xxiv. i don't want you here

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WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

chapter twenty-four | I DON'T WANT YOU HERE

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chapter twenty-four | I DON'T WANT YOU HERE

Mike Wheeler stava tornando a casa con il sorriso sulle labbra, pensando al fatto che in meno di un'ora sarebbe uscito con Will Byers.

Era davvero emozionato all'idea di uscire con lui senza nessuna scusa.
Nessuna strada sbagliata, nessun incontro casuale all'Arcade e nessuna voglia di saltare le lezioni.
Solo loro due.

Non appena arrivò in camera sua, si coricò sul letto e con un piede colpì il walkie-talkie, che era rimasto inutilizzato per parecchi giorni.
Era assurdo come nel giro di nemmeno due settimane tutto fosse cambiato.

Bill ora aveva un volto, un corpo, non era più solamente una voce modificata.
Era una persona in carne ed ossa.

Mike non si aspettava che Will potesse essere così bello, non aveva nemmeno considerato quella possibilità.
Ora invece, che aveva la fortuna di vederlo ogni giorno, non riusciva a smettere di pensarci.

Ad interrompere i suoi pensieri sul moro fu il suono del campanello.
Mike aggrottò la fronte, osservando confuso l'ora segnata sulla sveglia digitale appoggiata al comodino.

Will era davvero in anticipo, soprattutto perché non doveva passare a prenderlo, ma a Mike non dispiaceva passare più tempo con lui, anzi, era davvero contento che fosse venuto da lui prima.

Il corvino scese di corsa le scale, rischiando addirittura di inciamparsi, e si precipitò verso la porta d'ingresso.
Non appena l'aprì, però, il sorriso che aveva sulle labbra si trasformò in una smorfia.

«Jane? Che cosa-»
«Dobbiamo parlare, Mike!»
«No, non dobbiamo! Cioè, forse sì, ma non ora, non ti voglio qui!»
Jane sgranò gli occhi e, senza dare ascolto al ragazzo, entrò nella casa.

Mike avrebbe voluto sotterrarsi: da lì a momenti sarebbe arrivato Will, pronto per uscire, ma lui aveva la sua fidanzata arrabbiata nel soggiorno, che non sembrava per niente propensa ad andarsene nel giro di pochi minuti.

«Jane, ti prego, possiamo parlarne un altro giorno? Ora non posso davvero e...»
«Cos'hai di meglio da fare? Eh?» la voce acuta di Jane gli entrò nelle orecchie, facendogli venire ancora più voglia di andarsene da casa sua e lasciarla lì.

«Il mio mondo non gira attorno a te!»
«Beh, una volta era così! Cosa ci è successo, Mikey? Non siamo mai stati così lontani come nell'ultimo periodo!»

«Appunto! Siamo stati lontani e io sono stato bene lo stesso, è questo il punto!» sbottò finalmente Mike, facendo sì che si arrivasse al nocciolo della questione.

«C-Cosa?»
«Non... Non mi dice più nulla stare con te...»
«Ho sb-sbagliato qualcosa? Posso rimediare!»
«No, non hai sbagliato nulla... È un'altra questione...» mormorò il ragazzo, grattandosi nervosamente la testa.

«Spiegamela! Voglio sapere che cosa sta succedendo e come posso rimediare!»
Mike sospirò, scuotendo la testa.

Jane non poteva rimediare nulla.
Jane non poteva far sì che Mike smettesse all'improvviso di provare qualcosa per Will Byers.

Perché era così.
Mike provava per il moro quello che doveva provare per la ragazza.

«Allora, dimmi, qual'è il problema? Non piaccio a tua madre? Sei stressato per gli esami di fine semestre?»

Il corvino soffocò una risata, pensando che entrambe le cose fossero assolutamente vere e che, nonostante tutto, non fossero loro il vero problema.

Lo sguardo del ragazzo era fisso sull'orologio a muro: Will probabilmente lo stava già aspettando davanti al cinema, dove si erano dati appuntamento.

«Jane, non possiamo anche solo parlarne stasera? Davvero adesso io non-»
«Prima mi parli, prima me ne vado... Oppure no! La scelta è tua, ma in ogni caso devi parlare!»

E così, Mike Wheeler si sedette sul divano del suo soggiorno, raccontando la verità alla sua ragazza e pensando a Will Byers.

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