Sono passati tre giorni dal colloquio e non ho ancora avuto notizie. Non sono una persona che ama le situazioni di stallo perché è come se mi sentissi impotente, per questo ho ripreso la mia vita quotidiana e il piccolo schema che la dirige : sveglia, bagno, lavoro, spesa, cucina, letto. Che vita monotona.
Speravo in un cambiamento, ma nel caso la mia vita non mi dispiacerebbe se restasse invariata.
Come tutte le mattine controllo la mia posta cartacea ed elettronica ma non c'è nulla che attira la mia attenzione, solo qualche bolletta.
Mi vesto con tranquillità, essendo ancora le 8 e la redazione non apre prima delle nove. Oggi è una bella giornata per essere settembre così decido di prendere la bici al posto della macchina. Sento la mia pelle riscaldarsi sotto il giubbino di pelle quando un raggio di sole la colpisce, mi sento finalmente me stessa, libera. Sento l'aria arrivarmi finalmente dentro, come se non respirassi da tempo. Non so come ma mi ritrovo davanti a un bar che mi è particolarmente caro, poiché è qui che tutto iniziò. Guardo l'ora ed essendo sia vicino alla redazione, sia ancora in anticipo, decido di fermarmi, ho bypassato la colazione così posso farla qui.
Entro e un misto di malinconia e mancanza mi assalgono.
<< Salve, un cappuccino e un cornetto al cioccolato bianco, per favore.>> dico al cameriere e mi accomodo al mio vecchio solito tavolo. Dovrei tornare qui più spesso.
Mentre osservo fuori dalle grandi vetrate il cameriere mi posa il mio ordine a tavolo, mi giro per ringraziarlo ma poi noto che al suo posto c'è Leo.
<< Salve sono per lei cappuccino e cornetto? >>
<< Sì, grazie>> dico io restando al gioco.
<< Ma come niente mancia. Mamma mia che infame. La gioventù di oggi.>> dice sedendosi difronte a me e io rido.
<< Amore mio, cosa ci fai qui? >> mi chiede.
<< Tra venti minuti apre la redazione ma con una giornata così non avevo la forza di mettermi in macchina, quindi bici, ci tengo alla forma io e soprattutto all'ambiente. Tu amor che ci fai qui ?>> dico notando il suo abbigliamento formale.
<< Aspetto un collega per andare in tribunale. >>
Leonardo è un avvocato penalista che pian piano si sta facendo strada nel suo mondo. L'ho sempre stimato dal punto di vista professionale altre che umano.
<< Gwen, paperotta mia adorata, mi concedi il piacere di una cena questa sera solo io e te, ho bisogno di parlare un po' .>> mi chiede lui con la faccia da cucciolo.
<< Non serve fare il muso, accetto il tuo invito. Ho bisogno anche io di parlare un po' con te, in ogni caso credo che Matteo si offenderà perché lo escludiamo, sarà meglio chiamarlo e invitarlo a pranzo a casa così non mette il broncio.>> dico io pensando a quanto sia geloso il mio migliore amico, ha paura che io soffra e non vuole che a farmi soffrire sia proprio suo fratello, però, soprattutto, non vuole sentirsi sostituito con Leonardo. Nessuno potrebbe mai prendere il posto di Matteo, siamo cresciuti insieme, una vita in due.
<< Ora però devo andare, dove e quando per stasera ? >> dico io alzandomi e lui con fare da gentiluomo si alza con me e mi aiuta a indossare il giubbino.
<< Ti passo a prendere alle otto a casa tua. Se dobbiamo farlo, bisogna farlo bene.>> dice ammiccando e io scuoto la testa.
<< Va bene mio prode cavaliere, a questa sera.>> lo saluto con un bacio sulla guancia e mi dirigo verso la mia bici e dopo aver messo la cuffiette avvio la riproduzione casuale alla mia playlist per le giornate sprint e incomincio questa giornata sperando che possa finire allo stesso modo in cui è iniziata.
Alla redazione c'è aria di festa e tutti coloro che incrocio con lo sguardo mi sorridono calorosamente, non che solitamente siano freddi, però oggi sembra diverso.
<< Hey, Gwen, sei arrivata. Posa la tua roba e raggiungimi nel mio ufficio.>> dice la signora Boschi affacciandosi leggermente dalla porta.
Appoggio la mia 24h bordeaux sulla mia scrivania e raggiungo il mio "capo".
Entro e chiudo la porta alle mie spalle.
<< Allora, devo comunicarti due notizie una buona e una cattiva. Non ti chiedo quale vuoi sentire prima perché sono collegate, quindi scelgo io.>> dice parlando a macchinetta e io non posso far a meno di sorridere. Dopo quasi quattro anni ho imparato a capire che quando è nervosa positivamente parla molto velocemente, se invece è nervosa negativamente tende a fare delle pause mentre parla per cercare di calmarsi facendo dei respiri profondi.
<< Ohh, ancora con "signora Boschi" ti avrò detto miliardi di volte di chiamarmi Rosa- sì, si chiama Rosa Boschi, i genitori l'hanno predestinata a scrivere o almeno a lavorare con la natura- e poi ancora con questo lei mi fai sentire vecchia.>> dice lei cambiando discorso e questa inversione mi fa suonare un campanellino d'allarme.
Deve leggere la confusione sul mio volto perché con un sorriso materno riprende a parlare.
<< Questa mattina è arrivata una mail dell'account personale del signor Magamelli- a questa frase mi siedo dritta sulla sedia-si voleva scusare...>>
<< Lo sapevo che non era andata bene, me lo sentivo. Signo- Rosa non preoccuparti, non è niente, non ero abbastanza, lo sapevo...>>
<< Ginevra Freddi siediti e taci immediatamente >> dice lei alzandosi dice lei alzandosi e indicandomi la sedia con gli occhi. Non avevo neanche notato di essermi alzata.
<< Come stavo dicendo- mi lancia un'occhiata fintamente severa- si voleva scusare perché mi vuole sottrarre "il mio miglior giornalista, nonché uno dei più dotati delle ultime generazioni " testualmente ripreso dalla sua email. Tieni eccotene una copia.>> dice porgendomi un foglio A4 ma io sono ancora sconvolta e non riesco né a parlare né a muovere un muscolo.
<< Gwen è una bella notizia.>> dice Rosa girando intorno alla sua scrivania e mettendosi perfettamente di fronte a me.
<<Questa è la bella e la cattiva?>>
<< Oh no, Gwen la cattiva è solo che la notizia è trapelata prima del tuo arrivo. Non riuscivo ad aprire la mail così ho chiesto aiuto e la notizia si è diffusa prima che tu arrivassi. Avrei voluto che tu fossi la prima a saperlo, visto che riguarda te.>> dice ma io mi sono bloccata.
<< Allora, ricapitoliamo, tu mi staresti dicendo che il più famoso giornalista di Torino mi vorrebbe come sua tirocinante. Lui vorrebbe proprio me? È impossibile! Non può essere, tante persone più grandi di me erano in lizza per quel posto.>> dico io alzandomi, lo so, non sono normale, ma non riesco a essere felice, a esternare la mia gioia, il mio successo.
<< Da quand'è che tieni conto dell'età, hai sempre combattuto per affermarti nonostante i tuoi ventidue anni, ora che ci sei riuscita ti tiri indietro. Non credevo che la tua forza fosse solo con una penna in mano.>> mi dice e io so che sta cercando di sfidarmi per farmi reagire e credo che sia anche giunta l'ora di godermi un po' di soddisfazione.
<< Hai ragione, ho faticato ed è giunta l'ora di festeggiare.>>
Sorrido, perché ce l'ho fatta, ci sono riuscita, ho avuto il mio riscatto. Sorrido, rido e finalmente festeggio le mie vittorie.
<< Ora Ginevra sentimi bene. Tu hai il resto della giornata libera, vai a pranzo con il tuo migliore amico, vai alla spa , a fare shopping, non lo so. Fai quello che ti senti di fare e prendi una decisione per domani, anche se mi sembra scontato.
Domani andrai al giornale e comunicherai la tua scelta, poi venerdì verrai qui, a lavorare, e a fine giornata, all'ora del the me la comunicherai. Va bene? >> dice con un sorriso dolce che non fa altro che farmi quasi sentire in colpa.
<< Va bene.Rosa, grazie e a venerdì.>> dico dandole un bacio sulla guancia ma lei inaspettatamente mi stringe in un abbraccio.
<< Sono fiera di te.>> e detto questo mi lascia andare con un sorriso il cui valore mi accompagna fino a casa.
È ora di essere fautori del proprio futuro, artefici del proprio destino. È ora di scegliere.È la prima volta che scrivo uno spazio autrice ma vorrei rendervi partecipi.
Ho iniziato la scuola lunedì scorso e essendo una scuola a tempo pieno non potrò pubblicare molto perché il tempo da dedicare alla stesura e soprattuto correzione dei capitoli va diminuendo sempre più.
Se volete aggiornamenti sulla storia o semplicemente vi piace il mio punto di vista seguitemi su Instagram a @petite_etoile13
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Stuck in her daydream
ChickLit(SOSPESA) Ginevra, torinese doc, insegue il suo sogno a soli 22 anni, vuole scrivere del mondo, vuole avere il privilegio di informare le persone sugli eventi, e quale miglior accessione se non la ricerca di un nuovo stagista da parte di Arturo Maga...