ii. who are you?

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WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

chapter two | WHO ARE YOU?

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chapter two | WHO ARE YOU?

Will Byers quel mattino non voleva alzarsi dal suo comodo letto.
Avrebbe desiderato che la sua stupida sveglia fosse rotta oppure che fosse già sabato, ma tutto ciò non era possibile.

Con poca voglia si alzò dal materasso e diede un'occhiata stanca alla sua stanza, pensando a chi glielo facesse fare di andare a scuola.
Si trascinò fino al bagno e si lavò con cura, continuando a pensare a che cosa sarebbe potuto succedere quel giorno.

Will Byers pensava spesso, pensava e parlava nella sua testa così tanto che certe volte si dimenticava di tutto il resto.
Forse questo era anche dovuto al fatto che il moro non aveva nessun amico a parte il suo fratello maggiore Jonathan.

Era strano, ma sembrava che più Will cercasse di avvicinarsi a qualcuno, più venisse respinto e deluso.
Aveva addirittura iniziato a credere che ci fosse qualcosa di assolutamente sbagliato e imperfetto in lui.

Era ancora immerso nel suo mare di pensieri quando realizzò di essere in ritardo per la scuola.
Si avvicinò alla scrivania e prese uno di quei maglioni stropicciati che aveva lasciato il giorno precedente lì sopra, spostando alcuni vestiti sporchi e dei libri di scuola.

Nella confusione, sotto al quaderno di trigonometria, notò un walkie-talkie praticamente nuovo.
Will osservò l'oggetto con curiosità e lo accese per vedere se fosse ancora funzionante.

Tenne premuto il pulsante e aspettò che succedesse qualcosa, ma non accadde nulla.
Il ragazzo pensò che il walkie-talkie avrebbe potuto avere la batteria scarica e lo lanciò sul letto, riprendendo la sua solita routine mattutina.

Si stava infilando i pantaloni quando l'aggeggio gracchiò, facendolo sobbalzare.
«C'è qualcuno?»
Will, terrorizzato, lanciò un urlo.
Che cosa diavolo era stato?
«Ehm, ripeto, c'è qualcuno?»

Il moro, una volta ripreso dallo spavento, si avvicinò titubante al walkie-talkie e premette il pulsante.
«E tu chi sei?» chiese sottovoce, sperando che sua madre non lo avesse sentito.

«Tu chi sei, piuttosto! Cazzo, non pensavo che qualcuno potesse veramente rispondermi!»
Will alzò gli occhi al cielo, pensando a quanto fosse stupido lo sconosciuto che possedeva l'altro walkie-talkie.

La sua voce però era calda, giovane e vivace.
Sembrava appartenesse ad un ragazzo, magari addirittura della sua età, e la cosa lo metteva profondamente a disagio.
«Non ho assolutamente intenzione di dirti il mio nome, potresti essere uno psicopatico!»

«Si, okay, devo ammettere che tu hai assolutamente ragione! A proposito, devo dire "passo" quando finisco di parlare? Così almeno sai quando rispondermi! Passo!»
«Non voglio risponderti, chiunque tu sia! Smettila di parlare!»
«Hai dimenticato di dire passo... Passo!»

Il moro sbuffò e realizzò che ormai era l'ora di andare a scuola.
«Bene, allora passo e chiudo!» esclamò irritato, spegnendo quell'aggeggio e uscendo dalla su camera.
Quella giornata non era assolutamente iniziata nel modo giusto.

* * *
sta nevicando e indovinate chi è dovuta tornare a casa senza ombrello!!
i miei capelli sono un cespuglio biondo cazZo

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