capitolo 27

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Mi sveglio con quel rumore assordante di quella maledetta sveglia, che prima o poi butterò da qualche finestra.
Mi sveglio e non riesco ad alzarmi, sono tra le braccia di cristian.
Eppure...starei così a vita.
Si sta davvero molto bene.
Guardandolo penso a ieri sera, quando mi disse che partiremo per trascorrere il natale a New York con la sua famiglia.
Sono molto contenta, ma da una parte penso che non ci sarà mai un no.
Non vuole relazioni, anche se, non riesco a capire questo cambio di pensiero dato che lui mi disse che mi voleva a tutti i costi.
Non ci capisco più nulla, ma una cosa è certa.
Voglio trascorrere in pace questo natale.
Con lui al mio fianco, evitando litigi di vario tipo.
Dai più banali ai più seri.
Sono le 7.15 e decido di svegliarlo.
Dopo varie volte che cerco di svegliarlo, apre finalmente gli occhi e mi lascia libera.
Anche se volevo stare così, per sempre, ma purtroppo non è possibile.
Vado in bagno e velocemente mi vesto.
Ho deciso di indossare un jeans chiaro, una maglietta a maniche lunghe a  nera con sopra una giacchetta dell'adidas rosa, e le nike air bianche.
Pettino velocemente i capelli, pieni di nodi, come sempre e li lascio ondulati così come sono.
Esco dal bagno e noto che cristian si è addormentato di nuovo.
Quindi per farlo svegliare e farlo sbrigare dico
-beh, se cristian sta dormendo, vuol dire che chiederò un passaggio a Cody.
Lui è sempre puntuale. Ecco, adesso compongo il suo numero e lo chiamo.-dico con una voce dispiaciuta, ovviamente recitando.
Lo guardo e apre di scatto i suoi occhi.
Mi fissa in modo arrabbiato, che se potesse mi avrebbe ucciso già solo con lo sguardo.
Mi prende per i fianchi e mi fa cadere su di lui.
-bene se vuoi vai pure, darò un passaggio a jasmine.-dice anche lui recitando
-bene allora vado giù, cody mi aspetta- lui si alza di scatto e va in bagno alla velocità della luce.
Wow.

Dopo 20 minuti finalmente è pronto.
Sono le 7.50 e non siamo in ritardo.
Dato che suona alle 8.10 e con la macchina ci staremo 5 minuti ad arrivare a scuola.
Saliamo in macchina e solo ora mi accorgo di quanto è sexy stamattina.
Indossa una maglia bianca che definisce per bene i suoi addominali, i jeans neri strappati, giubbotto di pelle e gli occhiali da sole.
Cazzo quant'è figo.
Durante quei 5 minuti di macchina, nessuno dei due apre bocca.
Io mi limito ad appoggiarmi al sedile con lo sguardo rivolto al finestrino, mentre lui, con lo sguardo rivolto verso la strada.
Siamo fermi al semaforo.
Qui a londra alle 8 di mattina c'è molta confusione, ognuno va a lavorare oppure accompagna semplicemente i propri figli a scuola.
Vedo una mamma con in braccio una bambina che gli dice di voler vedere il suo papà e giocare a palla con lui, ma la sua mamma si limita a dire che dopo la scuola, potrà giocare tutto il tempo che vuole con il suo papà e la bambina fa un super sorriso.
Questo mi ricorda molti i miei genitori quando, prima di andare all'asilo io e mio padre andavamo a comprare una barretta di cioccolato, la mangiavamo insieme durante il tragitto e dopo che lui mi lasciava all'asilo, andava subito a lavoro.
Mentre madre iniziava a lavorare alle 9 e finiva la sera tardi.
Lavorava in un ristorante.
Per questo mi accompagnava sempre mio padre.
Da circa 4 anni hanno cambiato lavoro,lavoravano per un ufficio.
Poi mio padre riuscì ad ottenere il titolo di vice capo e beh...
Da 4 anni che sono sempre fuori a lavoro e non trascorriamo più il tempo insieme, come una volta.
A pensare a tutto questo una lacrima riga il mio viso, seguita poi, da altre.
Cerco di non far rumore per non farglielo notare.
Il semaforo diventa verde e quindi dopo qualche minuti arriviamo dritti a scuola.

6 ore dopo.

Finalmente è suonata quella dannata campanella, ed oggi era l'ultimo giorno di scuola.
Sono ufficialmente iniziate le vacanze!
Devo dire che però la giornata di oggi è andata piuttosto bene
Arriviamo a casa e mangiamo un po di basta col pomodoro e un po' di frittata.
-sei stata bravissima.- dice con la bocca mezza piena.
-ma grazie, beh sai mia madre lavorava in un ristorante quando io avevo circa 3-4 anni.
Poi sono cresciuta e quando lei era a casa mi insegnava a cucinare qualcosa di nuovo.
E beh, ecco che ci riesco.- dico
- ah però! Bene!
Comunque vai a sistemarti e andiamo a fare shopping per comprare qualcosa da portare a New York.- dice
Io mi alzo e prima di salire su gli lascio un bacio sulla guancia.
Vado a sistemare i capelli che raccolgo poi in una coda di cavallo.
Scendo giù e trovo cristian giocare con le chiavi della macchina poggiato sulla credenza.
Tossisco, facendolo apposta per farmi notare dato che era molto applicato a giocherellare con le chiavi e non si era nemmeno accorto di me.
Alza lo sguardo, mi fa cenno di avvicinarmi a lui.
Mette le sue mani nei miei fianchi ed ecco che a dividerci ci sono 3 centimetri di distanza.
Si avvicina a me per poi poggiare le sue morbide labbra sulle mie.
Ci baciamo appassionatamente, ma poi mi stacco.
- sono le 2 e 40, andiamo sennò non finiremo per stasera.- dico, anche se sarei stata li, a baciarlo per ore e ore.
Lui annuisce quindi chiudiamo le finestre e usciamo di casa.
Entriamo nella macchina ed ecco che a riempire le mie narici ci sta il suo meraviglioso odore.
Fantastico.
Parliamo del più e del meno, ed eccoci arrivati al centro commerciale.
Wow, sembra che ci siano stati solo 5 minuti di macchina, mentre in realtà sono un'ora e mezza, ma ci siamo persi in chiacchiere senza badare al tempo che trascorreva.

Dopo 4 ore.
Sono le 19.30 e siamo appena tornati a casa con mille buste tra le mani.
Cristian sale su per non so quale motivo mentre io prendo il cellulare che stava in borsa.
Ed ecco che come al solito non riesco a trovarlo.
Cavolo.
C'è di tutto nella mia borsa, ma non ho intenzione di uscire tutto fuori perché potrebbe essermi tutto utile.
Alla fine riesco a trovare il cellulare.
Accendo il display ed ecco che vibra.
Mi è appena arrivato un messaggio da un numero sconosciuto.


Ciao a tutte ragazze!
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