Capitolo 29

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Suona la sveglia, e mi sveglio subito guardando l'ora.
Sono le 6.15 e oggi, sono davvero strafelice.
Cerco di muovermi ma sono incastrata dalle sue braccia.
Il suo odore alla vaniglia come sempre invade le mie narici e questo non può darmi altro che un senso di piacere.
Si sveglia.
Ci guardiamo.
Guardare i suoi occhi, che sono paragonabili all'oceano.
Quel azzurro profondo, di cui non potrei farne a meno.
i suoi capelli che seppur essendo scompigliati mi fanno impazzire.
-buongiorno signorina, pronta per atterrare a New York?- dice con un tono piuttosto ironico.
-beh...direi di si.- dico ridendo.
Sto per alzarmi quando...
Le sue mani mi afferrano per i fianchi e mi trattengono per poi spingermi dietro.
-No,no,no.
Non ci siamo per niente signorina- dice con un tono di voce ironico-serio.
-forse hai dimenticato qualcosa!-dice.
Credo di aver capito.
Mi avvicino a lui.
Poggio le mie labbra sulle sue, che,come sempre sono morbide.
Ci baciamo appassionatamente.
Mi metto a cavalcioni su di lui, mentre le sue mani scendono pian piano sul mio fondoschiena.
Non voglio fermarlo.
Non è nulla di grave.
Mi stacco per riprendere fiato, guardo l'ora e sono le 6.40
- sono le 6.40 se non ci sbrighiamo rischiamo di rimanere qui!- dico agitata.
Ci alziamo di fretta.
Io vado in bagno a vestirmi.
Mentre lui fa colazione, e poi viceversa.
Metto un jeans scuro strappato, una felpa rosa antico tinta unita e le converse bianche.
Pettino velocemente i miei capelli e subito dopo lo chiamo.
-criii, salo e vai in bagno, sbrigati!- urlo.
Scendo giu mentre lui è in bagno.
Mangio solo una mela e bevo un succo di arancia.
Quando siamo entrambi pronti, prendiamo le valigie e le carichiamo nel cofano della macchina.
Controlliamo che tutte le porte siano chiuse per bene e poi spegniamo le luci.
Sono le 7.45e per arrivare all'aereoporto ci vorranno circa 40 minuti.
L'aereo lo prenderemo alle 9.15
Ma si sa, si deve andare prima li, per fare il check-in e cose varie.

Siamo arrivati in aeroporto, imbarchiamo subito le valigie per poi andarci a sedere.
Sono le 8.50 e di fronte a noi ci sono seduti due fidanzatini, suppongo che siano.
Lei forse non ha mai preso l'aereo, dato che si nota il suo essere agitato.
Lui la rassicura abbracciandola e dicendogli che lui è sempre con lei, non la lascerà mai sola e che non c'è bisogno di aver paura al suo fianco.
Che carini che sono, quasi mi commuovo.
Ho sempre desiderato di aver accanto a me una persona così, che nonostante il tutto, lui ci sia sempre.
Perché amore significa anche questo.
Amarsi oltre i limiti.
Oltre tutto.
Essere sempre insieme.
Ci sono anche le spine, ma bisogna affrontarli insieme.
Amore è andare oltre.
Oltre tutto.
La mano di cristian è poggiata sulla mia gamba, e io, dopo aver visto questa scena, prendo la sua mano e la stringo forte.
Lui mi guarda, forse un po'dubbioso di questo gesto.

Solo le 9.15 e siamo in fila per entrare nell'aereo.
Devo ammetterlo, ho un po di ansia.
La prima volta che sono salita in aereo è stata con i miei genitori che stavamo andando a Venezia dai miei nonni materni per trascorrere li le vacanze estive.
Adesso non so quante volte ho preso l'aereo, ma questa è la prima volta che lo prendo senza i miei genitori, e questo un po'mi rende irrequieta.

È il nostro turno, porgiamo all' hostes i nostri documenti e lei ci lascia passare augurandoci un buon viaggio.
Saliamo sull'aereo e prima di entrare definitivamente, mi volto per guardare in torno a me la mia amata terra.
Abbiamo preso i posti vicini, 19A  e 20A.

Ci sediamo e dopo aver messo la cintura mi addormento fra le sue braccia.



4 ore dopo.

-ana svegliati, siamo arrivati!!!!-dice indicandomi col  dito di guardare fuori dal finestrino.
Mi avvicino a lui e gli lascio un lieve bacio a stampo.
Ne avevo bisogno.
Mi mancava avere quel contatto con lui, in cui forse non potrei farne a meno.

Dopo aver fatto scendere alcune persone, siamo riusciti a scendere anche noi.
Andiamo subito a prendere le valigie e andiamo fuori l'aeroporto.
Ad aspettarci c'è la zia di cristian
Sua zia kate e la sua piccola figlia grace, avrà circa 5 anni, è davvero molto graziosa.
Cristian abbraccia subito sua e io nel frattempo saluto la piccola grace presentandomi.
-ciao piccola, mi chiamo ana, tu come ti chiami?- dico facendo un sorriso
Lei mi guarda e non mi risponde.
Strano.
Forse non mi avrà sentito(?)
Saluto la zia di cristian presentandomi.
-buonasera, sono anastasia l'amica di cristian.-dico.
Non potevo mentire.
Siamo solo amici, o forse no.
Non lo so cosa siamo.
Dire che siamo amici suona male.
-ciao anastasia, io sono la sua zia, chiamami pure kate.- dice porgendomi la mano e sorridendomi.
Cristian invece saluta la piccola grace, che però non apre bocca per niente.
Raggiungiamo subito la sua macchina
Carichiamo le valigie e ci avviamo verso la casa di sua zia.
Ad aspettarci a casa sua ci saranno altri parenti.
Guardo fuori dal finestrino e noto che sta nevicando.
Wow.
È tutto così fantastico.
Cristian è seduto nel lato del passeggero accanto a quello del guidatore mentre io sono seduta dietro con la piccola grace che si è addormentata.
Subito dopo mi addormento anche io.

Sento vibrare il cellulare ed e la nonna.
Mi ga scritto come stavo e se ero arrivata sana e salva.
Rispondo con
- ciao nonna. Sono appena arrivata, stiamo andando a casa della zia di Cristian dove ci aspettando alcuni suoi parenti.
Qui sta nevicando e devo dire che è davvero molto bello.
Fa abbastanza freddo.
Più tardi chiamerò tua figlia! Ci sentiamo, ciao nonnina mia❤

Penso a lei e a come ci siamo conosciute.
Questa donna è fantastica.
Mi spunta quindi, un lieve sorriso in faccia.





Ciao a tutte ragazze!!!
VI PIACE QUESTA STORIA???

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