Più di una droga.

capitolo 38

Non ho chiuso occhio tutta la notte, è stata una notizia che mi ha spezzato il cuore e come se me lo avesse strappato di dosso.
Mi sento davvero male.
Non tanto perché la nonna roby che ho conosciuto non mi piace averla come nonna, ma perché mi hanno mentito per tutto questo fottuto tempo.
Prendo il cellulare e faccio il biglietto di ritorno.
Lo faccio, l'aereo parte alle 11 del mattino.
Sono le 9 il tempo di fare la valigia e mi dirigo verso l'aeroporto visto che dista da qui circa 1 ora e mezza.

Scendo giu, con la valigia già sistemata e la nonna, che reputavo vera, mi guarda con aria dubbiosa.
-sei sicura? Dice
-sicurissima.
-prendo la macchina..
-non c'è bisogno, ho già chiamato un taxi che sarà qui tra meno di qualche minuto.
-mi dispiace...
-basta.

Si avvicina a me e cerca di abbracciarmi.
Io la scanso e vado via.

Esco di casa, Jacopo sicuramente sta dormendo come sempre, mentre mio nonno Sara sicuramente uscito.

Respiro quest'aria di casa.
Sono tornata a londra, e anche se ma mia permanenza a venezia non ha portato nulla di positivo, sono felice di aver saputo la verità, anche se in ritardo e vado subito a casa della nonna roby, facendomi accompagnare da un altro taxi che non tarda a raggiungermi in aeroporto.

Guardo la casa davanti a me, faccio un lungo respiro e mi decido a bussare.
Busso ed ecco che apre la porta.
Mi guarda con un aria un po' incredula.
-rieccoti! Sei già tornata!
-si nonnina, ma questa volta con buone notizie.
- sono felice!

Entro, poso velocemente la valigia a terra e ci sediamo attorno al tavolo per dirgli ciò che di bello ho da dire.

-nonna, sai quando mi dicesti che quando eri incinta avevi in grembo 2 gemelle? E che una ti dissero che era morta?
-come se fosse successo ieri.
-che ne diresti se ora beh, si se ora ti dicessi che tua figlia non è morta realmente ma è solo stata adottata?

Mi guarda con aria stupita, ha gli occhi aperti in senso di stupore come la bocca.
-hanno adottato tua figlia, pagando un'infermiera e rendendo complice pure lei.
Ma tua figlia non è morta.
Tua figlia è mia madre.
E io sono tua nipote.-

Mi guarda senza dire una parola, si alza dalla sedia e si avvicina alla finestra.
Guarda fuori, non ha nessuna espressione in faccia e non riesco a capire ciò che prova o sente in questo momento.
È impassibile.

-sai, tutti questi anni, che sono passati ho sempre cercato di pensare chi sarebbe davvero diventata lei, come sarebbe cresciuta, e a quanta bellezza potesse avere.
A chi poteva somigliare, sia esteticamente che caratterialmente.
Sapere che è viva, mi rende solo felice.
Ho portato dentro di me molto rancore e angoscia.
Ma adesso, adesso che so che è viva, farò di tutto per averla, costi ciò che costi.
Quindi adesso vieni qui e abbracciami forte!
Mia carissima nipotina.-

Mi avvio verso lei per abbracciarla più che posso.
Se ripenso a come l'ho conosciuta e a ciò che adesso siamo, non riesco quasi a crederci.
Lei è stata sempre casa.
Dal primo momento
E ora mi sento ancora più al sicuro.

Subito dopo salgo la valigia nella stanza in cui dormo di solito e mi lascio cadere sul letto.
Faccio un lungo sospiro.
Troppe emozioni insieme.
Prendo il cellulare e avviso Sara di esser tornata.

Lo poso e mi addormento.

2ore dopo.

-ma quindi andiamo alla festa stasera?
Inizia alle 00.00 dai, non mi va di passare questo sabato chiusa in casa.
-mmm... vabene dai.

-che ti metti?
-non lo sooo- dico quasi urlando.
- mmm okok.
Forse devi raccontarmi molte cose.
-può darsi.

Riattacco e riposo il cellulare sul comodino.
Prendo la valigia e la metto sul letto.
La apro e poso tutti i miei vestiti dentro l'armadio.

Dopo aver finito dico a mia nonna che sto per fare la doccia.
Strano, non risponde quindi scendo giù e la trovo seduta nella sua solita sedia a dondolo in legno, è abbastanza vecchiotta.
Sta dormendo e in mano ha un libro.
Quindi vado a lavarmi, ma prima di salire di nuovo su, mi avvicino e le lascio un leggero bacio in fronte.

Salgo su e vado subito in bagno.
Ho bisogno di un bagno caldo.
Mi farebbe solo bene.