capitolo 31

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Mi sono appena svegliata, ma non per via della sveglia.
Non riuscivo a dormire, perché oggi devo incontrare jó.
Ho molta ansia.
Però so che lei mi aiuterà.
Guardo fuori dalla finestra e noto che sta nevicando.
È una situazione per niente spiacevole, anzi!
Le braccia di cristian circondano la mia vita e giuro che starei così per ore.
Sento il suo fiato sulla spalla.
Accendo il display del mio cellulare e sono le 09.45.
Cavolo.
Decido di svegliare cristian.
Cerco di togliere le sue braccia dalla mia vita ma...È inutile, più ci provo, più mi stringono forte, e l'unica cosa che sento da cristian sono solo delle lamentele.
Apre gli occhi.
-ma buongiorno dormiglione.-
-buongiorno-
Dice quasi a bassa voce.
- mi lasci andare? Così posso sistemarmi?
Mi lascia il via libera.
Mi alzo, vado verso il bagni che si trova all'interno della stanza ma..
-non penserai mica di passarla cosi liscia per avermi svegliato.-
Dice prendendomi a sacco di patate.
-smettila dai! Dico mentre gli tiro qualche pugno sulla schiena.
Ma pare che non gli faccio nemmeno il solletico.
-okok, ti lascio andare solo perché ho da fare- dice diventando serio.
Quindi prendo i miei vestiti, vado in bagno e metto:

Scendo al piano di sotto mentre cristian è non so dove

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Scendo al piano di sotto mentre cristian è non so dove.
Scendo e trovo sua zia kate che appena mi vede mi sorride subito.
Vedo che era seduta insieme a grace e stavano leggendo un libro.
Ogni volta che vedo grace... vedo me da piccola.
Ero simile a lei.
-buongiorno cara ana, cosa preferisci per colazione?-
- un cornetto va più che bene-
-te lo porto subito.
- mi siedo in cucina e aspetto che scenda cristian per fare colazione tutti insieme.

Finalmente è sceso e non mi degna nemmeno di uno sguardo.
È ritornato di nuovo il solito cristian.
Sento un telefono vibrare ed è il cellulare di cristian.
Lo prende e si alza dalla sedia per uscire dalla cucina.
Probabilmente per non farci ascoltare.
Sento solo che lui dice, vi raggiungo dopo, state tranquilli.
Ritorna dopo 5 minuti e finalmente iniziamo a fare colazione.
Mentre sto mangiando il cornetto cerco una scusa per uscire sola e andare da jasmine.
-io oggi pomeriggio voglio andare a fare un po' di shopping, voglio fare due passi.
-vuoi che ti accompagni?- dice cristian
Sua zia invece non dice niente, ascolta.
-no grazie, vorrei andare sola, non credo di perdere molto tempo.
-sicura?
-si.
-mi dispiace, ti avrei fatto compagnia ma oggi in ospedale ho il turno di pomeriggio.
Ah scusa se non te l'ho detto prima, ma io sono un infermiera.- dice sua zia.
-ah non ti preoccupare!
Dev'essere un bel lavoro!
-lo è! Soprattutto se fatto con passione.

Il resto della giornata passa velocemente e in totale tranquillità se non fosse per cristian che alle 15 è andato via senza farci sapere dove andava.

Mi sto pettinando i capelli e nel frattempo sono in pensiero per i miei genitori e per quell'incontro.

Scendo al piano di sotto, prendo la mia borsa e vado via, anche perché sono rimasta sola a casa.

Pov's cristian.

Sono con jack e james nel loro appuntamento.
Sono appena arrivato.
- chi si rivede!
Cristian!!!!
Sei venuto solo giusto?- dice jack
-no.
- non dirci che sei Venuto con lei? Dicono entrambi all'unisono.
-si.-
- comunque abbiamo scoperto che i suoi genitori sono ancora vivi, si trovano in un quartiere di New York dove ci abitano solo mal viventi.
Sono tenuti in ostaggio da un uomo.
Uno tra i più potenti e ricchi di New York.
Non sappiamo quale sia il suo vero scopo, dato che è così ricco.
Non sappiamo ancora di preciso quale sia l'indirizzo preciso.-
Spalanco gli occhi.
Questi ragazzi sono davvero...
Unici.
Al pensiero che appena finirà tutto questo dovrò mantenere la mia promessa, mi fa arrabbiare.
Molto.
Cerco di contenermi e non mettere in risalto la mia rabbia.

Pov's anastasia.
Mi trovo davanti casa di jó e busso.
Mi apre subito e mi accoglie con un caloroso sorriso.
È abbastanza alta, ha gli occhi azzurri e i capelli neri.
È un bellissimo contrasto.
I lineamenti sono uguali a quelli della nonna.
Si somigliano molto.
-finalmente ho avuto il piacere di conoscerti, ana!-
-anche per me è un piacere! Ti ho portato dei dolci che ha fatto tua mamma, i tuoi preferiti!
-oh, la mia cara mamma! Quanto mi manca! Gli ho detto tante volte di venire a vivere qui con me, ma lei non me vuole proprio sapere di lasciare quella casa nel bosco!
- è una bellissima casa però!
- mi ha parlato molto bene di te! Mi ha detto che in te ha trovato una nipote acquisita!  Mi fa piacere! Mia madre ha sofferto per molti anni la solitudine, e io ti prego di non lasciarla mai sola.
Io risolverò il tuo caso, ma non abbandonarla!.
Così siamo pari😉.-
-oh no! Non potrei mai lasciarla sola.
- bene, racconta un po' gli ultimi giorni con i tuoi, senza lasciare nessun dettaglio!




Dopo aver raccontato tutto, lei mi guarda un po' perplessa.
Dev'essere qualcosa di certo non architettata, ma successa all'improvviso.
Da ciò che mi hai raccontato loro non hanno avuto atteggiamenti strani.
Bene.
Io adesso cercherò di fare il possibile.
Risolverò il caso.-

-grazie mille jò!

Passiamo un po'di tempo insieme davanti ad una tazza di te caldo.
Ormai si è fatto un po tardi, manco da casa da circa 1 ora e mezza e non voglio tardare ancora perché potrebbero preoccuparsi.
Jo si offre per accompagnarmi ed io accetto dato che non ho voglio di aspettare un taxi.

Arriviamo davanti alla casa della zia kate e scendo dalla macchina salutando jo.

Entro e noto che c'è cristian seduto sul divano che sta giocando col cellulare.
Mentre grace  non è ancora tornata, dato che sua madre la lasciò dai nonni

Non alza nemmeno lo sguardo.
Stamattina stavamo da dio.
Mentre ora?
Sono triste.
Tutto questo suscita in me, dolore.
Solo quello.
Ho bisogno di tagliarmi.
Ne farò solo uno dai.

Salgo subito su, prendo il temperino che stava nella busta dei trucchi, lo smonto velocemente e inizio a tagliarmi.
Ormai il mio viso è rigato da lacrime che scendono continue, senza smettere.
Faccio 4 tagli.
Mi fermo perché sento che è arrivata la zia di cristian.
Mi lascio velocemente il braccio dopo averlo medicato, mi lavo la faccia e scendo giù.

La serata continua tranquillamente.
Anche se cristian non mi degna di uno sguardo, cerco di non pensarci.
Mentre di nascosto tocco il mio braccio che mi brucia abbastanza.
Guardo quel braccio e capisco che quello è l'unico sfogo che io possa avere.





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