12. Capitolo

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Cinque anni fa...

- Lexa! Vieni! Ti mostro un posto segreto.- disse Costia prendendomi per mano.
- Dove mi porti?- le chiesi sorridendo.
- Ora vedrai!- eravamo sul suo ranch e lei mi portò dai suoi cavalli.
- Wow...sono bellissimi.- dissi vedendo i due stalloni americani...uno nero e l'altro bianco.
- Ora andiamo a cavalcare.- disse.
- Ma io non l'ho mai fatto.- le risposi sincera.
- Allora tu sali a cavallo e io ti cammino vicino per la prima volta.- sapere che mi sarebbe stata vicino mi tranquillizzò.
- Ok.- dissi un po' preoccupata.
- Non preoccuparti...Cassian è il cavallo più affidabile del mondo.-
- Va bene...se lo dici tu...-
- Quando la smetterai di essere così scettica?- disse prendendomi in giro.
- Quando tu smetterai di mettere in pericolo la mia vita.-
Salii a cavallo e in quel momento capii che cavalcare mi sarebbe piaciuto un sacco. Uscimmo dal ranch e ci dirigemmo verso il bosco. Costia non parlava. Io non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Era bellissima...ma non potevo sapere in nessun modo quali fossero i suoi sentimenti nei miei confronti...avevo paura di dire ad alta voce Costia Green mi piaci.

Dopo una mezz'ora vidi stagliarsi davanti a me un piccolo lago...i rami degli alberi divennero sempre meno fitti e una volta sulla riva io scesi dal cavallo e Costia tirò fuori dallo zaino una coperta. Ci sedemmo lì a guardare quel posto bellissimo.

- Ti piace?- mi chiese.
- È meraviglioso ...Davvero...-
- Potresti imparare a cavalcare senza problemi sai?-
- Mi piacerebbe...Black è davvero un amore.-
- L'ho ricevuto al decimo compleanno....è già da sei anni che sta qui...-
- Wow...devi tenere molto a lui...-
- Quando gareggiamo siamo una cosa sola.-
- Capisco...- mi appoggiai sui gomiti e continuai a guardare verso il lago. Il posto era davvero unico.
Il tempo volava e il tramonto non tardò ad arrivare. I miei occhi cercavano continuamente lo sguardo di Costia. Lei ad un tratto si sdraiò e mi guardò con sguardo interrogativo.

- Cosa c'è Lexa?-
- Niente...-
- mi stai fissando con questo sguardo ebete da un bel po'.-
Arrossii...era vero...ma non riuscivo a resisterci.
- Sei bellissima...- le risposi. - E poi sei una persona fantastica...mi piaci...-dissi tutto d'un fiato.
- Cosa significa?-mi chiese perplessa e io mi pentii amaramente di averglielo detto.

- Niente...scusa...senti dimentica tutto...io ora dovrei andare si è fatto tardi...- dissi alzandomi ma lei mi afferrò il polso e disse:
- Rimani...ti prego...-
Mi sedetti nuovamente lì maledicendo tutto e tutti...stavo sprofondando negli abissi delle figuracce dall'imbarazzo che provavo.
Fissavo i miei piedi con il cuore che mi batteva mille all'ora. Cosa sarebbe successo? Mi avrebbe sicuramente respinto..solamente che l'avrebbe fatto in modo gentile. Come fa sempre. Sentivo le mie guance bruciare.
Avevo i pugni serrati e stavo iniziando a sentirmi male. Non capivo perché stessi ancora seduta lì. Avevo rovinato tutto in un batter d'occhio. Complimenti Lexa. Brava come sempre.

Lei ad un tratto si avvicinò a me. Mi accarezzò i capelli. Vide i miei pugni serrati e prese la mia mano tra le sue e con un tocco gentile la fece aprire. In un attimo mi ritrovai a tenerla per mano. Cioè era lei che teneva la mia. Io ancora evitavo il suo sguardo. Non avevo mai detto a nessuno queste cose. Mai.
- Lexa guardami.-
- Non ci riesco.-
- Dove sta il problema?-
- Non l'ho mai detto a nessuno. Provo qualcosa per te ok? Ma ora ho rovinato tutto e lo so che non è lo stesso per te ma dovevo dirtelo e forse ora non te la sentir-
Non riuscii a finire la frase che lei prese il mio viso tra le sue mani ed io ebbi appena il tempo di guardare quei suoi occhi meravigliosi che sentii il dolce e morbido tocco delle labbra di Costia sulle mie.

È stato un momento magico. Nel quale tutt'e le mie paure di allora sparirono e io mi sentii più viva che mai.

Era passata una settimana dal mio ricovero in ospedale.  Il giorno dopo sarei dovuta andare a farmi visitare giusto per essere sicura che tutto stesse andando per il verso giusto e in fondo speravo anche di vedere Clarke.

POV Clarke

- Clarke? Tutto bene?- chiese mia madre durante la pausa pranzo.
- Vuoi la verità? No, non sto bene. -
- Cosa succede bambina mia?-
- Non sono una bambina...-
- Per me si.-
- Mamma?!-
- Ok, ok dimmi tutto...ti ascolto.-
- Ieri sono andata a casa di Finn...l'ho trovato a letto con un'altra. In casa puzzava di marijuana e lui sembrava fatto. Non si era nemmeno reso conto che ero in camera e che l'ho visto tradirmi in quelle condizioni.-
- Cosa? Io a quello gli spacco la faccia!-
- Mamma...calmati...-
- Lui non ha idea in che guaio si è cacciato.-
- Senti...per ora non voglio pensarci...tutto a suo tempo.-
- Ok...sii prudente...non fidarti troppo di lui...-
- Stai tranquilla.-

La storia con Finn mi ha sfinita completamente. Non ho chiuso occhio tutta la notte. Cos'aveva lei che io non avevo? Cosa riusciva a dargli che io non potevo? Avevo fatto qualcosa di sbagliato? Era colpa mia? Ogni volta che ci pensavo le lacrime iniziavano a scendere a dirotto. Non avevo mangiato quasi niente per due giorni. L'appetito se n'era andato completamente. Lui chiamava a ogni ora del giorno e della notte, lasciava messaggi costantemente ma io davvero non avevo la forza di rispondergli. Mi sentivo malissimo. Da lui non me lo sarei mai aspettato. Vederlo tra le braccia di quella donna è stato un colpo duro . Avrei preferito mille altri modi per dare una fine a questa storia però niente...era successo così...per tradimento.

In quei momenti nella mia mente si faceva spazio l'immagine di Alexandra Woods. Anche se non ne capivo il motivo era così. Domani sarebbe venuta a fare una visita ed io avrei fatto tutto il possibile per incontrarla.

Si ...dovevo incontrarla costi quel che costi.

Io sono LexaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora