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Fortunatamente con qualche bicchiere di acqua, Claudia riuscii a riprendersi prima che sua madre venisse a prenderci.

Mi sedetti ai piedi del letto aspettando che arrivasse Claudia dato che era scesa un'attimo a prendersi un'aspirina.

Addosso avevo un semplice pigiama leggero che all'apparenza sembrava pesantissimo.

Il telefono squillò nell'esatto momento in cui lei entrò in camera mia.

Lo presi e lo poggiai sull'orecchio.

《ELISABETH DOVE SEI?》 urlò mia madre.

Se mi chiamava per nome erano guai.

《Tranquilla, sono a casa di Claudia. Ricordi Rose, le amiche unite per la pelle..》

《Non cambiare discorso! Potevi almeno avvertirmi.》

《Scusa, ma come faccio ad avvertiti se non sei mai in casa? 》

Chiusi la chiamata più arrabbiata che mai ed imprecai in quindici lingue diverse.

Claudia mi guardò per qualche secondo e poi cominciò a parlare di argomenti non riguardanti ciò che aveva visto qualche secondo prima.

Parlammo e parlammo di svariati attori e di cantanti che ammiravamo per due sempilcissimi motivi: 1. La loro talentuosità 2. La loro bellezza.

Erano ormai le due passate e quindi decidemmo di andare a dormire.

***

"SVEGLIAA!" qualcuno mi tirò addosso un cuscino.

"Ma io non posso mai dormire in pace?" domandai schiudendo gli occhi per vedere la figura posta davanti a me.

"Tua mamma ti vuole a casa!" Claudia alzò di poco la voce giusto per farsi sentire meglio.

Ma cosa diavolo voleva?

Mi alzai e accompagnata dalla mia migliore amica andammo al piano di sotto per fare colazione.

Scendemmo le scale e vidi il fratello di Claudia piuttosto assonnato.

Mamma mia, che bono peccato abbia solo 14 anni!

Entrammo in cucina, seguiti dalla madre e dal fratello, e ci sedemmo in alcuni sgabelli posti dietro a un bancone.

"Betty, come è andata la festa?" Chiese Rose tenendo lo sguardo fisso sui fornelli dato che stava preparando dei pancakes.

Deglutii rumorosamente e cominciai a balbettare guardando Claudia

"Ehm... è a-andata b-bene."

Ah, maledizione.

Lei sorrise poco convinta della mia performance e la mia amica mimò un 'grazie'

Mangiai velocemente la colazione e, prima di uscire, Claudia mi abbracciò in segno di saluto.

Mi avviai verso casa e presi le chiavi per aprire la porta.

Entrai in cucina e la vidi prepare il pranzo.

"Oh, ciao tesoro! Potresti andare a fare la spesa? Mi mancano dei ingredienti per preparare il pranzo e ho già fatto la lista mentre ti aspettavo!"

Annuii dato che non mi dispiaceva fare la spesa.
Camminai lungo la strada per poi arrivare al supermercato.

Uscii con due sacchetti stra pieni e, dopo aver fatto alcuni passi, vidi ciò che avrei preferito non vedere.

Axel stava baciando una ragazza che credo di aver visto un paio di volte nel mio quartiere.

Sapevo che si chiamava Sophie dato che parecchie volte sentivo alcuni dei suoi amici chiamarla anche se non avevo mai capito dove abitasse di preciso.

Sbuffai e continuai a camminare.

Avevo intuito che Axel era uno di quei ragazzi che desiderava fare il cascamorto con tutte e questo mi disgustava parecchio.

Che puttaniere, pensai.

Arrivai a casa e posai i sachetti in cucina.

"Mamma, sono arrivata!" Urlai mentre posai le chiavi sulla mia scrivania.

Nessuno rispose.

La chiamai un paio di volte e ritornai in cucina.

Dove diavolo era finita?

Spostai lo sguardo da un lato all'altro finchè non mi accorsi di un suo post-it.

Tesoro, mi hanno chiamata al lavoro e sono dovuta andare urgentemente!
Ho prepato con ciò che avevamo il pranzo.
Ritornerò stasera, un bacio
La tua unica mamma.

Ancora???

Non era possibile che la chiamavano così tante volte alla settimana e non capivo il perchè.

Harry's pov

"Styles ci sono due ordinazioni da consegnare. Fai tu?" mi chiese il mio fidato compagno di lavoro.

"Certo, Tomlinson. Ma come faremo con la scuola? Tra due giorni inizierà e non ho intenzione di essere bocciato per la terza volta! Spero che la nuova scuola sia migliore." sospirai rumorosamente prendendo le pizze.

"Ma che ti importa? Tanto tu hai tutti i soldi che vuoi e non ha molto senso che tu lavori qui." Louis si slacciò il nodo del grembiule.

Aveva ragione ma volevo fare pure io la mia parte e quindi mi costringevo a lavorare in questa sudicia pizzeria.

"Vedi di sbrigarti, sennò si raffredderanno." la voce del mio migliore amico mi riportò alla realtà guardandomi divertito a braccia conserte.

Gli mostrai il mio dito medio e salii sul motorino mettendo il casco.

Sinceramente la moto che avevo io era migliore del locale!

Accesi il motore e partii per la mia destinazione.

Spazio autrice:
Allora questo capitolo sarà di collegamento al prossimo.
Aggiornerò al più presto
Un bacione♡

xoxo:
#55stronger

•TᗩᑕI E ᗷᗩᑕIᗩᗰI• #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora