Elisabeth's pov
La notte non chiudevo occhio, avevo fin troppa paura di quello che potevano farmi Alex e Axel.
Ma la mia paura più grande era quella di dover restare in quel garage tutta la vita.
E con la scuola come facevo?
Non avevo mica voglia di perdere l'anno per colpa di quelli là!
Tentai disperatamente di liberarmi dalla presa della corda ma fu invano.
***
Era da ben una settimana che mi trovavo lì, isolata da tutti e tutto con fitte allo stomaco per la fame e con segni violacei in tutto il corpo.
Mi avevano toccato più e più volte: il loro membro ero entrato in me così selvaggiamente che ormai si poteva dire che ero "contaminata" da loro.
Mi sentivo talmente sporca che cercavo di dormire e di non svegliarmi più, di potermi rifugiare tra le mie lacrime, di poter smettere di vivere all'istante.
Da lontano intravidi una macchina vecchiotta avvicinarsi sempre di più a me e questo mi fece rabbrividire pensando che fossero Alex e Axel.
L'auto si fermò davanti a me e un signore scese dalla macchina per poi guardarmi strizzando gli occhi.
"Ragazza tutto bene?" la voce del signore mi fece capire meglio che i due bastardi non erano qua.
"La prego mi aiuti! Sono stata vittima di stupro e due ragazzi mi hanno legata qua." spiegai lasciando sfuggire una lacrima di disperazione.
Il signore camminò a passo spedito verso di me inziando a slegare le corde che mi bloccavano la circolazione.
Mi stavano salvando! Proprio nel momento in cui volevo cedere che mi hanno detto di sopportare, di andare avanti a testa alta. Di superare gli ostacoli con orgoglio e senza paura.
La paura e il dolore che provavo dissolsero nell'aria come nicotina che usciva dalle bocche dei fumatori.
Il problema, però, è che mi ero fatta a pezzi per chi non si farebbe a metà per me. Harry mi aveva ferito il cuore e nessuno poteva guarirlo nemmeno i miei genitori.
Le mie più piccole speranze che lui tornasse a salvarmi da questo incubo sparirono all'arrivo di quella macchina.
Il suo nome era Josh, un anziano signore con due occhietti piccoli e un viso con tratti delicati ma non come quelli di una donna.
Aveva all'incirca una settantina di anni ma con la sua piccola statura e il corpo minuto lo rendeva ancora più vecchiotto; mi ricordava mio nonno all'età di ottant'anni.
Dopo aver finito di slegare i nodi, cercai di camminare verso la sua macchina ma le gambe mi facevano troppo male e le braccia a malapena riuscivano ad appoggiarsi a qualcosa e quindi finii con il corpo a terra stremato da tutte le forze che un semplice corpo poteva avere.
Josh, vedendomi in difficoltà, venne subito da me a darmi una mano. Prese il mio braccio e lo mise sulla sua spalla poi con l'altro suo braccio mi prese per i fianchi per avere più stabilità.
Entrai in macchina e mi sedetti il più lentamente possibile dato che mi avevano frustata ripetutamente nei glutei.
Lui si sedette al suo posto e, prima che potesse accendere il motore, sentimmo una macchina arrivare da dietro.
"Elisabeth dove credi di andare?" Alex urlò talmente tanto forte il mio nome che non ci sentivo da un orecchio.
"JOSH DOBBIAMO SCAPPARE" dissi in preda al panico sperando che Alex non ci seguisse.
Josh mise in moto e, a tutta velocità, uscimmo da quel parcheggio.
Era la prima volta in tutta la mia vita che ero grata ad uno sconosciuto.
"Grazie Josh, senza di te non ce l'avrei mai fatta a uscire da all'inferno."
Distolse per qualche secondo lo sguardo dalla strada e mi guardò negli occhi.
Quei maledetti occhi verdi simili a quelli di Harry e di... mio padre.
Sorrise e disse:
"Non dovresti ringraziare me..." ammise spostando lo sguardo davanti a sè.
Ma cosa voleva dire?
Gli spiegai dove vivevo e lui capì in fretta.
Dopo qualche minuto mi ritrovai sulla stradina che portava a casa mia e... a quella di Harry.
Scesi dalla macchina e lui si avvicinò a me per aiutarmi.
Suonai il campanello di casa mia e attesi qualche secondo che la porta venisse aperta.
Non vedevo l'ora di abbracciare mia madre, di stare vicino a lei e di poter ridere in sua compagnia per sentirmi di nuovo al sicuro.
La maniglia si mosse e la porta venne aperta molto lentamente.
La figura che si porse davanti ai miei occhi non era quella che immaginavi fosse.
Aveva un fazzoletto in mano e gli occhi gonfi dal pianto.
Che ci faceva Harry a casa mia?
Ciauu a tutti!
Scusatemi il ritardo del capitolo ma ho avuto moltissimi impegni.
Cosa ne pensate?
Chi è questo Josh con gli stessi occhi verdi del padre e di Harry?Sbizzaritevi nei commenti!
Ringrazio AlessiaS2000 per la copertina♡
Un bacio♡
xoxo:
#55stronger
STAI LEGGENDO
•TᗩᑕI E ᗷᗩᑕIᗩᗰI• #wattys2019
RomanceElisabeth, giovane sedicenne, è una ragazza solare e sorridente che però nasconde molti segreti. Lei, comincia a provare una forte depressione nel seguire di fatti piuttosto spiacevoli che sconvolgeranno la sua vita. Il suo modo di vestire colorato...