capitolo 36

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Mi sveglio e sento che il cellulare ha appena vibrato.
Prendo il cellulare e vedo che è un messaggio dalla mia nonna materna che dice che mi ha fatto il biglietto e che partirò oggi stesso alle 14.
Chiamo Sara che ormai non sento da parecchio tempo e appena risponde l'avviso che sto per andare a venezia e che al mio ritorno, dobbiamo vederci obbligatoriamente.

Che buongiorno!
Scendo subito giù e
-buongiorno nonna!
-buongiorno fanciulla!
-oggi alle 14 parto per Venezia!
-sono felice per te tesoro! Se questo ti rende Felice, renderà felice pure me!
-grazie, grazie,grazie nonna!
-ti voglio bene figliola
-anche io

Salgo di nuovo su per sistemarmi e sistemare la valigia.
Vado in bagno e metto:

Raccolgo i capelli in una coda di cavallo e metto un Po' di mascara

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Raccolgo i capelli in una coda di cavallo e metto un Po' di mascara.
Prendo la valigia e inizio a sistemare le mie cose.

Sono le 12 e sto aspettando il taxi che mi porterà all'aeroporto.

Intanto saluto la nonna calorosamente e un suono di clacson mi fa capire che è appena arrivato il taxi, lascio velocemente un altro bacio sulla guancia alla nonna ed esco di casa.
Porgo la mia valigia al tassista che la mette nel bagagliaio.



Sono arrivata in aeroporto e aspetto il mio volo.
Guardandomi intorno mi ricorda molto quando venni qui con cristian per andare a New York.
Ero molto contenta quel giorno.

-ultima chiamata per venezia volo: v7J890

Mi dirigo quindi verso l'aereo e prima di entrare l'hostess mi augura un buon viaggio.
È molto simpatica.

Prendo il mio posto, B13 e mi siedo.
Sono seduta accanto a una bambina e la sua mamma.

Guardo fuori dal finestrino e ormai Londra è davvero molto piccola fin quando non la vedo sparire totalmente.




Scendo dall'aereo e prendo la mia valigia.
Esco dall'aeroporto e trovo i miei nonni e jacopo.

Li abbraccio  più forte che posso.
Loro solo mi sono rimasti al momento e non posso permettermi di perderli.
-ciao pesce!- dice jacopo.
-salve mister foca!- dico io ridendo.
Mi è mancato veramente tanto.
Adesso è un ragazzo di 19 anni.
È cambiato molto.
Ha i capelli castano chiaro, gli occhi color nocciola e una fossetta sulla guancia destra, che mi fa impazzire.
È abbastanza Alto, sarà circa 1.86 suppongo, e ha una corporatura piuttosto adeguata per il suo corpo.

-com'è andato il viaggio?
-bene nonno
-ci sei mancata veramente tanto!
-anche voi!.

Torniamo a casa dei miei nonni e durante il tragitto in macchina, mi addormento.


Pov's cristian.

Sono due giorni del cazzo che non la vedo.
Vorrei capire dove va quando litighiamo.
È come se sparisse nel nulla.
Non riesco a trovarla da nessuna parte e non torna nemmeno a casa.
Decido di chiamare Sara per sapere se lei sa qualcosa.

-ciao sara
-dimmi
-dov'è ana
-non ti importa.
È al sicuro.
-voglio sapere dove cazzo è.
-a venezia.

Quelle parole mi rimbombano in testa: A venezia.
Cazzo.

-e per quanto tempo?
-non lo so, non ha fatto il biglietto di ritorno.
-Cazzo.

Riattacco e decido di chiamarla anche se so già che non mi risponderà mai.
Squilla,ma come immaginavo, non risponde.
Vado in bagno metto:

Prendo le chiavi di casa, e vado a correre, ho bisogno di scaricare tutta questa tensione che ho dentro di me

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Prendo le chiavi di casa, e vado a correre, ho bisogno di scaricare tutta questa tensione che ho dentro di me.

Pov's Ana.
Ormai è sera, per stare un po' più comoda decido di andare in bagno e mettere il pigiama e le ciabatte.
Scendo giù ed io e jacopo apparecchiamo la tavola mentre
Mia nonna è ai fornelli.
Sta facendo la carne mentre mio nonno taglia il pomodoro per fare l'insalata.
Salgo su e sento il telefono vibrare.
È cristian.
Non ho intenzione di rispondere, non voglio rovinare la mia vacanza, se me ne sono andata era proprio per quel motivo.

Dopo aver finito di mangiare, io e Jacopo sprarecchiamo mentre i miei nonni collaborano per lavare ed asciugare i piatti.

Stiamo guardando le foto di mia nonna e mio nonno quando erano giovani ma...
Noto una cosa....



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