POV Lexa
Il giorno dopo Anya mi svegliò alle otto di mattina. Siccome non avevo dormito quasi per niente col orario mattutino mi ha davvero messo KO.
-Sbrigati Lexa...non abbiamo tutto il giorno.- disse Anya tutta frettolosa
- Ok...ok...dammi le stampelle...- risposi scocciata.
- Eccole.-
- Ok mi cambio e possiamo andare.- mi vestii...jeans neri,felpa e giacca di pelle...tirai fuori il cappuccio e mi diressi verso l'uscita.
Lì Anya compilò dei moduli e mentre aspettavo incontrai la bionda.- Alexandra...Allora oggi ci lascia...- disse con un tono malinconico.
- Si...mia cugina è venuta a prendermi.- risposi...mi sentivo a disagio con quelle stampelle...non ero per niente in forma come volevo mostrarmi a lei.
- Senta...dott. Griffin...mi voglio scusare per ieri...non intendevo reagire così...-
- Non c'è bisogno di scusarsi...sono io che sono stata troppo invadente.-
- Possiamo dimenticare questo episodio se per lei non è un problema...- dissi cercando di avere un tono calmo anche se a parlare con lei il mio cuore sembrava avere la tachicardia.
- S-si va bene...- disse diventando rossa...anche se non ne vedevo il motivo.CLARKE's POV
Quella ragazza era davvero capace di mettermi in imbarazzo. E non riuscivo a capirne il motivo. Avevo la sensazione che stessi facendo figuracce una dopo l'altra. Mai nessuno mi aveva fatto questo effetto.
Abbassai lo sguardo appena mi resi conto di essere arrossita senza un motivo concreto quando mia madre mi chiamò nel suo reparto.
- Clarke...Vieni subito...-
- Arrivo.-
Alexandra sembrava in pace col mondo...completamente l'opposto di come l'avevo vista ieri.- Devo andare...il dovere mi chiama...è stato un piacere Alexandra.-
- E stato un piacere anche per me Clarke.-
Disse porgendomi la mano che non tardai a stringere. A quel contatto sentii i brividi passarmi lungo la schiena.
Wow...che sensazione strana. Non mi era mai successo prima d'ora...nemmeno con Finn...il mio fidanzato.POV Lexa
Se ne andò stringendomi la mano. E io mi girai per vedere se Anya avesse finito con i documenti da compilare. In un batter d'occhio ci ritrovammo in macchina. Anya mi guardò con uno sguardo interrogativo.
- Che c'è?- le chiesi inizialmente confusa.
- Ancora me lo chiedi? -
- Non lo so dimmelo tu?-
- Ti sei accorta degli sguardi che ti mandava la dottoressa?-
- Anya...andiamo...-
- Non evitarmi.-
- Cosa vuoi sapere?-
- C'è del tenero tra di voi?-
- No...ci siamo solo presentate.-
- Ma ti piace?-
- Non lo so...-
- O ma dai....è una bomba!-
Sorrisi...quello l'avevo notato anch'io. Era bellissima....ma era un completo estraneo. Perciò era meglio non farsi delle aspettative.
Quello che era sicuro è che non mi avrebbe dato fastidio incontrarla di nuovo.
- Anya...guida...e sta' attenta alla strada!-
- Ok ok...15 min che ci vediamo e già comandi Heda....- disse con tono canzonatorio.
- Beh se ci vuoi morte entrambe....la smetto.-
- Sto scherzando...mi sei mancata un sacco.-
Mia cugina era la persona della quale mi fidavo di più in assoluto. Mi era mancata...devo ammetterlo. Dopo 10 minuti eravamo a casa. Anya mi aiutò a salire le scale e una volta entrata mi sdraiai sul divano e aspettai che arrivi mio zio dal seminterrato.- Lexa!-
- Titus!-
-È bello riaverti a casa...ci sei mancata.-
- Mi siete mancati anche voi.-
- Beh...non venivi a trovarci mai...e non ti facevi mai trovare...-
- Mi dispiace...lo sai che avevo bisogno di stare da sola...di-
- Non è una scusa abbastanza buona.-
- Tu non capisci Titus.-
- Invece no! Hai buttato fuori dalla tua vita la tua famiglia...-
- Stavo male per Costia Titus!-
- Se le avessi dato ascolto non sarebbe successo!-
- Ora vuoi anche farmi tornare il senso di colpa?!-
- Se almeno...-
- Cosa? eh? Dimmi! Dimmi Titus?! Non credi che abbia pagato abbastanza per la sua morte eh? Non credi che avere incubi quasi ogni notte, avere attacchi di panico, bere antidepressivi e sonniferi ogni giorno non sia un prezzo abbastanza alto da pagare? Pensi che la mia vita era rose e fiori? Che uscivo ogni sera? Che rimorchiavo altre ragazze in giro? Ero sempre a casa. Da sola. A maledire tutto ciò che ho fatto...a pentirmi per tutto quello che non ho fatto. Stavo male. Tanto male che non riuscivo ad alzarmi dal letto la mattina! Mi sono allontanata da voi perché non volevo mi vedeste così! E comunque io ora me ne vado...-
- No Lexa...scusa...non era mia intenzione...-
- È invece si! Bravo...sei riuscito a farmi sentire una merda ancora una volta.-
- Mi dispiace...è solo che abbiamo sofferto molto perché ci tagliavi fuori da tutto quello che ti riguardava.-
- Beh...l'hai dimostrato ora quanto ti sono mancata! Anya...portami a casa...ti prego.- ero furiosa.Anya confusa dalla situazione mi portò a casa ma rimase lì con me.
- Mi dispiace per come papà si è comportato.-
- Non è colpa tua...non preoccuparti.-
- Lui ci ha davvero sofferto...gli mancavi un sacco...oggi ha sfogato quello che teneva dentro da quando te ne sei andata.-
- Non era lui quello che diceva sempre che l'amore è debolezza?-
- Si ma lui ci tiene alla famiglia. Per lui è una cosa sacra. Lo dovresti sapere.-
Non risposi niente...stetti in silenzio. Non sapevo cosa pensare. Questi due giorni sono stati molto faticosi perciò quella sera mi addormentai molto presto e mi rifugiai nel mondo dei sogni ...

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Io sono Lexa
Hayran KurguChi è Lexa? Perché crede che l'amore sia una debolezza? Quale disgrazia le è successa? Leggete la sua storia e lo scoprirete