Mi ritrovai stesa sul letto mentre con una gamba cercai di sollevare la coperta che stava per cadere dal letto.
Appena mi sistemai pronta per sprofondare in un altro sogno, la sveglia cominciò a sclerare. Dannato aggeggio!
Presi la sveglia e la buttai contro il pavimento con tutta la forza che avevo.
Quel piccolo cosetto si ruppe sotto i miei occhi ed io, fiera del mio gesto volontario, mi alzai per andare a prendere la scopa e la paletta.
Pulii velocemente e buttai, quello che si trovava sulla paletta, in un sacchetto.
Erano le 6:15 quando mi resi conto di essere sola in casa eppure non capivo il perchè.
Passai a controllare tutte le stanze e non trovai mia madre.
Che fine aveva fatto?
Entrai in cucina e vidi un post-it giallo fluo attaccato al frigorifero. Lo presi e lo lessi:
Ciao, Betty! Sono andata a fare delle ricerche con dei volontari sulla questione del ricatto e credo che rimarrò con loro tutta la notte. Sull'isola troverai la colazione già pronta e alcune banconote che spero ti bastino per comprare qualcosa per cena.
Un bacio, la tua unica mamma.Sorrisi involontariamente leggendo quel messaggio.
Mi mancavano i suoi post-it!
Distolsi lo sguardo dal foglietto e lo riattacai dove lo avevo trovato prima per poi spostarmi al centro della cucina.
Mi sedetti su uno sgabello e cominciai a bere il mio amato cappuccino e la brioche al cioccolato.
Andai, poi, in camera mia cercando qualcosa di carino da indossare.
Individuai un paio di jeans bianchi strappati e una felpa nera della adidas e li indossai.
Mi spostai e andai in bagno mettendo un pò di correttore e del mascara dopodiché ritornai in camera per prendere lo zaino.
Lungo il tragitto da casa a scuola ascoltai musica e cantato a squarciagola ignorando le persone che mi guardavano come se fossi un ebete.
Camminai lungo il corridoio che mi portava nel mio armadietto.
Arrivata a destinazione lo aprii e presi i libri che mi sarebbero serviti per poi appoggiare quelli che avevo portato da casa.
Una vocina stridula chiamava il mio nome e da quel che avevo intuito era Victoria.
Appena mi girai per chiederle cosa voleva da me, lei con la sua amichetta spruzzarono sulla mia faccia e sui miei vestiti della panna spray.
"È solo l'inizio, bambina" sorrise compiaciuta vedendomi ricoperta dalla panna.
Tutti mi stavano guardando come se fossi un'aliena: alcuni risero a crepa pelle, altri mi guardarono dispiaciuti.
Fanculo a tutti.
Corsi in bagno e mi chiusi dentro con l'intento di non uscire mai più da lì.
Delle gocce d'acqua, senza volerlo, solcarono il mio viso sporco di risidui di panna e trucco.
Mi lasciai affogare nelle mie stesse lacrime.
Sorratemi per il capitolo corto ma questo anno ho un esame importante da fare e quindi per portarmi avanti studio parecchio.
Da questo capitolo in pou ci saranno tanti colpi si scena!Commentate e votate ♡
Xoxo:
#55stronger
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•TᗩᑕI E ᗷᗩᑕIᗩᗰI• #wattys2019
RomansaElisabeth, giovane sedicenne, è una ragazza solare e sorridente che però nasconde molti segreti. Lei, comincia a provare una forte depressione nel seguire di fatti piuttosto spiacevoli che sconvolgeranno la sua vita. Il suo modo di vestire colorato...