbaglio è tra tre minuti esatti potremmo andare  a mangiare qualcosa se ti va.-
A quelle parole avevo perso ogni senso di pace e controllo. Non mi ero mai sentita così vicino a una donna. Ero confusa e il mio cuore batteva a mille.
- Va bene...vado a prendere le mie cose e arrivo.- risposi tutto d'un fiato.

Io sono LexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora