Light and Darkness- Nemesis

CAPITOLO IX (Speciale)

Nathan's POV

La noiosissima lezione di storia del professor Bowman è finalmente terminata. È senza ombra di dubbio la persona più noiosa che io abbia mai conosciuto e non è in grado di spiegare. A volte mi chiedo perché il preside lo lasci ancora insegnare, visto che non c'è un solo alunno in tutta la scuola che segua le sue lezioni.

Per fortuna è la volta dell'ora di ginnastica, una delle mie preferite. C'è sempre qualcosa di interessante da fare ed è una delle poche materie che non mi annoiano a morte.

-A quanto pare avremo lezione insieme al primo anno- alle parole del mio migliore amico sbuffo sonoramente.

Quelli del primo anno sono così noiosi con i loro problemi da "neomutanti". Sarebbero capaci di rovinare anche la lezione di ginnastica.

Non credo mi divertirò particolarmente questa volta.

-Cosa? Con quelle mammolette?- la stridula voce di Ellen esprime i miei pensieri, anche se è l'ultima che dovrebbe lamentarsi. Non se la cava granché meglio.

-Sbaglio o una delle mammolette ti ha sconfitto ai duelli?- replica Gwen, la sua migliore amica, ridacchiando.

Ancora non mi spiego come facciano ad essere così unite. Sono così diverse. O meglio, erano diverse. Col tempo la rossa ha plasmato la coinquilina a sua immagine e somiglianza. Fanno tutto insieme e non si separano mai.

Quando Gwen è arrivata all'Accademia era così spaventata e solitaria. Ellen, invece, è sempre stata la ragazza più popolare, fin da quando ha messo piede qui dentro. I ragazzi le sbavano dietro come se fosse una dea. Proprio non li capisco.

Certo è bella. Molto bella. Ha un fisico perfetto e sa come valorizzarlo. Tuttavia l'ho sempre reputata superficiale. Niente in confronto alla sua compagna di stanza, che anche se si ostina a imitarla e totalmente diversa.

Ammetto, all'inizio, di aver avuto anch'io qualche avventura con lei. Probabilmente non c'è ragazzo in quest'Accademia che non abbia avuto a che fare con Mcguire. Io, però, me ne sono stancato subito, ancora prima di iniziare. Semplicemente, l'ho usata quando ne avevo bisogno, così come ha fatto lei con me.

-Che hai?- esordisce Tate, riscuotendomi dai miei pensieri -Sei più silenzioso del solito?-

-Nulla, sono solo annoiato- rispondo, senza spostare lo sguardo sul ragazzo, ma continuando a guardare avanti.

Continuiamo a percorrere il corridoio, uscendo dalla porta sul retro, diretti verso l'anfiteatro, tra il mio silenzio e i loro continui chiacchiericci.

Giunti in palestra prendo subito posto sui gradini, attendendo l'arrivo dell'insegnante e l'inizio di quella che sarà la medesima noiosa lezione.

Gli studenti del primo anno fanno il loro ingresso. Tra tutti riconosco subito la ragazza che ha sconfitto Ellen durante l'incontro. Si siede anche lei in un angolo, senza parlare con nessuno.

Non ho ancora chiaro perché frequenti il primo anno. Ha percipato a degli incontri che erano ancora aperti solo agli studenti dell'ultimo anno e li ha affrontati magnificamente. Certo, Ellen non è il miglior esempio di combattente, ma è comunque una studentessa dell'ultimo anno.

Distolgo lo sguardo dall'ultima arrivata e la mia attenzione viene catturata da qualcun altro, che fa capolino dalla porta insieme ad altre due ragazze. Si chiama Crystal Cooper e dalla prima volta che ho incontrato i suoi occhi non riesco a non pormi delle domande su di lei.

Che cos'ha di diverso dagli altri? Non capisco.

Ho iniziato ad osservarla, a tenerla d'occhio, per capire cosa possa nascondere. È spesso in compagnia di due studentesse del primo anno, le stesse con cui è adesso, ma non sembra un ragazza molto socievole. Se ne sta sempre in disparte ed è evidente che se intrattiene un discorso con qualcuno non lo fa volentieri. Sembra non voglia avvicinarsi, parlare o conoscere nessuno. Quasi non volesse avere alcun rapporto con gli altri.