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Elisabeth's pov

La sveglia stava impazzendo e quindi decisi di alzarmi. Presi il cellulare leggendo qualche tweet di Leonardo di Caprio e dando una veloce occhiata all'ora: 15:30.

Amavo dormire il pomeriggio semplicemente perché poi mi ritrovavo carica e piena di energie per restare sveglia tutta la notte a guardare episodi su episodi di serie tv che riuscivo a finire in una notte sola (è un modo di dire).

Erano le quattro del pomeriggio quando decisi di andare in cortile aspettando che arrivasse Claudia, la vicina di casa migliore di questo pianeta.

Mia madre e mio padre lavoravano spesso e quindi restavo la maggior parte del tempo a casa da sola, con la fifa che i ladri potessero entrare in casa da un momento all'altro.

Aprii l'armadio ed optai per un paio di pantaloncini neri a vita alta e una maglietta bianca corta.

Entrai in bagno e guardai schifata il mio riflesso nello specchio: che oscenità!

Feci una smorfia a me stessa e mi sciaquai il viso per poi asciugarlo con l'asciugamano che utilizzavo sempre ovvero quello rosa con un gigantesco e bellissimo unicorno al centro.

Uscii dal bagno e per poco non caddi sul pavimento.

"Stupido coso inutile!" rimproverai il gradino accorgendomi di urlare contro ad un oggetto inanimato.

La mia stupidità si fa già sentire, evviva!

Presi le chiavi e aprii la porta per poi chiuderla a chiave.

Non si sa mai!

Mi sedetti su una sedia e aspettai che arrivasse Claudia dato che prima le avevo mandato un messaggio con su scritto che sarei stata in cortile ad aspettarla.

Le vacanze estive erano iniziate da molto tempo ed io mi sentivo più rilassata e più libera dato che per me la scuola era sempre stata una specie di prigione.

A scuola non parlavo con nessuno, tutti mi prendevano in giro e io non vedevo l'ora che terminasse quell'inferno.

La mia ex migliore amica mi aveva pugnalato alle spalle sputandomi addosso ciò che pensava veramente nei miei confronti.

Ci ero rimasta male ma con il tempo mi abituai a vederla diversa. Era 'solo' diventata una brutta bambina viziata.

-

Mi sedetti su una sedia e abbassai le palpebre lasciando che il vento circondasse il mio corpo minuto.

Vola Betty, vola come i piccioni.

Aspettai cinque minuti e la vidi arrivare.
Lei era la mia unica migliore amica, sempre disponibile nel momento del bisogno.

"Ehi" dissi sorridendo.

Lei mi salutò con uno dei suoi semplici sorrisi mostrando la sua adorabile fossetta.

"Non sai chi ho visto oggi..." si sedette su una delle sedie che si trovava vicino al tavolino da giardino.

"Daii, sputa il rospo!" risposi con troppa curiosità mentre mi sistemavo per ascoltarla meglio.

"Hai presente il nostro nuovo vicino di casa?"

"Si?"dissi non capendo dove volesse arrivare.

"Allora mi prenderai per pazza ma lo visto con suo fratello che parlavano di una ragazza... e credo di te!"disse entusiasta.

E ora comincerà a sclerare!

Axel era sempre stato molto carino e molto simpatico; era carino ma non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo in faccia.

Aveva un ciuffo moro che gli ricadeva sulla fronte e due occhi color nocciola che gli illuminavano il viso. Non era molto alto e non aveva un fisico da paura.

"Non credo che un tipo come lui parli di una ragazza come me. Io non sono il suo tipo, SI VEDE!"dissi con fare ovvio giocando con una ciocca di capelli.

"Sicura?" domandò corrugando la fronte un pò delusa dalla mia affermazione.

"Sicurissima." Risposi sperando che quel discorso cessasse.

Ci furono minuti di silenzio causati dalle nostre menti bipolari che ci fecero mettere sempre in questi momenti di totale imbarazzo.

"Ti va di andare al parco?"dissi tanto per rompere il ghiaccio.

"Certo. Prendo la borsa e andiamo."

Lungo il tragitto feci la persona asociale e mi misi le cuffiette ascoltanto musica triste e deprimente.

Non mi sono mai piaciute le canzoni allegre.

Arrivate a destinazione, ci sedemmo su una panchina di legno che si trovava lontana dal resto del parco.

Esso, in quel momento, era vuoto ma mano a mano che il tempo passava si riempiva di bambini allegri e pieni di vita.

Qualcuno si avvicinò a noi correndo e, quando vidi arrivare Axel con un sorriso stampato sulla faccia, non mi sentii più le mani.

Claudia mi diede una spintarella facendomi arrossire dandomi poi la conferma che quel Axel non avrebbe lasciato facilmente il mio cuore.

Però il suo comportamento mi dava sempre sui nervi: prima ci provava con una e poi con un'altra.

Non sapevo, ma questo Axel aveva un effetto negativo nei miei confronti.

Questa è la prima volta che scrivo una storia. Spero vi piaccia.
Un bacio♡

#55stronger

•TᗩᑕI E ᗷᗩᑕIᗩᗰI• #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora