Parte 2 Gwen

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Vivo con l'ispirazione,oggi mi sono alzata dal letto con la voglia di cambiare.
Ho chiamato Matteo, il mio migliore amico, e mi sono fatta accompagnare nel luogo che racchiude tutti i miei sogni.
<<Gwen, sappi che comunque vada io sono fiero di te.>> mi dice lui e io gli sorrido perché il nodo allo stomaco mi permette a stento di respirare.
<< Ti voglio bene Mat, ci sei sempre e te ne sono grata.>> gli dico prima di chiudere lo sportello e dirigermi verso l'edificio che potrebbe divenire la mia quotidianità.
<< Salve, sono Ginevra Freddi, avrei un colloquio con il signor Magamelli. >>
Il receptionist che mi sorride educatamente di rimando.
<< Prego si accomodi a momenti dovrebbe arrivare qualcuno per portarla dal dottore.>> mi risponde lui indicandomi con un cenno gli eleganti divanetti bianchi e neri disposti davanti a una splendida vetrata che si affaccia sul panorama sottostante, siamo pur sempre al quarto piano.
<< Ginevra Freddi ? >> mi giro di colpo appena sento chiamarmi.
<< Sono io.>> rispondo prontamente e dopo due sorrisi di circostanza mi conduce nell'ufficio dove si deciderà il mio futuro.
Il signor Arturo Magamelli é un importante giornalista torinese, nonché scrittore e letterato, che ha aperto il suo studio a un nuovo collaboratore e spero tanto di essere io perché fin da piccola ho sempre amato scrivere e sarebbe il coronamento di un sogno poter lavorare con lui che è il Ronaldo del giornalismo.
Busso alla porta e una voce grave ma sorprendentemente fermamente delicata.
<< Avanti >>
Entro e chiudo subito la porta alle mie spalle in modo da togliere subito questo dente.
<< Lei è la signorina Freddi ? >> mi chiede stringendomi la mano e indicandomi con un cenno la sedia di fronte alla sua e io gli rispondo con un cenno.
<< Ha un curriculum che parla da sé, laureata con 110 e lode due anni in anticipo, un genio insomma, senza considerare le certificazioni in lingua francese, inglese e spagnola. Il mio unico dubbio è che a volte il troppo stroppia .>> dice lui con uno sguardo inquisitorio e se all'inizio del suo discorso mi ero tranquillizzata ora sento un misto tra ansia e orgoglio salire sempre più fino a bloccarsi all'altezza del petto.
<< Mi sta dicendo che crede che io abbia gonfiato il curriculum o che non sia possibile, dall'idea che si è fatto di me, che io possa averle fatte ?>> dico io senza ripensarci due volte è quasi me ne pento ma appena vedo un sorriso sul suo volto e uno sguardo in bilico tra l'orgoglioso e il sorpreso quasi gongolo.
<< Il mio dubbio era la quantità nel tempo, hai solo 22 anni. >> mi fa notare lui con uno sguardo di sfida. Vuole mettermi alla prova, mi sembra giusto, vuole vedere fino a che punto la mia tenacia e determinazione siano solo una facciata ben costruita o rasentino il vero, il problema è che io quando gioco lo faccio per vincere, al diavolo la stronzata del partecipare, nessuno gioca a perdere.
<< Giusta osservazione, mi metta alla prova.>> dico io ricambiando il ghigno aggirando l'ostacolo della sua precedente affermazione.
<< Mi sembra giusto, non si scoprono mai tutte le proprie carte alla prima manche, che sfizio ci sarebbe poi a giocare?>> mi dice lui con un sorrisetto fiero e sono convinta che anche se il colloquio dovesse andare male ho trovato un alleato di ideali.
<< Signorina Freddi mi ha dato un bel po' di filo da torcere, sempre con educazione e rispetto, un connubio difficile da trovare nelle giuste dosi. Le faremo sapere entro una settimana ma le consiglio di non prendere impegni a lungo termine.>> concluse lui alzandosi e porgendomi la mano accompagnando il tutto con un occhiolino complice volendomi far intendere qualcosa che sul momento non capisco.
Mi alzo anche io e gli stringo la mano.
<< Arrivederci signor Magamelli, spero di non averle fatto perdere tempo.>> dico io e lui scuote la testa in segno negativo.
<< Sa signorina, lei sembra avere due anime ,una combattiva e una estremamente insicura, mi piace. È una persona variopinta, mai noiosa, non perda mai nessun colore. Il mondo sarebbe vuoto anche senza un solo colore.>> mi dice lui accompagnandomi alla porta e centrando il punto in un attimo. Ecco perché l'ammiro, lui va dritto, non ha paura di colpire, non si nasconde dietro una penna per condannare il mondo, lui è una persona e in quanto tale sa discernere il momento in cui colpire e quello in cui semplicemente narrare i fatti. Spero di arrivare anche io un giorno a questa maturità e sarebbe un onore per me farlo sotto la sua ala.
Ho sempre amato il dottore come giornalista senza sapere che dietro a quelle lettere scritte a computer, dietro a quei concetti urlati attraverso le pagine di un giornale c'è una persona degna della propria fama che non lascia che il proprio talento lo faccia diventare un automa alla ricerca dei soldi.
Esco dall'ufficio in pace con me stessa. Chiamo Matteo e in un attimo sono a bordo della sua Mini Cooper rosso cavallino.
<< Allora come è andata? >> mi chiede il mio amico forse anche più emozionato di me.
<< Credo bene, il signor Magamelli merita tutta la sua fama e nel caso in cui non vada bene, ho fatto una chiacchierata con un nuovo amico. >> dico io con un sorriso sereno perché di ansia ne ho avuta fin troppa nella mia vita.
<< E basta non mi dici più nulla ? Non ti vuoi sbottonare neanche un po' ?>> mi chiede Mat con una faccia un po' strana come a volermi convincere a dire qualcosa che non so.
<< Non è che non voglio sbottonarmi è che non so interpretare alcune cose perciò possiamo andare oltre tanto entro una settimana dovrei avere notizie. Ora possiamo andare a mangiare che questa mattina per l'ansia o la fretta, non ho fatto colazione.>> dico io facendogli gli occhi dolci.
<< Volevi dirmelo prima! Amor se troppo magra.>> risponde lui lanciandomi un'occhiata di fuoco mettendo in moto.
<< Amor tu sei cieco, ma dove mi vedi magra, credo anche di aver messo su qualche kilo.>>
<< Dove vuoi andare a festeggiare? >>
<< Hei, hei aspetta io non ho mai detto "festeggiare", potrebbe pure essere andata male. Ma sai che per me non sarebbe un problema nella peggiore delle ipotesi continuerei a scrivere di piante.>> dico io con un sorriso sarcasticamente leggero. Continuare a scrivere per la signora Boschi non sarebbe una disgrazia, lei è una signora molto gentile, ha un po' il fascino di una nonna.
È stata lei a dirmi di venire a questo colloquio, ha sempre detto che io alla sua rivista "L'armonia della terra" ero sprecata. Ricordo ancora quando entrò tutta sparata nel mio ufficio sventolandomi l'inserzione del giocarle dove il grande giornalista apriva le porte del suo studio. Ricordo ancora le sue testuali parole " Che ci fai ancora sulla sedia a poltrire, alzati dobbiamo preparare le tue referenze, io ti voglio bene ma scrivere tutta la vita di rosmarino e amaranto anche no, quindi muoviti che si va a fare shopping io qui accetto anche i jeans ma i giornalisti di alto livello vogliono i tailleur". E io di tutta risposta ero scoppiata a ridere chiedendole spiegazioni e lei mi aveva fatto alzare di forza dalla sedia affidando ad un altro il mio articolo.
Sono convinta che nella remota possibilità che io ottenga questo lavoro mi mancheranno sempre il caffè delle otto in punto con il signor Giovanni, portiere storico del palazzo della sede del giornale, che ogni giorno con un nuovo libro sotto al braccio mi recita una citazione che lo ha colpito; le chiacchiere con la stessa signora Boschi che appena scoccano le cinque in punto passa nel mio ufficio per invitarmi nel suo per un the a un aroma diverso ogni giorno. La cosa che mi mancherà di più è la bellezza della semplicità di tutti quei fiori che ogni giorno ci manda una piccola bottega storica all'angolo della strada.
<< Lo so che ti mancherà quell'ambiente, ma chi era quella che diceva: "Il cambiamento è il moto dell'evoluzione" ?>> dic e lui facendo il vocione da oratore greco.
<< Hey, oracolo del signore non mi prendere in giro>> scherzo io.
È per questo che amo Matteo, lui riesce sempre ad alleggerire ogni situazione, non che questa sia tragica ,però.
<< Mi scusi madame dove, vostra grazia, vorrebbe appagare la propria fame? >> mi dice lui è io mi trattengo a stento dallo scoppiargli a ridere in faccia.
<< Mi accordo alla volontà del monsieur.>> dico io con fare altezzoso.
<< Non saprei, vorrei sanare i suoi bisogni.>>
<< Allora, seriamente, io propongo di non abbuffarci ora così dopo ci fermiamo nella nostra sala da tè e lì si che ci diamo alla pazza gioia.>>
<< Approvo e sottoscrivo.>>
Dieci minuti dopo abbia parcheggiato la macchina e stiamo entrando in un nuovo localino che fa tutte cose carine ma sane con ingredienti a km0.
<< Signorina Freddi...>>

Stuck in her daydreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora