xxi. he knows everything

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WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

chapter twenty-one | HE KNOWS EVERYTHING

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chapter twenty-one | HE KNOWS EVERYTHING

«Mike! Ciao!» non appena Will vide il volto del suo amico nel corridoio, gli si illuminarono gli occhi. Si diresse verso di lui in fretta, facendosi largo tra la folla di studenti accalcata fuori dalle classi.

Il moro si fermò davanti all'altro ragazzo, guardandolo con un'espressione confusa.
Mike aveva una smorfia sul viso e la fronte corrucciata.
Sembrava che fosse sul punto di esplodere e forse, in un certo senso, era proprio così.

«Hey Will! O forse dovrei chiamarti Bill?»
Il più basso credette di aver sentito male.
C'era poca differenza dal nome Will al nome Bill, giusto? Poteva essersi sbagliato e aver capito diversamente.

«Will, sono io, sono Mitch!» il corvino continua a guardare l'altro ragazzo con gli occhi spalancati, emozionato dal vedere la sua reazione.

«M-Mitch?»
Mike si guardò attorno e, dopo aver preso per il polso Will, si spostò in una zona meno affollata.
Si diresse verso il cortile interno che, a quell'ora del mattino, era praticamente deserto.

«Eccoci qui, in un posto più tranquillo... Credo che quello di cui dovremmo parlare sia un argomento importante e non volevo farlo nel corridoio...» borbottò Mike, arrossendo leggermente sulle guance lentigginose.

Will si ritrovò a sorridere come un bambino che aveva appena ricevuto un caramella.
«C-Come l'hai scoperto?»

Il più alto si mise le mani in tasca, stringendosi nelle spalle e guardando finalmente il volto del suo Bill.
«L'AV club, idiota! Tu non lo sapevi, ma io sono il coordinatore del club... Quindi mi è bastato chiedere al professor Clarke!»

Will scosse la testa, pensando a quanto fosse stato stupido a non prendere in considerazione quell'idea.

«Pensavo che un ragazzo intelligente come te non si facesse scappare certi dettagli!» lo prese in giro Mike, dandogli un colpetto sulla spalla e ridendo sommessamente.

«Vuoi la verità? Io avevo già scoperto che tu fossi Mitch da alcuni giorni!»
«Cosa? E non me lo hai detto?»
«Te l'ho spiegato, non ero pronto... Sei tu che rovini sempre tutto e indaghi su di me!» scherzò il moro alzando il capo, rivelando un sorriso sincero e delle guance arrossate.

«Tu come l'hai scoperto? Hai indagato anche tu?»
«In realtà no, è stato mio fratello a dirmi tutto, Jonathan Byers, che era fidanzato con tua sorella Nancy quando entrambi frequentavano il liceo!»

Will stava per raccontagli tutta la vicenda quando la campanella suonò, rimbombando anche in quella zona all'aperto.

«Non voglio andare in classe...» borbottò Mike, alzando gli occhi al cielo e sbuffando «Voglio parlare con te, voglio sapere tutto!»

Il cuore del moro fece un balzo nel petto alle parole dell'altro ragazzo.
«Anche io, e se saltassimo scuola?»

Mike spalancò gli occhi, sorpreso dal suo comportamento.
«Bill, mi stupisci! Non pensavo che, sotto sotto, fossi un sedicenne ribelle!»

«Mi hai chiamato Bill...» fu l'unica cosa che disse Will, osservando incantato le labbra di Mike.
Soltanto alcuni secondi dopo, quando si rese conto che il suo sguardo era fisso su di esse da troppo tempo, si ricompose.

«Per me resterai sempre Bill, lo sai vero?»
«Va bene, e tu per me sarai sempre Mitch»

Ci fu un momento in cui Will credette di essere in un'altra dimensione, in un altro universo in cui esistevano solamente lui e Mitch.
I suoi occhi erano persi nei suoi e non sarebbe riuscito a spiegare quello che provava con delle semplici parole.

Mike, o meglio Mitch, era speciale.
Non poteva perderlo.

«Allora, andiamo? Ho proprio voglia di un bel gelato in realtà! Nessuno si accorgerà della nostra assenza!» gli propose il corvino, posando il suo braccio attorno alla sua spalla.
Will si limitò ad annuire, ancora stordito da ciò che stava provando.

Avrebbe seguito Mike ovunque, il ragazzo non aveva nemmeno bisogno di chiederglielo.

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