POV LEXA
Appena entrai in macchina un profumo bellissimo mi inebriò la mente. Qualcosa in me risvegliò dei ricordi...era lo stesso profumo che usava Costia.
I primi cinque minuti nessuna delle due disse nulla...poi decisi di farmi avanti.
- Chanel n.5.-
- Si...come fai a saperlo?-
- È il mio preferito...-
- Dove stiamo andando?-
- È un bel posto non preoccuparti.-
- Ok...se è un segreto di stato.-
- No però un po' di pazienza 😂-
- Scusa...hai ragione.-
Avevo notato che ogni tanto mi guardava. Mi faceva uno strano effetto essere consapevole di piacerle...con Costia non era così.
Con la coda dell'occhio vedevo i suoi bellissimi capelli biondi che le cadevano sulle spalle...ogni tanto vedevo anche il blu dei suoi occhi quando un lampione le illuminava il volto. Il suo viso mi rivelava innocenza, tanto amore che aspetta di essere dato e tanta voglia di vivere...quello che io ho perso negli ultimi anni.
- Va tutto bene Lexa?- mi chiese ad un tratto.
- Certo...scusa...sono una persona di poche parole...- le scappò un sorriso quando lo dissi.- Perché ridi?- le chiesi.
- Sono rilassata finalmente...pensavo che non avresti più detto niente. -
- Non ti preoccupare parlerò...e che mi serve abbastanza per aprirmi completamente con le persone...-
- Capisco...allora sarò io quella che ti racconterà qualcosa.-
- Se per te va bene ne sarei davvero felice e sollevata...per me è ancora molto difficile parlare del mio passato.-
- È stata così dura?-
- È stata una fiaba che si è trasformata in un horror ad un certo punto. Ma non importa...eccoci arrivate.-
Parcheggiai la macchina davanti a questo ristorante bellissimo. La cena era ottima...ero soddisfatta del risultato. Clarke mi ha raccontato della sua famiglia, mi ha parlato di Finn e di come con lui si sentiva in gabbia. Era molto geloso, ma il primo a tradire...È stato con lei nei momenti più difficili da superare e lei dice che lui l'ha amata davvero però le cose stavano degenerando più il tempo passava più lei si sentiva sola. Suo padre era morto mentre cercava di incastrare dei criminali...era figlia unica anche se avrebbe sempre voluto un fratello...
- E tu Lexa? Cosa mi racconti?-
- Hmm...io...non saprei...non penso ci sia qualcosa in particolare da raccontare.-
- Io ti ho raccontato quasi tutto di me...-
- Hai ragione...facciamo così...chiedi qualsiasi cosa ti interessa...e io ti rispondo.-
- Ok...parlami della tua famiglia.-
- Io sono nata a Washington...nella famiglia Woods...siamo conosciuti per il Dojo palestra fatta a posta per le arti marziali...eravamo tutti combattenti e lo siamo ancora. Sin da piccola ho iniziato a praticare il karate. I miei genitori erano campioni nazionali...la mia infanzia era indimenticabile...però...c'era un'altra famiglia che era nostra rivale in questi sport...loro sfidavano chiunque in tornei clandestini. Hanno sfidato anche noi. I miei non volevano parteciparvi...ma iniziarono a minacciarci. Chiamate anonime...minacce di morte...e risse davanti alle rispettive palestre. I membri del nostro club stavano iniziando ad avere paura. All'epoca avevo dieci anni.
Mio padre si decise a partecipare e finirla una volta per tutte. Vinse. E loro dettero fuoco alla nostra casa. Io miei genitori dormivano lì...io ero a casa di Anya...mia cugina. Li ho persi entrambi in una notte.-
- Dio...mi dispiace.- disse allungando la mano e intrecciando le sue dita con le mie. Wow...era quasi un'altra persona oggi.
- Va tutto bene...è passato molto tempo.-
- Cosa è successo dopo?-
- Dopo la disgrazia Titus, mio zio e padre di Anya mi ha preso sotto custodia. Sono tutta la mia famiglia. Titus mi ha sempre trattata come se fossi sua figlia. E Anya era come una sorella per me. Mi hanno sempre protetta e aiutata. Non potrei nemmeno immaginare la mia vita senza di loro. Mi hanno accettata così come sono. Quando ho ammesso che insomma...i ragazzi non mi interessavano...non hanno cercato di cambiarmi neanche una volta. Mi hanno sostenuta e tante volte hanno combattuto per questo e per altre cose a mio fianco...sono due persone meravigliose e spero che un giorno tu le possa conoscere.-
- Forse non è ancora il momento...ma...ti volevo chiedere di quella ragazza nella foto e nel ciondolo.-
- Beh...questo è forse la cosa della quale mi viene più difficile parlare.-
- Davvero?-
- Si...forse un'altra volta che ne dici?-
- Va bene.-
- Di sotto c'è una discoteca niente male...ti va di andarci?-
- Si...ma...-
- Cosa?-
- Non sono proprio brava a ballare.-
- Non ci credo...me lo dovrai far vedere.- dissi facendole l'occhiolino.
Io pagai il conto anche se quasi non me lo lasciava fare. Era davvero lusingata ma ero io quella che l'aveva invitata perciò pagare spettava a me.
Scendemmo in quel night club conosciuto. La musica era assordante e c'era così tanta gente che a mala pena potevamo muoverci. Trovammo un tavolo separato e ordinammo due Martini. Lei accavallò le gambe e si girò verso di me. Le sue labbra sembravano avere un sapore così buono...ma dovevo contenermi. Dovevo andare piano.
- E ora per le coppie qui presenti...un bel lento...Perfect di Ed Sheeran.-
Mi alzai dal tavolo e Clarke arricciò il naso.
- Mi concede questo ballo dottoressa?-dissi porgendole la mano.
- Si commissario.- disse alzandosi e accompagnandomi verso il podio.
Una volta lì presi le sue mani e le portai sulle mie spalle...ero più alta di lei perciò me lo potevo permettere. Io invece misi le mie attorno alla sua vita. I nostri occhi non si stancavano di guardarsi. Lei con le dita giocava con i miei capelli...e mi faceva sorridere questo perché potevo finalmente provare sensazioni che da anni non avevo provato...forse perché volevo privarmi di piccole cose che un po' ti cambiano anche la vita.
- Sei un mistero Lexa Woods.-
- E tu un libro aperto Griffin.-
- Voglio che tu stia bene.-
- Sto bene...-
- Parlo del dolore che provi dentro.-
- Sto bene con te Costia...- cazzo no...cosa avevo detto?!
- Chi?- disse allontanandosi da me.
- Scusa non è niente...dimentica...-
- Mi stai per caso prendendo in giro?-
- Senti è una storia complicata...-
- Stai uscendo con più ragazze allo stesso tempo?! E io che ci avevo davvero creduto...-
- No Clarke...aspetta!- dissi correndole dietro.
- Taxi!!!- la sentii urlare.
- Aspetta ti prego.- ma era tardi...se n'era andata di nuovo.
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Io sono Lexa
FanfictionChi è Lexa? Perché crede che l'amore sia una debolezza? Quale disgrazia le è successa? Leggete la sua storia e lo scoprirete