xxiii. troubles in paradise

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WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

chapter twenty-three | TROUBLES IN PARADISE

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chapter twenty-three | TROUBLES IN PARADISE

Quel mercoledì mattina Will non andò a scuola da solo per la prima volta nella sua vita.
Era strano, ma pedalare in compagnia di qualcuno lo rendeva davvero più felice e andare a scuola non gli sembrava nemmeno più una cosa noiosa.

La sua bicicletta sfrecciava accanto alla quella dell'altro ragazzo e il vento gli arrivava gelido in faccia, facendo sì che riuscisse a svegliarsi completamente.

Dustin era un leggermente più lento rispetto al moro, che doveva rallentare spesso per non allontanarsi troppo.

«Byers, sono soltanto le otto e mezza, che ne dici se passiamo a prendere anche gli altri?» la voce affiatata del riccio fece voltare Will verso di lui.
«Gli altri chi?»

Will voleva solo vedere Mike, gli altri non gli interessavano affatto.

«Mh, Max e Lucas probabilmente staranno già limonando sul retro della scuola come ogni mattina, quindi restano Mike e Jane... Passiamo prima da Mike?»

Il sedicenne annuì controvoglia, nonostante fosse contento di poter vedere Mike
anche a quell'ora.
Semplicemente non voleva vederlo
assieme a Jane.

I due ragazzi pedalarono fino a casa dei Wheeler, dove trovarono Mike davanti al vialetto di casa, con le mani già sul manubrio della bici.

«Hey ragazzi! Che ci fate qui?» li salutò il corvino, al quale si illuminarono gli occhi alla vista di Will.
Era bello vederlo già di prima mattina.

«Siamo passati a prenderti sfigato! Eravamo in anticipo e non sapevamo che cosa fare!» gli rispose Dustin con un gran sorriso, continuando a pedalare in cerchio per la via.

Lo sguardo di Mike era fisso su Will che, dall'imbarazzo, non sapeva dove altro guardare se non per terra.

«Dobbiamo passare a prendere anche Jane?» continuò Dustin, impaziente di fare qualcosa.
Il corvino alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
«No, andrà a scuola da sola per una volta!»

Gli altri due lo guardarono confusi.
«Oh Wheeler, problemi in paradiso?» commentò il riccio, cercando di sdrammatizzare la situazione.
«Problemi? Abbastanza, cazzo!»

Will, che non aveva ancora tolto lo sguardo da Mike, aggrottò la fronte.
«Che succede?» gli chiese timidamente, appoggiando un piede sul pedale.

«Ragazzi, dai, andiamo?» li interruppe Dustin, annoiato da quel chiacchierio e in ansia per la verifica di storia che aveva la prima ora.
Gli altri due annuirono, seguendolo lentamente.

«Ti racconto poi tutto a scuola, va bene?» sussurrò Mike, una volta a fianco di Will.
Il più piccolo annuì sorridendo, felice che l'altro avesse deciso di spiegare solo a lui che cosa fosse successo.

I tre ragazzi arrivarono a scuola una decina di minuti prima del suono della campanella.
Dustin si precipitò immediatamente verso la classe di storia, mentre Mike e Will decisero di andare nel cortile interno del liceo, che ormai stava diventando il loro posto.

«Ti va di dirmi che è successo? Ma solo se hai voglia, non sei obbligato, davvero...»
«No, no, voglio farlo! Insomma, sei l'unico con cui voglio parlare al momento, quindi mi va...»

Will cercò di coprire con la mano il sorriso che gli era spuntato sulle labbra, abbassando anche il capo.

«Okay, allora sono tutto orecchi!»
«Aspetta, prima di iniziare a raccontarti tutte le cose noiose, volevo chiederti se oggi pomeriggio potevamo vederci... Non lo so, potremmo fare un giro o...»
«Certo, ci sarò!»

Ancora con il sorriso sulle labbra, dovuto alla risposta di Will, Mike iniziò a spiegargli di come non provava più nulla per quella che doveva essere la sua fidanzata.

Il corvino però decise di omettere il fatto che stesse iniziando a provare qualcosa per lui.

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