Capitolo 34

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Diana's Pov

"Diana" la voce squillante di Ash, viene rivelata dall'apparecchio elettrico

"Ehi Ash" dico spensierata.

"Volevo salutarti" mi coglie di sorpresa.

"Salutarmi? In che senso?" Lo stupore è chiaro nella mia voce.

"Sono in Canada" dice.

"In Canada? Ma come Ash..."

"Mi dispiace Diana. È stato bello conoscerti" queste parole mi lasciano stupefatta. Mi attacca il telefono in faccia. Il mio unico amico mi ha abbandonato. Tutti se ne stanno andando e io rimango sola. Sempre più sola.

Il giorno del mio compleanno.

Luke's Pov

Davanti alla porta di casa sua, mi sistemo la chitarra sulla spalla. Passo una mano nei miei capelli disordinati, rendendoli un casino ancora più grosso. Mi stupisco quando ad aprirmi la porta trovo Sophia.

"Lucas" il disprezzo è chiaro nella sua voce.

"Sono qui per Diana" dico serio, prendendomi il piercing tra i denti.

"È in camera sua" annuisco, prima di sorpassarla. Mi afferra un polso, bloccandomi.

"Volevo metterti al corrente, che ho dovuto abortire per colpa tua" dice seria.

"C-che cosa?" La mia voce trema.

"Giá Luke. Hai combinato tanti casini"

"Sophia io non so...."

"Appunto, tu non sai niente!" Urla. Michael irrompe nell'ingresso.

"Che succede?" Lo ignoro.

"Scusa Sophia. Davvero" la lascio per andare da Diana.

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Camera sua è come sempre ordinata. Una strana protuberanza del letto mi fa incuriosire. Mi avvicino lentamente e abbasso una coperta. Un angelo rannicchiato sta piangendo. Il mio angelo.

"Piccola..." mi siedo accanto a lei e le sistemo i capelli. Dei singhiozzi più forti riempiono la stanza.

"Perchè se ne vanno tutti?" Sussurra distrutta. Mi coglie di sorpresa. Mi ritrovo a scuotere la testa. Non lo so neanche io infondo.

"Ash è in Canada. In Canada capisci?" Urla.

"Ci sono io" la abbraccio. La sfilo dal groviglio di coperte e la porto sulle mie gambe. Piange rannicchiata al mio petto.

"Ehi piccola mia. Oggi è il tuo compleanno" cerco di farle tornare il buon umore. Un piccolo e dolce sorriso si apre sulle sue labbra.

"Ci prepariamo?" La incito. Annuisce. La prendo in braccio e la porto in bagno. Quando entrambi siamo svestiti, ci mettiamo sotto la doccia. Il suo corpo nudo è avvingato a me. Le lavo dolcemente i lunghi capelli.

Mi piace prendermi cura di lei. È la mia principessa. Quando entrambi ci siamo lavati ed asciugati. Ritorniamo in camera sua. Ci sediamo sul letto.

"Perchè hai portato la chitarra?" Chiede curiosa

"Ho un regalo di compleanno per te"

The front pages are your pictures,

They make you look so small,

How could someone not miss you at all?

I never would mistreat ya,

Oh I’m not a criminal,

Faccia d'Angelo || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora