Pov's Nonna.
Mi sveglio, e un raggio di sole penetra dalla finestra, e poggia sul mio rugoso viso.
Sono le 7.30.
Come al solito, scendo giù e prendo un caffè.
Ho in mente di preparare dei biscotti che tanto piacevano a mia figlia per Anastasia.
Mi ricorda molto mia figlia, quando era un'adolescente, con un carattere molto simile a quello di Ana.
Inizio a preparare l'impasto.
Faccio le forme tutte diverse tra di loro e le metto dentro il forno.
Tra 20 minuti dovrebbero essere già pronti.
Sto passando un periodo molto buio della mia vita.
Non arrivo a fine mese con quella pensione.
Ho lavorato e fatto molti sacrifici nella mia vita ma...questo è il risultato.
Non posso permettermi di pagare più le bollette, ce ne sono molte arretrate da circa 3 mesi.
Vorrei dire ad Ana se in città cercano qualcuno in qualche bar o pasticceria.
Però sicuramente lei la prenderebbe male.
Immersa nei miei pensieri, sono passati già i 20 minuti e i biscotti sono già pronti.
Li esco dal forno e dall'odorino e dal loro aspetto credo che siani venuti buoni.
Non li faccio da quando ormai mia figlia è andata a New York.
Sento il rumore dell'acqua, sono le 8.00 in punto e sicuramente è Ana che sta facendo una doccia.Pov's Ana.
Ho appena fatto la doccia, e stranamente mi sento un po' giù di morale...
Forse per via di quello che è successo ieri...
Metto una tuta e una felpa rossa.
Scendo giù e per le scale sento un odore molto invitante.
Sarà stata sicuramente la nonna.
Vedo che è seduta nella sua adorata sedia a dondolo e devo dire che oggi la vedo molto pensierosa...
Non l'ho mai vista cosi..
Mi avvicino e lei alza lo sguardo.
-buongiorno piccola mia, senti questo odorino? Ti ho fatto dei biscotti e spero ti piacciano- dice facendo un sorrisino
Erano i preferiti di mia figlia.
La guardo e..niente, questa donna è fantastica.
-grazie nonna, vado subito a mangiarne uno- prima di andare verso il tavolo a prendere un biscotto le lascio un leggero bacio in fronte.Mi avvicino al tavolo e assaggio i biscotti, cavolo...sono buonissimi.
-Complimenti nonna! Hai delle mani d'oro! Sono buonissimi.- dico felice.
Dopo avermi guardato e fatto un sorrisino, ritorna ad avere un aspetto strano.
La vedo di nuovo pensierosa.
Qui c'è qualcosa che non và.
Mi avvicino a lei, che stava seduta sulla sedia a dondolo.
-nonna...
Improvvisamente le scende una lacrima dal viso.
Una dopo l'altra.
Non capisco, cosa sta succedendo? Forse pensa a sua figlia?
-nonnina! Cosa ti succede? Non farmi preoccupare! Per favore!- dico piangendo.Mi fa male vederla così, non lo merita.
Non deve piangere.
Non deve.-i-io sto bene.- dice singhiozzando.
-non mentirmi, ti si legge in faccia che non stai bene per niente!
Dimmi che succede!- dico
- non posso.- dice asciugandosi le lacrime col braccio.
- dimmelo!-
-e vabene...
Sai...sicuramente tra qualche giorno o mese dovrò andarmene da questa casa...-
- ma cosa stai dicendo nonna?- la guardo preoccupata.
Non capisco cosa intende dire...
- la pensione non mi basta più...e gli arretrati sono ormai aumentati...
Non posso permettermi tutti quei soldi...la pensione non me lo permette.
Sto male perché qui ho sempre vissuto.
Anche se stavo sempre sola e con mia figlia quando era piccola, questa casa è un pezzo di me ormai.
Si dice che quando tu cresci in un posto.. tu sei quel posto!- dice piangendo di nuovo, quasi quanto una bambina a cui hanno dato il carbone invece delle caramelle.Mi dispiace davvero tanto vederla cosi.
Davvero.
- c-cosa?- dico sbalordita- quanti soldi ti mancano per poter pagare gli arretrati?- dico con le idee già chiare.
-870€.- dice
-ok nonna.
Stai qui comoda, sbrigo tutto io, ci vediamo a pranzo.Lei mi parla,ma nemmeno la ascolto, esco subito di casa.
Cammino verso casa mia, tanto cristian sarà a scuola quindi nessuno mi vedrà e nemmeno lui suppongo.30 minuti dopo.
Arrivo a casa mia, prendo la carta di credito e vado subito in una banca, che si trova a 5 minuti da qui.
Entro, prelievo i soldi e pago subito gli arretrati.
Glielo devo.
Lei mi ha sempre ospitato e col suo affetto caloroso, riesce sempre a farmi stare bene, anche quando di bene non ho niente.10 minuti dopo.
Decido di andare al blue bar, a prendere qualcosa di caldo.
Entro e noto che c'è il collega di Patrick, quello della festa, ma di cui non ricordo il nome😅.
-ciao Ana, cosa posso offrirti?- dice con mezzi sorriso
- una cioccolata calda, grazie-È quel che mi ci vuole, fuori fa freddo e almeno tenterò di riscaldarmi un po, dato che devo camminare per mezz'ora, per raggiungere casa della nonna.
2 ore dopo.
-eccomi qui nonna, tu resterai sempre qui e per gli arretrati...beh sono stati pagati tutti.
NESSUNO ti debutterà fuori da questa casa.
Su, andiamo al lago!- dico soddisfatta di ciò che ho fatto.
- ma come? Davvero?
Non posso crederci...
Oh nipotina mia!- dice contentissima la nonna.
Si dà una sistemata, usciamo di casa e ci avviamo verso il lago.Pov's cristian.
Sono a scuola, sono venuto con la speranza di vedere Ana.
Anche se non parliamo mi basta sapere che sta bene.
Ma quando sono entrato in classe non l'ho vista ed ecco che impazzisco.
Dovrei allontanarla, lo avevo promesso ai ragazzi.
Ma al momento non voglio, è l'ultima cosa a cui penso.Finalmente suona quella diavolo di campanella, ed esco da scuola.
Prendo la macchina e vado al blue bar in cerca di informazioni.
-Salve, è venuta Ana?- dico con un tono piuttosto preoccupato.
-si, è venuta stamattina, ha preso una cioccolata calda ed è subito andata via.-dice con un espressione dubbiosa.- non sa dove andava? Dico
-no, però andava di fretta.Ok, mi sto preoccupando anche troppo adesso.
Non me ne è fregato mai un cazzo delle altre, ma lei...lei è diversa.
Non è come le altre...
Quindi mi dirigo verso.....Ciao ragazze, lo so è un po' piccolo il capitolo ma kon ho avuto e non ho molto tempo!
Spero vi piaccia!
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Più di una droga.
RomanceQualcosa che sicuramente non avrete letto mai, oltre ogni limite. Succede di tutto in questo libro "più di una droga." Curiosi? Personaggi -anastasia: ragazza misteriosa, con segreti oscuri che nessuno sa. Un passato difficile ma con un presente anc...