"Era umanamente impossibile sentirsi così desolati quando si è definitivamente completi."
-«E non ne avete più parlato?»
Isabelle e Nichole erano sedute al bar, con una tazza di caffè davanti. Si erano incontrate dopo le lezioni e prima di andare a pranzo si erano fermate a parlare un po' e a prendere qualcosa.
Erano giorni che Isabelle era schiva con tutti. Avrebbe voluto trovare un modo per spiegare come si sentiva, ma non sembravano esistere le giuste parole. Era un mix di rabbia, frustrazione, delusione, odio e persino amore. Un mix di negatività e pura malinconia. Non c'era niente che in quel periodo riuscisse realmente a renderla felice, anzi, qualcosa ad un passo da lei le distruggeva continuamente e a poco a poco quel pizzico di serenità che nella vita le era rimasto. Isabelle aveva soltanto poco più di vent'anni, eppure si sentiva come se ogni singola cosa felice venisse sempre strappata dalla sua quotidianità. Odiava sentirsi così, da morire. Odiava non poter dire che non le mancava niente, perché qualcosa le mancava. Era umanamente impossibile sentirsi così desolati quando si è definitivamente completi.
C'era un'idea nella sua testa che andava facendosi sempre più chiara e che lei faticava ad accettare: i suoi sentimenti per Harry.
Quei baci che si erano scambiati ormai più di una settimana prima, continuavano a tornarle in mente e insieme a loro tutte le emozioni annesse. Lei cercava di non pensarci, di credere che non fosse niente di che, ma non ci riusciva, non ci riusciva affatto. Questo perché sapeva che tutto quello che aveva provato e che continuava a provare ripensandoci, non poteva essere ignorato.
Ma Harry lo faceva: ignorava quello che era successo e negli ultimi giorni aveva ignorato anche un po' lei. Lo vedeva distante, freddo, pensieroso a volte. Isabelle si chiese se si fosse ricordato di quel bacio, ma non sapeva la risposta perché lui continuava a non farne parola e lei non gli avrebbe mai detto nulla al riguardo. Si sa che in questi casi c'è sempre l'orgoglio ad avere la meglio.
«No, non ne abbiamo parlato. Lui è come se ultimamente volesse allontanarsi ed io non gli correrò dietro. Mi ha baciata ed io non gli parlerò fin quando non sarà lui a farlo», rispose Isabelle, piuttosto arrabbiata.
«Beh, non è per difenderlo, ma da quello che mi hai raccontato tecnicamente l'hai spinto tu a baciarti. Sai come sono fatti i ragazzi, non sanno resistere ed è sempre stato chiaro che lui ha un debole per te.»
«Non mi importa. Questo non giustifica il fatto che se ne sia dimenticato, cosa alla quale non riesco a credere. E non giustifica il fatto che continua ad evitarmi!» esclamò, frustrata.
C'erano delle cose che a Isabelle non tornavano. Se Harry non ricordava del bacio, che motivo aveva di evitarla? Questo poteva significare solo che in realtà se ne ricordasse e forse se ne fosse pentito. Non faceva una piega il fatto che alla fine avesse deciso di allontanarsi, secondo questa logica.
Isabelle più ci pensava e più si arrabbiava, chiamandolo codardo, stupido e idiota per il quale però lei sembrava avere un debole dannato.
«Hai ragione», annuì Nichole.
Poi le brillò un'idea in mente ed i suoi occhi si accesero.
«Sai che facciamo? Stasera usciamo e ci divertiamo! Al diavolo Harry, al diavolo tutti!»
Isabelle annuì, convinta che quella sera si sarebbe divertita, avrebbe bevuto e si sarebbe dimenticata per un po' di quello che era successo, di quella bocca che continuava a sognare e di quel bacio che le aveva confuso e chiarito al tempo stesso le idee.
Ma le cose non vanno mai come ci si aspetta.
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Il rumore del silenzio [HS]
FanfictionE tacque. Tacque i suoi sentimenti. Tacque il suo amore. Restando in silenzio, un silenzio che però faceva rumore. Il rumore di un amore che nessuno ascolta, che nessuno vuol capire, che nessuno è capace di sentire. Smisero di guardarsi, ma non smis...