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La sveglia suonò alle 5:30 ma non servì molto dato che quella notte non avevo chiuso occhio.

Mi misi un paio di skinny e una felpa abbastanza leggera.

Feci colazione con una tazza di caffè e subito dopo entrai in bagno fecendomi una doccia veloce.

Mi lavai i denti e la faccia poi mi misi un filo di eye-liner e un pò di mascara.

Non pensavo a niente e a nessuno durante il tragitto da casa a scuola.

Stavo iniziando il terzo anno di liceo e sapevo che in parecchie lezioni avrei incontrato Harry dato che avevamo circa la stessa età.

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Claudia era scomparsa dalla mia vita dato che, purtroppo, si era trasferita a Londra a causa di una decisione dei suoi genitori.

Da una parte ero felice per lei, avrebbe visitato Londra che era davvero molto bella; dall'altra invece mi sentivo sola senza di lei.

Siamo state amiche sin dalla prima elementare: ricordo ancora che litigavamo per dei giocattoli o per le Barbie. Eravamo fan delle Winx e litigavamo per chi fosse una di loro; io senza di lei non esistevo. Con lei mi confrontavo su tutto e di più ma soprattutto lei e unicamente lei riusciva a comprendere ciò che dicevo.

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Entrai a scuola sentendo la mancanza della mia migliore amica. Posai i nuovi libri dentro il mio armadietto rosso e presi quelli che mi sarebbero serviti.

Entrai nel laboratorio di chimica e una giovane ragazza si presentò dichiarandosi la nostra nuova prof. di chimica.

Mi sedetti su un banco che si trovava lontano da tutti e da tutto.

Qualcuno che avrei prefertito non vedere entro dalla porta.

"Giovanotto! Si chiede scusa quando si arriva in ritardo." Disse la prof. con una voce squillante.

Harry sbuffò e chiese scusa. Si avvicino a me salutandomi ed io lo ignorai totalmente.

"Ehi piccola! Che succede?" Era la quinta volta che me lo chiedeva ed io mibero letteralmente stufato.

"Mi scusi prof. per averla interrotta ma Harry mi disturba" dissi fiera di me stessa.

Il sorriso che era stampato sulla faccia fi Harry svanì appena sentì le mie parole. Lo avevano ferito? Bene è quello che si merita. Lui fa lo stronzo con me e allora io lo ripagherò con la stessa moneta.

Erano passate le prime tre ore e dovetti recarmi in mensa per pranzare.
Una ragazza alta e snella si presentò a me ed io feci lo stesso.

"Allora, perchè sei da sola?" Mi chiese Victoria spostanto una ciocca mora dalla sua faccia.

Gli spiegai velocemente cosa avevo passato negli anni precedenti e lei annuì comprensiva.

Era davvero una ragazza molto bella e oltre alla sua simpatia nei miei confronti sapevo che saremmo diventate amiche.

Terminai le ultime ore di lezione e uscii dalla scuola il più velocemente possibile.

"Fermati per favore!" Una voce roca dietro di me mi fece impallidire.

"Che vuoi, Styles?" Dissi nervosa.

"Ora mi chiami anche con il cognome?" Disse ridendo

Continuai a camminare ignorandolo.
Mi prese il polso e il suo petto era a pochi centimetri dal mio.

"Perchè sei arrabbiata con me?" chiese guardandomi con i suoi bellissimi occhi verde smeraldo che mi facevano ogni dannata volta incantare.

"Davvero non lo capisci? Tu dici di amarmi e invece vai in giro a scoparti delle puttane!" Urlai piangendo.

"Oh merda!" L'unica cosa che seppe dire.

"Ora esci dalla mia vita! Non mi seguire più, vai a seguire le tue puttanelle e lasciami in pace e soprattutto smettila di farmi soffrire. Io ti amo e credo che tu l'abbia capito ma se a te questo non frega una michia puoi anche andare a fanculo!"

Rimase senza parole. Una lacrima gli rigava il viso e cominciò a correre lontano da me. Non immaginavo di aver detto quelle terribili cose. Non pensavo che lui fosse una persona sensibile, non lo avevo mai visto piangere. Forse non lo conoscevo e forse avevo davvero sbagliato a dire quelle cose su di lui ma era quello che si meritava.

•TᗩᑕI E ᗷᗩᑕIᗩᗰI• #wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora