POV Lexa
Entrai in macchina e Anya mi indirizzò uno sguardo di quelli che ti mettono in imbarazzo all'istante.
- Dio Anya....la vuoi smettere?- le dissi col sorriso che stava per spuntare sul mio viso.
- Non ci penso neanche...non ho nemmeno iniziato. Stai per caso cercando di fare colpo su Clarke?-Sospirai...
- Perché se la mia teoria è giusta allora sono la persona più felice di questo mondo. Se stai cercando di fare colpo dovresti chiamarla...e poi se non avesse voluto vederti o sentirti non ti avrebbe dato il suo numero. Secondo me è cotta...-
- Anya...Ma ti senti? Stai dicendo cavolate!-
Le risposi con tono apparentemente infastidito ma lei sapeva che stavo scherzando.
- Devi contattarla e non accetto un no come risposta...ti piace la bionda no?-
- Non lo so Anya...ogni volta che penso a lei in quel modo mi sento in colpa....a causa di quello che insomma...lo sai no?-
- Devi andare avanti Lexa...la vita non aspetta nessuno affinché trovi il coraggio di viverla. Passa e sei tu quella che deve prenderla al volo...e penso proprio che questo sia il momento perfetto. Non devi lasciartelo scappare.-
- E poi non so se per lei è lo stesso...- dissi abbassando lo sguardo...
- Devi cercare di scoprirlo...dov'è sparita la Lexa che conoscevo? Quella sicura di se? Quella che avrebbe avuto il coraggio di prendere in giro per tutta la serata un ragazzo e farlo innamorare dei suoi occhi verdi per poi rivelargli che le piacciono le ragazze? Quella che andava dritto verso il proprio obbiettivo e faceva il necessario per ottenere quello che voleva? Quella che non aveva mai paura di metterci la faccia? Figuriamoci di rimorchiare una bella bionda e poi sinceramente parlando...sei così bella e sexy quando la tua gamba non è ingessata che nessuno potrebbe resisterti cugina mia cara.-
- Ok, ok ci penserò...è tutto quello che posso prometterti per ora.-
- Per ora mi accontento.-Eravamo arrivate davanti al commissariato. Lincoln mi aspettava all'entrata.
- Come stiamo oggi?- mi chiese mettendomi un braccio attorno alle spalle.
- Bene...la gamba è ancora un po' dolorante...mi hanno detto di riposare ma sono passata per informarmi un po' sulle novità delle indagini.-
- Ehm...sì...a proposito di questo...ti hanno escluso dall'indagine sull'attacco all'ospedale e sul caso di Costia.-
- Cosa?!?! Ma non possono farlo! Io...dov'è Jaha?-
- Jaha ha chiesto il trasferimento.-
- Per dove???-
- L.A.-
- Perché nessuno mi ha detto niente??? Perché tu non mi hai avvisata? Chi è il commissario ora?-
- Rebecca Skies.-
- Chi ha ricevuto le mie indagini???-
- Ehm...Lexa...senti...-
- Le hai ricevute tu?! Per questo non mi hai detto niente!-
- Mi dispiace.-
- E io ora cosa dovrei fare eh?! Ti rendi conto che hai preso l'indagine che mi riguarda personalmente? Ti rendi conto che cercare di incastrare Roan è la medicina che mi fa vivere e andare avanti ogni giorno?- gli urlai contro.
- Ormai quel che è fatto è fatto...- disse abbassando lo sguardo.
- Pensavo che mi rispettavi di più...se non come amica almeno come collega.- gli dissi uscendo immediatamente dalla stazione e chiamando Anya.- Sei lontana?-
- No, sono a un paio di isolati...perché? Stai bene?-
- Vieni subito a prendermi...non mi sento bene.-
- Arrivo...tra dieci minuti sono da te.-
Uscita dalla porta principale mi sedetti sul muretto del cancello. Misi le stampelle per terra di lato e mi passai le mani tra i capelli appoggiata coi gomiti sulle ginocchia. Come hanno potuto farmi questo? Mi fidavo troppo ecco perché... cos'avrei fatto ora? Il caso di Costia lo dovevo risolvere io....era l'unico modo per chiederle perdono come si deve ed era l'unico modo per renderle giustizia. Era troppo importante per me. Dovevo riprendermelo a tutti i costi.- Lexa! Sali in macchina, cosa è successo?-
- Mi hanno tolto il caso di Costia.-
- Cosa? Come hanno potuto farlo? Jaha ha sempre sostenuto che fosse la cosa migliore affidare la questione a te. Perché te l'ha tolta?-
- Ha chiesto il trasferimento a Los Angeles. Rebecca Skies è il nuovo commissario. Lincoln ha ricevuto il caso. Non so altro.-
- Come ha potuto accettarlo? Lo sa quanto era importante per te?!-
- Evidentemente no.-
- Lexa...Ora andiamo a casa mia parliamo e vediamo cosa fare...ok?-
- Si...- il battito del mio cuore era sempre più veloce. No...no non ancora...non un'altro attacco.
- Stai bene?- mi chiese Anya con la faccia pallida e preoccupata.
- Ti pare che stia bene?- le urlai contro. Le mie mani sudavano freddo e la mia gola si era seccata.
- Il tuo respiro è accelerato di colpo e le tue mani tremano...-
- Non posso farci niente ok ?- le risposi cercando di controllare le mie mani che tremavano come due foglie.
- Cosa succede?-
- Ferma la macchina!-
- Non posso...-
- Ho bisogno di aria...ferma la macchina.- ora stavo iniziando a preoccuparmi anch'io.
- Non Ho dove fermarla Lexa.-
- Ferma la macchina ti prego, non riesco a respirare.- urlai battendo con le mani sulla finestra. Le lacrime stavano per scendere ma le fermai...non volevo mai che Anya mi vedesse in quello stato. Non così...
- Lexa fermati...ora parcheggio la macchina da qualche parte ed esci. Fai respiri profondi.-
- Non c'è aria....-
La macchina si fermò al lato della strada all'entrata di un boschetto.
Uscii immediatamente. Iniziai a fare respiri profondi...per calmarmi ma era difficile. Anya mi guardava e non sapeva che fare. Poi si avvicinò e mi disse:- Lexa...vuoi dell'acqua... come posso aiutarti?-
- Mi servono i miei calmanti...-
- Li prendi ancora?-
- Portami i miei calmanti Anya...ti prego.-
- Ok...- si avviò verso la macchina mentre io con le mani in mano cercavo di fare in modo che smettano di tremare ma era inutile. La mia fronte era sudata, la gola secca le mani erano anche sudate e non la smettevano di tremare, il battito cardiaco era tornato più o meno alla normalità, il respiro si era rallentato.- Tieni.- mi disse porgendomi le pillole.
- Grazie.- le presi con le mani tremanti. Le buttai giù due in un colpo. Sperando che agiscano più velocemente. Poi mi accasciai a terra.
- Lexa...era un attacco di panico questo?-
Io rimasi in silenzio. Non dissi nulla. Due lacrime scesero sulle mie guance. Davanti a lei soltanto non avevo paura di essere completamente me stessa. Ma comunque evitai il suo sguardo.
- Mi hai detto che è una cosa passata.-
- Mi dispiace Anya...non volevo farti passare questo...perdonami.-
- Non c'è niente da perdonare. Mi preoccupo per te...ti tieni tutto dentro e poi esce in questo modo forzato. Non va bene. Ti fai del male così.-
- Possiamo parlare di qualcos'altro?-
- No.-
- Ti prego...-
- Ok...ma domani ne riparliamo.-
- Va bene.-Mi alzai da terra e mi diressi verso la macchina. Una ventina di minuti dopo arrivammo a casa di Anya.
- Non dire niente a Titus....-
- Va bene.-
- Lo farà solo preoccupare.-
Lei non rispose niente e aprì la porta d'ingresso. Mi buttai sul divano e mi addormentai quasi subito.

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Io sono Lexa
Fiksi PenggemarChi è Lexa? Perché crede che l'amore sia una debolezza? Quale disgrazia le è successa? Leggete la sua storia e lo scoprirete