xvi. crazy together

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WALKIE-TALKIE !
( BYLER )

chapter sixteen | CRAZY TOGETHER

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chapter sixteen | CRAZY TOGETHER

Mike Wheeler era appena arrivato a casa e sul suo viso si era formata un'espressione tirata, come se si stesse sforzando anche di camminare.
Il ragazzo era arrabbiato, era confuso e triste e non riusciva a capire che cosa gli stesse succedendo.

Gli mancava Bill.
Gli mancava terribilmente e non sapeva che cosa diavolo fare.
Era da più di due settimane che non aveva sue notizie e la cosa lo infastidiva da morire.

Certo, non poteva che incolpare se stesso per aver mandato tutto in rovina: era stato lui a incasinare il loro rapporto andando a cercare l'altro ragazzo all'Arcade.

Inoltre quel mattino Mike era andato a scuola e, come al solito, stava per entrare nella classe di storia quando notò Will Byers dirigersi verso la sua stessa direzione.
A Mike si illuminarono gli occhi.

Il corvino andò a salutare il ragazzo, sorridendo veramente per la prima volta in tutta la mattinata.
Will però gli fece a malapena un cenno con la testa e Mike non riuscì a togliersi quel movimento dalla testa.
Continuò a pensarci ancora nel pomeriggio.

Erano le cinque del pomeriggio quando il sedicenne entrò nella sua stanza e si coricò sul letto.
Com'era possibile che due persone che riteneva così speciali si stessero entrambe allontanando da lui?

Senza pensarci troppo, afferrò il walkie-talkie e lo accese, tenendo premuto il tasto.
«Bill? Bill? Dimmi che ci sei, ti prego, ho bisogno di parlarti...Passo...»

Dall'altra parte non si sentì nulla e Mike sospirò, passandosi una mano tra i capelli scuri.

«Bill, lo so, non ci sono giustificazioni per quello che ho fatto ma, in mia difesa, l'ho fatto solo per poterti conoscere meglio! Volevo solo sapere come fossi fisicamente... Cosa c'è di male in questo?»

«Il fatto che io ti avessi espressamente detto di non essere ancora pronto a dirti chi fossi veramente! Perché non hai rispettato la mia scelta? Perché vuoi conoscere uno sfigato come me?»

Mike restò stupito dalle parole di Bill.
Perché il ragazzo si sottovalutava così tanto?

«Per prima cosa, ti conosco già... Magari non saprò come tu sia esteticamente ma so il tuo carattere, so cosa fai nel tuo tempo libero, so il tuo colore preferito, so che ami leggere e che preferisci passare le serate a casa con un buon romanzo piuttosto che uscire e andare ad una festa... So che sei una persona speciale Bill, e mi dispiace di aver messo a dura prova la tua fiducia, ma questa situazione mi sta facendo impazzire...»

«Imp-impazzire?» la voce dell'altro ragazzo era ridotta al minimo, come se non riuscisse a far uscire le parole dalla bocca.
«Si, impazzire... Non so come comportarmi ma non voglio nemmeno perderti...»

«Non mi perderai Mitch, okay? Se impazzirai, impazzirò con te. Impazziremo insieme...»

Mike non riuscì a non sorridere.
Era assurdo come solo la voce gracchiata di Bill lo facesse stare così bene.

«Non vorrei rovinare questo momento, davvero, ma non c'è davvero nessuna possibilità di vederci?»
«Non ancora, però posso dirti una cosa...»
«Cosa?»

Bill restò in silenzio, come se ci avesse ripensato all'ultimo secondo.
«Ci sei ancora? Bill?»
«Si, ci sono...»
«Allora? Cosa puoi dirmi?»

Mike stava morendo dalla curiosità.
La voglia di scoprire qualcos'altro su Bill lo stava accecando a tal punto da non ricordarsi dell'uscita al cinema con i suoi amici e con la sua ragazza.

«Nulla, non è nulla... Ora devo andare, ci sentiamo domani okay?» l'altro ragazzo spense il walkie-talkie, lasciando il corvino senza parole.

Sì, Mike sarebbe davvero impazzito per colpa di Bill.

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