POV Lexa
Ero felice. Finalmente felice. Era questo l'unico pensiero che avevo in testa la mattina seguente, quando mi svegliai con Clarke tra le mie braccia. I raggi di sole si facevano spazio piano piano nella stanza di Clarke...lei dormiva ancora profondamente...io ero già sveglia all'alba come sempre. Allungai la mia mano destra per guardare l'ora sul telefono di Clarke. Lo accesi e vidi 6 chiamate di Finn. Perché avrebbe dovuto chiamarla? Mi nascondeva qualcosa? Lasciai il telefono sul comodino e agilmente sgattaiolai fuori dal letto attenta a non farla svegliare. Tantissime domande mi stavano assillando la mente. Mi vestii...e mi sedetti sulla sedia dall'altra parte della stanza. Rimasi lì a guardarla dormire. L'immagine che avevo l'onore di guardare era davvero indescrivibile.
I raggi di sole stavano illuminando il corpo di Clarke...uno per uno...durante la notte aveva buttato giù quasi tutte le lenzuola...mentre dormiva sembrava così piccola e innocente. I suoi lunghi capelli biondi le coprivano il seno e le mani, così perfette le aveva messe sotto il cuscino. Dormiva di lato. Niente le copriva la schiena. Mi avvicinai...dovevo contenermi. Lei doveva andare a lavoro e non potevo svegliarla alle 5.30 del mattino solo perché avevo voglia delle sue labbra sulle mie.
Mi girai ma inciampai nel tappeto. Imprecai e logicamente la svegliai. Mi maledissi almeno 20 volte.
- Dove pensi di andare?-mi chiese con quella sua voce roca al punto giusto senza aprire gli occhi a causa della troppa luce nella stanza. Quanto mi faceva impazzire da appena sveglia.
- Sinceramente...non volevo svegliarti...ma sono inciampata...questo tappeto lo dovrai togliere quando verrò da te.- le dissi buttandola sul ridere.
- Ma...perché sei già vestita Lexa?- mi chiese confusa stiracchiandosi e cercando di aprire gli occhi.
- Se non uscivo dal letto tu oggi non andavi a lavoro Clarke.- alle mie parole sorrise e si sedette sul letto...coprendosi con le lenzuola.
- Oggi è il mio giorno libero scema.-
- Oggi è martedì?- le chiesi
- Sì dai, non vorrai andartene proprio ora che sono sveglia.- mi disse facendomi gli occhi dolci.
- Devo chiederti una cosa...-
- Dimmi...-
-Hai sei chiamate da parte di Finn...cosa significa questo?-
- Ti giuro che non è niente...ci sono così tante chiamate perché lo ignoro...tutto qui...è molto testardo.-
- Allora...cambia tutto.-
- In che senso?- mi chiese con voce maliziosa.
- Nel senso che tu ora togli questo lenzuolo che mi sta solamente rovinando la vista per favore.- le dissi.
- Ma è giorno?- disse arrossendo.
- E cosa cambia?- le chiesi
- Mi vergogno...con Finn l'ho sempre fatto di notte al buio...-mi rispose abbassando lo sguardo.
- Sei troppo bella per avere il diritto di vergognarti Clarke...-
- Grazie...ma...non sono mai stata molto sicura e a mio agio con il mio corpo Lexa...-
- Vieni con me...- dissi prendendola per mano. Lei cercò goffamente di prendere le lenzuola con se e qualcosa la prese anche. La portai in bagno davanti allo specchio. Mi sistemai dietro di lei e la abbracciai. Il suo viso si era colorato nuovamente di rosso...il suo sguardo evitava lo specchio. Non riuscivo a crederci che una ragazza così bella non riuscisse a guardarsi allo specchio soddisfatta. Le accarezzai la guancia.
- Guardati Clarke. Voglio che tu veda la bellezza che vedo io. Ti prego.-
- Ti prego Lexa...risparmiami...- disse guardando ovunque ma non nello specchio. Le sue mani si intrecciarono con le mie.
- Ti voglio mostrare una cosa...ma devi guardare qui.- lei allora vinta...con grandissimo sforzo finalmente si guardò...era in imbarazzo. Non volevo che sia più così.
Lasciai le sue mani e le tolsi quel lenzuolo che la copriva. Le baciai il collo e iniziai la mia terapia.
- Guarda come sei bella...guarda questi magnifici capelli biondi che ti coprono il seno Clarke.- dissi accarezzandole i capelli e sfiorandole il seno. Aveva la pelle d'oca.
- Guardati negli occhi...lo vedi questo oceano? Ogni volta che ti guardo io lo vedo... guarda la linea perfetta delle tue labbra...labbra perfette per le mie.- aggiunsi baciandola.
Lei stava in silenzio...non aveva poi da ridire chissaché perché infondo quello che dicevo era vero.
- Guarda queste curve nei punti giusti, guarda le forme del tuo corpo, così femminile e curato, senti la tua pelle liscia come petali di rosa...guarda queste mani...- dissi passando le mie mani e toccando i punti dei quali parlavo.
Allora lei si girò verso di me e mise le sue mani intorno al mio collo...
-Lexa Woods...cosa ho fatto per meritarti?- mi chiese.
- Ti sto solamente facendo vedere quello che tu hai già da sempre.-
- Mi stai uccidendo...-
- Ti sto solo dicendo la verità...sarebbe stupido da parte mia chiudere la luce e gli occhi a questo spettacolo.- dissi guardandola dalla testa ai piedi.
Lei allora mi guardò seria negli occhi e avvicinò ancora il suo corpo al mio. Mi diede un bacio e io la presi in braccio. Delicatamente la posai sul letto della sua stanza. Lei non la smetteva di guardarmi. Si morse il labbro quando sentì il palmo della mia mano sulla sua pancia scendere sempre di più quando il mio telefono squillò.
Era una chiamata anonima. Mi ricomposi e accettai la chiamata.
- Lexa, carissima, forse sarebbe meglio per te uscire dalla casa di Clarke Griffin immediatamente...se non lo fai le conseguenze potrebbero essere una serie di danni permanenti-
- Chi è al telefono?-
La linea cadde.
- Clarke...io...devo andare.-
- Ma perché??? Chi ti ha chiamato???-
- Nessuno...resta in casa e chiudi a chiave ti prego.-
- Cosa sta succedendo Lexa???-
- Va tutto bene...fa come ti dico.-
- Lexa...le tue mani tremano?! Non riuscirai a convincermi che va tutto bene.-
- Ti prego fai come ho detto. Non uscire oggi.-
- Ho paura Lexa! Non voglio essere all'oscuro di tutto.-
-Per ora deve essere così.-dissi scendendo le scale e uscendo di casa.
Chiusi la porta dietro alle spalle. Non c'era nessuno. Uscii dal cortile e m'incamminai. Avevo la costante sensazione di essere osservata e seguita. Il mio telefono squillò ancora. Era Clarke.
- Lexa! Sono qui! Sono entrati in casa! Lasciami!!! Non mi toccare!!! Lasciami!!!- la linea cadde. Mi girai immediatamente e corsi verso casa sua. Come potevo essere così stupida?!
Come avevo potuto lasciarla???

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Io sono Lexa
FanfictionChi è Lexa? Perché crede che l'amore sia una debolezza? Quale disgrazia le è successa? Leggete la sua storia e lo scoprirete