ix. stalker

2.3K 198 289
                                    

:*•.──────────.•*:

WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

WALKIE-TALKIE !( BYLER )

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


chapter nine | STALKER

Mike Wheeler quel venerdì sera si sentiva un perfetto idiota.
Si sentiva idiota ad essere geloso del ragazzo con cui Bill sarebbe andato all'Arcade.

Perché non poteva essere lui al posto di quello sconosciuto?
Fu proprio in quel momento che al sedicenne venne in mente un'idea fin troppo azzardata.

E se fosse andato anche lui alla sala giochi?
Magari quella sera non ci sarebbe stata molta gente e lui avrebbe potuto almeno farsi un'idea su chi potesse essere Bill, se non addirittura capire la sua vera identità.

Si alzò improvvisamente dal letto e, in silenzio, sgattaiolò fuori dalla porta di casa, dirigendosi in fretta verso l'Arcade.
Erano ancora le nove meno dieci ma lui pensò che, se fosse arrivato prima di Bill, avrebbe avuto l'occasione di trovarlo con più facilità.

Il corvino era orgoglioso della sua idea e gli sembrava addirittura un piano brillante.
Eppure Mike non aveva tenuto conto di tutti i ragazzi e di tutte le ragazze che c'erano quella sera alla sala giochi.

Era venerdì sera e se lo sarebbe dovuto aspettare, ma la curiosità di scoprire chi ci fosse dietro al nome di Bill lo stava facendo impazzire.

Nonostante ciò Mike si fermò di fianco all'entrata, osservando come uno stalker ogni persona che passava per la porta d'ingresso dell'Arcade.

Il ragazzo controllava ossessivamente l'ora sul suo orologio da polso e, quando finalmente le lancette segnarono le nove di sera, un piccolo sorriso gli apparve sul volto.
Bill stava arrivando.

I suoi occhi erano fermi sull'entrata quando qualcuno gli toccò da dietro la spalla.
«Mike? Che ci fai qui?»
Il giovane si voltò e si ritrovò davanti Jane Hopper e Max Mayfield.

«Oh, ciao ragazze!» Mike, colto alla sprovvista, cercò di assumere un atteggiamento rilassato e spensierato, eppure il suo sguardo lo tradiva dato che continuava a ricadere sulla porta d'ingresso.

«Stai aspettando qualcuno? Sai, mi ricordo che mi avevi detto che questa sera avresti avuto una cena a casa dei tuoi zii...» puntualizzò la sua fidanzata, incrociando le braccia al petto e inarcando un sopracciglio.

«Si, giusto, la cena! Sono riuscito a scappare da quella tortura e ho pensato di venire un po' qui a distrarmi... Voi che fate?» esclamò il corvino, pregando che entrambe le ragazze avessero creduto alla sua farsa.

Max alzò gli occhi al cielo, poco convinta delle parole di Mike, mentre Jane gli sorrise sollevata.
«Nulla, volevamo farci un giro! Oh, guarda, là c'è Dustin! Vieni con noi a salutarlo?»

A Mike non interessava affatto andare a salutare il suo amico, in quel momento lui voleva semplicemente vedere Bill e il fatto che Jane gli avesse rovinato i piani lo mandava fuori di testa.
«No, forse è meglio che io torni a casa mia... Ci vediamo lunedì a scuola...»

«Domani non vuoi passare un po' di tempo
con me?»
«Ehm, non penso di poter uscire... Mi dispiace!» Mike non lasciò alla sua ragazza il tempo di controbattere e si precipitò rapidamente fuori dall'Arcade.

Dalla vetrata osservò Jane e Max avvicinarsi a Dustin e ad un altro ragazzo, girato di spalle.
Il suo sguardo si spostò e tentò di cercare Bill, ma la cosa gli risultò impossibile dato che Mike non aveva la più pallida idea di come fosse fatto esteticamente.

Il sedicenne quel venerdì sera vagò per Hawkins senza una meta precisa.
Non voleva andare a casa perché sapeva che Bill non gli avrebbe risposto al walkie-talkie.

Arrivò nella sua abitazione solamente dopo la mezzanotte e, non appena entrò nella camera, si buttò di peso sul suo morbido materasso.

«Bill? Ci sei? Cazzo, sono stato uno stupido, anzi, sono stato un emerito coglione a venire a cercati all'Arcade questa sera... Dio, non so che cosa diavolo mi sia preso... Volevo semplicemente vederti... Ovviamente non ti ho visto, o forse si, ma non avevo idea che fossi tu... Cristo, sto parlando da solo, sono patetico...» sospirò e fece sprofondare il suo viso lentigginoso nel cuscino.

«Mitch, che cosa cazzo hai fatto?!»

* * *

questo capitolo mi fa uno schifo
che non avete idea

✓ | WALKIE-TALKIE ( byler )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora