Parte 17 Fede

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Non avrei dovuto attaccarla, lei se vede un pericolo si chiude e io ho assistito in diretta a questa chiusura, un attimo prima mi sembrava di esser tornati a due anni fa, agli inizi, e un secondo dopo si era chiusa come un riccio.
Oggi tutto sommando non è stata male come giornata, ho aiutato una ragazza a impaginare un articolo, una certa Lucia che scrive di cucina bio e pasti a basso contenuto calorico.
Non sono proprio il tipo che legge questa roba però non sono nessuno per poter giudicare.
Stamattina avevo capito che Gwen non mi aveva proprio notato, ormai so riconoscere il suo sguardo perso e assorto mentre legge o fa qualcosa di importante, si perde e si ritrova nel suo mondo, il signor Magamelli invece aveva notato il mio sguardo insistente su di lei e ,senza disturbarla, mi ha spiegato che stava recensendo il libro colpevole del suo "stato di trance".
Mi è sembrato un déjà-vu, come la prima volta che la vidi.
Dopo il nostro incontro/scontro non l'ho più vista, si è chiusa in ufficio e non è più uscita.
Mentre sto per andarmene Lucia mi blocca per invitarmi a uscire stasera con loro e diciamo che appena menziona la presenza di Gwen la mia voglia di uscire si fa viva scomparendo subito appena dice che porterà una persona.
Accetto solo per sapere chi sia questa persona.
E se fosse un ragazzo, lei è bellissima e non le ci vorrebbe chissà quanto per trovarsi un ragazzo...non voglio pensarci, appuntamento ore 20:30 Piazza San Carlo.
Lei non sa della mia presenza quindi sta a me stupirla per poter riuscire anche solo a competere con questo ipotetico ragazzo.
Chiamo mia sorella per un consiglio sul look e lei in poco tempo mi confezione un outfit rispettando tutte le preferenze di Gwen, non sapevo che si confidassero chissà quante ne avranno dette, quelle due insieme mi fanno un po' paura.
Gaia sa tutta la storia e per qualche tempo a stento mi parlava ma da quando sono tornato con l'intenzione di riprendermela la situazione è cambiata.
Prendo i vestiti dall'armadio e li poggio sul letto, semplice ed elegante, pantalone bianco e camicia, golfino, cappotto e scarpe nere, secondo lei devo stravolgerla con un po' di stile British perché Gwen sarà sicuramente bellissima soprattutto se avrà un lui al suo fianco.
La chiamata con mia sorella mi ha portato via quasi un'ora soprattutto perché mi ha fatto promettere di scendere a Firenze dai miei il prima possibile riuscendo a strapparmi una visita entro la fine del mese, infondo da quando sono tornato non li ho ancora visti.
Marzo mi è sempre piaciuto come mese, non so perché forse perché ti fa l'assaggio della primavera senza mai lasciare del tutto l'inverno e poi perché infondo c'è nata Ginevra.
Il 13 marzo è il suo compleanno ma ormai non è più affar mio.
-Certo che sei bipolare!
Grazie coscienza sempre gentile tu.
-Che vuoi da me, tu l'hai ferita ora ti prendi quel che viene. Forza vestiti e fatti bello perché almeno l'estetica ti è rimasta, per il cervello o almeno il buon senso non si poteva chiedere troppo.
Ma quanto sono disperato per mandare a fanculo perfino me stesso.
Mi butto sotto la doccia e l'acqua bollente mi rilassa a tal punto che perdo uno buona mezz'ora, prendo i vestiti dal letto e dopo aver spruzzato un po' di profumo, quello che fa uscire pazza Ginevra, esco di casa anche prima delle 8.
-Ma è possibile che pensi solo a lei?
Sei tornata?
-Certo, tu sei una lagna, hai 23 anni, vivi un po' e che diamine!
Ha ragione lei è sempre nella mia testa , vivo in funzione sua, ora basta, il mio obbiettivo è riconquistarla non ammalarmi.
Esco da casa quasi con una ritrovata serenità, quasi da esser pronto a vederla con un altro, non mi sento una persona normale, ma tanto la normalità è sopravvalutata.
Appena arrivo a Piazza San Carlo vedo subito la testa riccioluta di Lucia, mi avvicino e constato che lei e Gwen dovrebbero essere le uniche ragazze.
<< Federico, sei venuto!>> esclama appena mi vede, si avvicina e mi bacia entrambe le guance, io resto un po' scosso dalla sua esuberanza però è carina.
Mi presenta agli altri tre ragazzi con cui parlava prima del mio arrivo.
Scopro che uno è il receptionist e si chiama Fabio mentre gli altri due, Luca e Andrea, si occupano del settore sport e sono rispettivamente uno juventino è uno granata.
Stasera credo che ne vedremo delle belle.
<< Finalmente sei arrivata, salvami da tutto questo testosterone.>> dice Lucia con fare melodrammatico facendo ridere qualcuno sole mie spalle.
Chi può essere secondo voi? La sua risata la riconoscerei ovunque.
Mi giro lentamente pregando tutte le divinità che conosco per non dover stare a guardarla mentre sta con un altro o anche solo con quel Leo.
I miei "compagni" le stanno letteralmente sbavando dietro ma non mi sconvolge, è perfetta con un paio di jeans, non voglio immaginare in abito da sera.
Ha un pantalone scuro un po' più largo sulla caviglia che arriva fino a terra con dei tacchi che le regalano qualche centimetro, un top beige con del pizzo nero, giacca nera e cappotto del medesimo colore con una borsa a tracolla marrone.
-non ti facevo così ferrato in fatto di descrizioni, quasi mi sconvolgi.
Che fai ora sfotti pure?
È proprio bella e credo che non risponderò di me se loro continuano a guardarla in quel modo.
<< Un po' di solidarietà femminile non guasta mai.
Lui è Matteo, il mio migliore amico.>>
Matteo, solo ed esclusivamente Mat. Mannaggia a me e a tutti i complessi che mi faccio.
<< Mat lei è Lucia e loro sono...>> nel momento in cui si gira anche lei nella nostra direzione non posso far a meno di notare che oramai è rimasta una delle poche ragazze che non si truccano, lei è bella, fine, non ha bisogno di maschere di cerone sul viso.
Noi ragazzi sembriamo la barriera del calcio, 4 persone schierate perfettamente sulla stessa linea, è abbastanza comica come scena.
<<Piacere Fabio.>>
<< Luca>>
<< Andrea.>>
Mat ricambia la presentazione stringendo ad ognuno di loro le mani fono ad arrivare a me .
Si ferma e mi guarda nel suo sguardo reggo una sorta di sfida con una sfumatura di rancore e sorpresa.
<< Federico, da quanto tempo, credevo non tornassi più, infondo Londra è una gran città, una grande meta anche solo per una fuga.>>
Ed ecco la prima frecciatina, mi era mancato quasi Matteo.
Si è sempre comportato da angelo custode con Gwen e spesso sono stato geloso del loro rapporto, non perché pensavo potesse esser una minaccia per quel che era il mio rapporto con lei, ma semplicemente per la loro capacità di comunicare con gli occhi, capirsi senza parlare.
<< No, quella di Londra è stata solo una parentesi.>> affermo con sicurezza in modo tale che senta.
Lui mi guarda con un'espressione indecifrabile, mi scruta, cerca di leggermi qualcosa dentro.
Lei si presenta ai ragazzi arrossendo un po' per gli sguardi che le riservano e poi mi guarda.
<< Gwen.>> dico avvicinandomi ma lasciando un passo a dividerci, voglio che sia lei a farlo se vuole avvicinarsi.
<< Fede.>> si avvicina e mi lascia due baci sulle guance.
Il nostro è uno scontro fugace, velocissimo, quasi non mi rendo conto che sia avvenuto, uno di quegli scontri che ti lasciano l'amaro in bocca per la loro durata.
Dai suoi occhi capisco che è rimasta soddisfatta dalla mia reazione, sono rimasto fermo a guardarla, credo che ci sia lo zampino di Mat.
Lucia, Gwen e Matteo iniziano a camminare mentre io mi trovo a parlare con Luca e Andrea della partita di domani contro l'Atletico.
<< Noi abbiamo i biglietti.>> si gira a un tratto Matteo.
<< Io, mio fratello e Gwen abbiamo l'abbonamento allo Stadium.>> continua poi.
Tutti guardano sbalorditi Gwen e lei alza semplicemente le spalle.
<< Giocatore preferito?>> le chiede Luca.
<< Dybala, però se giocasse come l'anno scorso sarebbe meglio, anche se non credo sia colpa sua, Bernardeschi, quest'anno è davvero sbocciato e poi Capitan Chiellini.>>
Sa di quel che parla e il suo amico la guarda fiero quando lei, appena finito di parlare, cerca il suo sguardo come per cercare la sua solidarietà.
<< Senza farlo a posta hai scelto i due più boni.>> e questa uscita di Lucia sancisce una serata carica di frecciatine , calcio ma tante risate, la sua però è sempre la più bella.

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