Parte 11 Gwen

18 1 0
                                    

Federico.
È tornato, non ne sapevo nulla, certo devo dire che Londra gli ha dato quel tocco in più. Lui è sempre stato un po' British e stasera si è visto. Indossa con naturalezza quel pantalone nero elegante, la camicia bianca, gli stivali bassi, poi quel cappotto grigio Londra, appunto, sa come far girare la testa alle ragazze e l'ho notato, anche troppo bene.
Non ho mai amato Mat come in questo momento per avermi fatto mettere questo vestito con i tacchi. Mi sono presa una piccola rivincita, ho visto come guardava me e come passava lo sguardo da me a Leonardo insinuando forse una nostra relazione. Non l'ha mai sopportato perché era convinto che mi volesse portare via da lui ma poi ha fatto tutto da solo.
<< Gwen sei ancora con me ?>> dice Lei e io mi risveglio dalla mia trance.
<< Sì, sempre e per sempre>> scherzo io.
<< Come stai ? >> dice facendo un cenno con la testa nella direzione di Federico.
<< Bene, è passato un anno, prima o poi avrei dovuto rincontrarlo>> dico perché è vero. Mi sono immaginata questo giorno nella mia testa non so quante volte, quindi ero preparata ma non pronta, ma meglio così, perché pronta non lo sarei mai stata.
<< Maturo da parte tua.>>
<< Io sono alto livello>>
<< Lo so, è per questo che ti amo.>> dice il deficiente.
<< Comunque, my big love, un uccellino mi ha detto che hai delle buone novelle.>> continua.
<< Un uccellino con cui, casualmente, condividi il nido.>> dico riferendomi al fratello.
<< Potenzialmente ma, non tergiversare, parla.>>
<< Okay, il posto di giornalista  è mio.>> dico senza fare giri di parole e lui sorride radioso chiamando il cameriere per dello champagne.
<< Ma sei scemo, a che serve?>> non adoro le cose plateali, i classici cliché che tutti credono di dover rispettare, però lui lo fa con affetto e, a volte, anche per farmi fastidio.
<< Bisogna festeggiare- il cameriere conversa lo champagne- alla mia paperotta, che questo possa essere solo l'inizio.>> brindiamo è noto che Federico ha lanciato un'occhiataccia e Leonardo, seduto di spalle rispetto a lui.
Voglio giocarci un po' su questo suo continuo guardarci e con una semplice occhiata Leo capisce le mie intenzioni.
<< Matura dicevi.>> dice e io lo guardò con la faccia d'angelo e lui mi scoppia a ridere in faccia.
Ho intenzione di divertirmi un po', dagli sguardi che ci manda che gli interessa quello che stiamo facendo, allora perché non togliermi qualche sassolino dalla scarpa, non dico che ora io debba fare l'oca, perché non mi si addice.
<< Amor che hai fatto oggi?>>
<< Nulla, sono stati in tribunale per consegnare delle pratiche di una causa a cui sto lavorando, sai è un caso importante ed è raro che li affidino ai giovani.>> dice e io non posso che essere fiera di lui.
<< Sai, io ti stimo tanto perché ti stai facendo strada nel tuo mondo, su una pista che non ti è stata sbarrata da nessuno. Sei entrato in questo ambiente con la voglia di cambiare qualcosa, con l'obbiettivo di far valere la legge vigente. Ti stimo perché stai facendo il lavoro dei tuoi sogni portando avanti i tuoi ideali di giustizia e onore con tanto amore e dedizione. Quindi brindiamo anche a te . A Leo, la mia guida da quando sono piccola, il mio grande orso buono, sei sempre stato un mito per me è credimi quando ti dico che per me sei davvero importante.>> alzo il calice, lui se lo merita, mi è stato vicino in un modo unico, come un angelo custode e ti guarda dall'alto, pronto a darti una mano quando cadi.
<< Oh Gwen, mi fai quasi commuovere.>> dice facendo finta di asciugarsi qualche lacrima dagli occhi.
<< Come rovinare l'atmosfera.>>
<< L'atmosfera la fanno le persone, non ciò che dicono.>> dice con fare altezzoso e io convengo con lui perché puoi anche decantare un amore eterno ai quattro venti, ma se sei una persona fredda, tutte le tue parole saranno nulle.
Arriva il cameriere con le nostre ordinazioni e posso finalmente posso gustarmi una bella fetta di carne, meglio prepararsi già da marzo alla prova costume. Leo, d'altro canto, ha deciso di sfondarsi con una delicatissima carbonara.
<< Hey, tu mi devi ancora parlare della biondina di oggi.>> dico riferendomi alla ragazza con cui l'ho visto questa mattina accompagnando il tutto con un occhiolino ammiccante.
<< Beh, l'ho conosciuta qualche settimana fa al parco dove solitamente faccio jogging, le era scappato il cane perché aveva visto un gatto e per fortuna mi ha tagliato la strada così in un attimo sono riuscito a prenderlo. Non sapeva come ringraziarmi.>> conclude con gli occhi a cuoricino e mi si riscalda il cuore perché in amore, nonostante il suo aspetto o proprio per il suo aspetto, non è mai stato fortunato, tutte lo vedono come il "bello e dannato", ma la sua è solo una corazza e, purtroppo, non tutti hanno il coraggio di scoprire cosa nasconde.
<< Ti piace vero?>>
<< Non lo so, non mi voglio mettere subito in gioco perché, alla fine, quello che soffre sono sempre io. Sono stanco di dare il 100% a persone che per me non spendono neanche il 5%. Intorno a me non voglio persone che mi fanno giocare in serie B quando io sono abituato a giocare in serie A.>> dice e dai suoi occhi traspare un po' di rammarico così decido di cambiare discorso.
<< Oi come lo vedi il ritorno di Champions, la Juve può ribaltare il risultato del Bernabeu?.>> torniamo su un suolo neutro.
La serata finisce così, tra risate e momenti più importanti perché questi siamo noi, sempre in bilico su un'altalena di emozioni.
Federico resta lì, accantonato
nella mia testa, in un angolino della mia vista e del mio cuore.

Stuck in her daydreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora