Entrai in casa di Anya. Ero in preda all'ira. Lasciai la porta aperta nonostante fosse febbraio. C'era anche Titus ma ora di lui non me ne poteva fregare di meno.
- Anya!- urlai una volta entrata in casa. Lei arrivò in un batter d'occhio. E con lei Titus.
- Cosa è successo?- mi chiesero in coro. Le mie mani erano strette in pugni e non sapevo da dove iniziare.
- Io quella donna l'ammazzo. -
- Calmati Lexa...cosa succede?-
- Come posso calmarmi se il mio capo mi ha appena minacciato.-
- Ti ha minacciato???-
- È in qualche modo collegata ai Queen...-
- Cosa?- le loro facce erano, almeno credo, pallide quanto la mia.
- Dimmi che non è vero Lexa..- disse Anya.
- Posso dirti soltanto che domani sarò sicuramente disoccupata.- Titus si girò di spalle e si prese per i capelli.
- Cosa pensi di fare?- mi chiese poi.
- Niente...non c'erano le telecamere e neanche una cimice... ma sono io quella che l'ha spinta al muro.-
La testa mi faceva male...le mani tremavano...sentivo l'ansia salire...di nuovo un attacco? Titus non doveva sapere che avevo ancora problemi del genere.
- Chiedi il trasferimento oppure licenziati.- disse Titus tutto d'un tratto.
- Cosa?- gli chiesi perplessa.
- Ti prego...non lasciare che infanghino la tua carriera perché lo faranno se tu non stai almeno tre passi davanti a loro.-
- Devo chiamare Lincoln.-
- No...domani vai a chiedere il trasferimento se te lo negano allora licenziati.- Titus sembrava turbato...e vedevo che cercava di calmarsi...anche se mi ero sempre rifiutata di dargli troppo ascolto ora sentivo che aveva ragione. I Queen erano molto più pericolosi di quanto immaginavo...e io non li immaginavo mai innocui.POV CLARKE
Tornata a casa le lacrime che cercavo di trattenere ora mi avevano sconfitto. Non riuscivo a capire il perché di questo mio comportamento. Cosa sono io? È possibile che prima stavo vivendo una bugia? È davvero questo quello che mi fa sentire così viva? Se è davvero così come lo dirò alle persone che amo? Mia madre mi accetterà per quello che sono? I miei colleghi? Le mie amiche? Le mie mani tremavano. L'avrò sicuramente ferita col modo nel quale praticamente scappai di casa sua. Sono una merda...davvero. C'era qualcosa che non andava con me? Perché mi stava piacendo una donna? Perché quando mi aveva baciato avevo sentito il mio cuore sussultare e un calore nel ventre che con Finn non avevo mai provato in modo così intenso?
Il tempo passava e io fissavo il mio telefono. Volevo chiamarla. Ma avevo paura . Avevo paura di quello che sentivo mi appartenesse.
Erano già le 23:12 quando mi decisi a chiamarla. Ero molto nervosa. Non sapevo neanche cosa le avrei detto.
-Ti prego rispondi.- mi sorpresi sentendo la mia voce che tremava.
Dall'altra parte nessuno rispondeva...questa volta l'avevo fatta davvero grossa. Terminai la chiamata e me ne andai a letto. Volevo dormire...lo giuro...era quello che volevo...ma non ci riuscivo...fissavo il soffitto e speravo che succeda qualche miracolo. Era mezzanotte passata...i miei occhi si stavano arrendendo al sonno...ero stanca...ma ...qualcosa di molto forte mi teneva ancora sulle spine...forse la speranza...di ricevere quella chiamata...POV LEXA
Rimasi a dormire da Anya e Titus. Non litigammo questa volta. Io mi sbrigai a salire in camera mia. La camera nella quale ero cresciuta...nella quale agli inizi...prima che avessi la mia di casa...io e Costia passavamo ore intere. Io studiavo e lei si esercitava col violino. Io dormivo e lei mi guardava dormire. Adorava farlo...io invece non riuscivo a lasciarla dormire un minuto neanche. Preferivo coccolarla costantemente. Ogni volta che mi svegliavo con lei seduta accanto a me mi sentivo così vulnerabile e nuda...senza nessuna maschera di forza o rabbia che mi avevano insegnato a portare. Qui avevo passato la prima notte con lei. Si era addormentata tra le mie braccia...non avevo sentito mai così tanta fiducia da nessuno. Ero davvero assorta nei miei pensieri che vagavano tra i ricordi più belli della mi vita quando sentii il telefono squillare...volevo rispondere ma poi vidi il diario di Costia. Non risposi...mi avvicinai a quel quaderno malmesso e lo osservai. Aprii la prima pagina.
Costia Green.
Tra le pagine c'era ancora il suo odore. L'odore del profumo che portava sempre. Chiusi gli occhi e per un attimo mi sembrò di trovarmi tra le sue braccia ancora una volta.
La tentazione di leggerlo era davvero forte...ricordo ancora le parole di sua madre...tutto sarà più facile da superare se lo leggi. E poi quelle di Costia...non sopporterei mai che qualcuno lo leggesse. Dopo averlo tenuto in mano per un'ora lo riposi dov'era prima e detti un'occhiata al telefono. Dio...Clarke aveva chiamato un'ora fa. Era ormai mezzanotte passata...
Decisi che era il caso di tentare perché lei per me l'aveva fatto.
L'attesa sembrava durare un'eternità quando poi sentii la sua voce...- Lexa...- disse...credo di averla svegliata.
- Ehi...ho visto che mi avevi chiamato...non potevo rispondere scusa.-
- Pensavo non avresti più richiamato...-
- Perché?-
- Mi dispiace così tanto per come me ne sono andata...ho paura di quello che sto provando. Cerca di capirmi.-
- Ti capisco...ma non capisco come sei venuta a saperlo appena adesso a 22 anni.-
- Sono sempre vissuta in un mondo dove non esisteva posto per un modo diverso di amare. Pensavo quello fosse l'unico modo giusto. Finn era stato sempre molto importante per me...forse se non entravo in una relazione così seria con lui...forse ora saremmo stati migliori amici...-
- Capisco...-
- Non dici niente?-
- Non so che dire...quando sei scappata ho avuto paura che avessi fatto qualcosa di troppo azzardato e sbagliato...qualcosa di irreparabile.-
- No...sono io che sto facendo uno sbaglio dopo l'altro. Oggi mi hai fatto provare qualcosa che non credevo possibile...ti ringrazio per questo.-
- Di nulla...stai bene ora?-
- Si...vorrei vederti uno di questi giorni così mi scuso di persona...sono stata terribile.-
- Ci possiamo mettere d'accordo ma ti prego...non preoccuparti per questa cosa di oggi...-
- Ok...-
- Buonanotte.-
- Buonanotte.-

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Io sono Lexa
FanfictionChi è Lexa? Perché crede che l'amore sia una debolezza? Quale disgrazia le è successa? Leggete la sua storia e lo scoprirete