CAPITOLO VIII

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Terminata la faticosa lezione di ginnastica, a causa della quale ci è mancato poco che l'intera scuola venisse a sapere dei miei poteri, sono distrutta. Ammetto di aver fatto uno sforzo immane per affrontare O'Connor e cercare di eguagliare la sua velocità e bravura.

Ho anche una fame assurda e sarei tanto voluta andare in mensa a rimpizzarmi come si deve. Tuttavia, le mie due compagne iniziavano a fare strane domande su ciò che è successo durante la gara contro il notturno e non ho intenzione di dire nulla, per adesso. Quindi, me la sono filata con la prima scusa che mi è passata per la testa.

So che è sbagliato mentire così, ma non voglio che si facciano carico di problemi che non le riguardano. Ancora non so nemmeno io come funziona il mio potere e non ha senso coinvolgerle.

Passo per uno dei distributori situati nei corridoi e vi infilo una moneta. Dò uno sguardo ai dolciumi e opto per una merendina dall'aspetto invitante, piggiando con l'indice sul codice.

Quando sono ormai nel mio dormitorio a mangiare schifezze, lo squillo del mio cellulare mi distrae da ciò che ho tra le mani.

È un messaggio. Il primo dopo tanto tempo. Non ho idea di chi possa essere, visto che ho salvato in rubrica solo i numeri di Nicole e Megan. Apro l'sms proveniente da un numero sconosciuto, mangiucchiando ancora la mia merendina.

Alle cinque vediamoci in palestra.

                                         -RJ

Guardo l'orologio, chiedendomi cosa avrà da dirmi. Faccio spallucce, dando poco peso alla cosa.

Sono le tre del pomeriggio. Ho tutto il tempo per finire il mio spuntino, fare una doccia e anche una dormita. Per fortuna non c'è la mia coinquilina, altrimenti mi ucciderebbe, non sopporta vedermi oziare.

                                * * *

Sono una dannata ritardataria e RJ mi ucciderà, soprattutto se scopre che stavo dormendo. Arrivo davanti la palestra in così poco tempo che avrei vinto le olimpiadi come miglior maratoneta, se non fosse che ho dormito molto più del previsto e sono comunque in tremendo ritardo.

Apro la porta con un tonfo -Eccomi! Ci sono!- urlo con il fiatone per la corsa. La stanza, però, è completamente vuota e immersa nel silenzio.

Cacchio, se n'è andato.

-Ti assicuro che stavo per andare via- l'uomo spunta da un angolo della stanza e, nonostante il suo tono di voce, non sembra arrabbiato.

-Scusami tanto RJ, ma ho avuto da fare e ho perso la cognizione del tempo- mi scuso, mentendo spudoratamente.

-Hai avuto da fare o dovevi dormire?-

Beccata! Ma come diavolo ha fatto a capire che fino a poco fa ero nel mondo dei sogni?

Mi dò un leggero schiaffo sulla fronte e poi gli lancio un'occhiataccia -Ti avevo proibito di leggermi nel pensiero-

-In realtà mi è bastato guardarti- replica con un sorriso di scherno -Sai, hai la forma del cuscino ancora stampata in faccia- conclude, indicando con un movimento circolare dell'indice, una zona del suo viso.

Spalanco gli occhi e mi porto una mano alla nuca imbarazzata. Perfetto, possiamo confermare la mia teoria: per Crystal Cooper non ci sono più speranze. Dovrò ricordarmi di guardarmi allo specchio prima di uscire, se voglio evitare altre figure del genere.

-Perché mi ha fatto venire qui?- sposto l'attenzione sull'argomento principale e che più mi interessa.

-Perché devi esercitarti-

Light and Darkness- NemesisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora