Capitolo 21

3.4K 205 4
                                    

Luke's Pov

Completamente solo, come poche volte nella mia vita.
Flashback
Eccomi qui, nel luogo in chi non avrei mai voluto essere.
"Calum era un bravo ragazzo..." Basta! Non riesco più a sentire. Non è giusto che persone che non hanno mai conosciuto Calum o comunque non l'hanno mai calcolato, osano parlare di lui come degli amici. Esco dalla chiesa con tutti gli sguardi su di me. Non mi interessa più niente ormai. Mi siedo sulle scale dell'edificio, seppellendo il viso tra le mie gambe. Le lacrime non arrivano, ormai consumate dagli ultimi quattro giorni. I miei genitori sono all'estero per lavoro così non sono potuti venire.
"Luke, ci dispiace veramente molto per Calum. Purtroppo non saremo a casa fino a Giugno." mi disssero con finto dispiacere. Ormai ho capito che non gli interressa nulla di me. Ma in questo momento avrei bisogno di qualcuno, qualsiasi persona. Ma sono solo. Completamente solo.
Fine Flashback
Diana's Pov

Il resto del pomeriggio lo passo in camera mia. La musica rimbomba nei miei auricolari, che cerca di superare i miei pensieri. Non ci riesce. Non ci riesce minimamente. La porta si spalanca facendomi sobbalzare.

"Ti porto a cena fuori" annuncia di colpo Michael. Lo guardo confuso.

"Hai bisogno di distrazioni Diana. Io non so su cosa, ma so che ne hai bisogno." Annuisco e mi preparo. Lo trovo davanti alla porta, che mi aspetta.

"Sei sempre bellissima" mi elogia

"Oddio sembri il mio ragazzo" ridacchio.

"Voglio trattarti da principessa. Se il tuo ex fidanzato non l'aveva capito, lo faró io al posto suo." Lo abbraccio forte, come se non volessi mai staccarmi da lui.

"Dobbiamo andare" mi sussurra. Annuisco e ci dirigiamo verso l'auto. Il viaggio non dura molto e durante questo, il mio fratellone cerca di tirarmi su il morale con battute divertenti. Le risate non mi vengono spontanee ma Michael si sta impegnando veramente molto.

Giunti al locale, ceniamo in tranquillitá. Sembra andare tutto bene finchè non vedo Jack dall'altra parte del ristorante. Lo vedo fissarmi, i suoi occhi sono concentrati su di me. Mi guarda con ostilità. Cerco di ignorarlo e torno a casa, sono molto turbata dall'accaduto. Che mi stia seguendo? Probabilmente era solo una coincidenza. Spero. Il dolore di oggi ritorna chiaro sulla mia pelle. I lividi che avevano smesso di far male, ritornano a pulsare. E solo ora capisco che queste persone mi stanno uccidendo. Oltre me fisicamente, psicologicamente.

Mi addormento con questi pensieri in mente e il dolore sulle braccia è aumentato con l'aggiunta di tagli, che putroppo mi sono procurata da sola.

--

Questa mattina, mi sveglio da sola. Probabilmente è molto presto ma non riesco ad acquistare sonno. Dopo essermi fatta una doccia, indosso, come sempre, una felpa e dei jeans abbinati a delle Vans nere. Mi reco in cucina. Sono solo le sette. Mi preparo una colazione abbondante, a base di pane e Nutella e tè alla vaniglia. Michael entra strofinandosi gli occhi e sbadigliando.

"Buongiorno dormiglione" dico monotona.

"Come mai giá sveglia?" chiede stupito. Scrollo le spalle e ritorno al mio tè, che per fortuna si sta raffreddando.

Saluto Michael e mi reco in quell'inferno chiamato scuola. Sinceramente studiare non mi dispiace ma quello che rende orribile quell'edificio, sono le persone. Con l'intento di ripassare storia, mi siedo su una panchina nel cortile. Sono in grande anticipo e spero che Luke non si presenti alla lezione. Immersa nelle catastofiche guerre che hanno incorniciato il passato, non mi accorgo delle persone che passano, mi guardano e bisbigliano.

Qualcuno si siede affianco a me, non ci do peso finchè non appoggia una mano sulla mia coscia. Alzo lo sguardo arrabbiata finchè non incontro un paio di occhi completamente neri.

"Adesso mi spieghi, Diana, perchè ti comporti da puttana con tutti ma non con me?" mi chiede arrabbiato Jack.

"Hemmings, Irwin e infine il tizio di ieri sera" aggiunge. Lo guardo sorpresa.

"Io non..." mi tira uno schiaffo.

"Stai zitta!" urla

"Poi ti lamenti perchè tutti ti danno della troia! Ti comporti da innocente ma probabilmente sei la più voluta in strada!" Lo guardo orripilata e disgustata dalle sue parole.

"Io so dove vai Diana Lewis, io so tutto di te" sono spaventata. Troppo spaventata. Mi trascina in un bagno e mi sbatte al muro. Cerco di opporre resistenza ma torreggia su di me. Inizia a toccarmi e a baciarmi. Sono completamente immobile e terrorizzata.

"Sei mia Diana, mia." le lacrime scorrono ma lui continua ad asciugarle, come se nulla fosse. Inizia a togliermi la felpa, non soffermandosi sulle mie braccia, mi toglie la maglietta e a quel punto tempo il peggio finchè la porta del bagno viene aperta.

"Lasciala immediatamente!" tuona una voce, a me famigliare.

"Lasciala o chiamo qualcuno!" minaccia. Le lacrime ofuscano la mia vista quindi, quando finalmente Jack si toglie da me, faccio fatica a riconosce Ashton Irwin.

"Non ho ancora finito con te Diana!" minaccia prima di uscire. Crollo a terra, scoppio in un pianto disperato. Non ho mai avuto così tanta paura in vita mia. Vedo Ashton raccogliere la mia felpa e maglietta da terra. Me li infila cautamente e sono sollevata quando non dice nulla sulle mie braccia martoriate.

Mi asciuga le lacrime e mi accarezza il viso.

"Sei al sicuro adesso, ok?" annuisco appena

"Ti starò sempre accanto, lui non ti toccherá più" promette.

"Grazie Ashton" sussurro.

"Niente piccola. Mi dispiace per quel che è successo. Ti ha toccato? Fatto qualcosa?"

"Non proprio" annuisce.

"Stai meglio?"

"Si..."

"Diana" mi richiama

"Posso baciarti?" chiede. Rimango sorpresa dalla sua domanda ma ancora di più quando annuisco. Fa congiungere le nostre labbra. Quando bacio Luke sento di tutto, questo...è un bacio. Mi dispiace usare Ashton in questo modo ma so che anche lui sta usando me.

Faccia d'Angelo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora