Stringo i pugni con forza, facendo strofinare la pelle dei guanti e serro i denti trattenendo un urlo di rabbia.
Non avrei dovuto presentarmi alla punizione. La sua vista ha solo peggiorato le cose.
Faccio su e giù per il cortile, passando di tanto in tanto le dita tra i capelli con nervosismo e prendendo a calci i sassi che interrompono il verde cupo dell'erba. Non mi curo di chi, passando, potrebbe prendermi per pazza. Mantengo il capo chino sul prato e continuo a riversare il mio nervosismo su qualsiasi cosa mi capiti sotto tiro.
Più penso al suo comportamento contorto più mi convinco che il suo scopo è solo quello di confondermi. Ostenta una finta gentilezza che mira solo a prendersi gioco di me e che, ammetto, in alcuni momenti mi fa addirittura ricredere sul suo conto.
Non passa molto, però, prima che i dubbi tornino a tormentarmi, costringendomi a non accettare il suo aiuto nemmeno per raccogliere delle foglie secche.
Per quanto possa avere il sostegno e rispetto del preside, io non riesco a fidarmi.
È proprio per questo che non posso semplicemente raccontare ad RJ quel che ho sentito. Non senza delle prove.
O'Connor fa ormai parte dell'Accademia da tre anni e, nonostante quello che si potrebbe pensare, sembrerebbe che RJ si fidi del suo giudizio. Anche se è un notturno e se i suoi comportamenti possono apparire ambigui, per quanto ne so non ha mai fatto qualcosa che potesse metterlo in cattiva luce.
Perché il preside dovrebbe dubitare di lui? E, soprattutto, perché dovrebbe credere alle parole dell'ultima arrivata?
Senza contare che il rapporto ostile che c'è tra di noi fa perdere di credibilità ogni mia accusa nei suoi confronti, specie se in assenza di prove.
Dò un altro calcio ad un povero sasso capitato sulla mia strada, scaraventadolo contro la corteccia di un albero e facendolo rimbalzare indietro, e sbuffo.
Se non trovo qualcosa di concreto contro di lui non posso rivolgermi ad RJ.
Mi lascio cadere su una panchina e poggio i gomiti sulle ginocchia, stringendo le mani alla nuca.
Devo trovare una soluzione. Non posso lasciare che il suoi loschi piani contro la scuola seguano il loro corso.
-Che c'è che non va, stavolta?-
Sgrano gli occhi e sbatto più volte le palpebre, credendo che i continui pensieri sul notturno mi abbiano fatto ammattire e udire delle voci inesistenti. Tuttavia, volgendo il capo alla mia destra, noto che c'è effettivamente qualcuno seduto al mio fianco.
Il ragazzo è semi sdraiato sulla panca, una gamba piegata sull'altra e le braccia incrociate dietro al capo a fargli da cuscino. Lo sguardo è rivolto alle nuvole di cotone che tappezzano il soffitto cupo.
-Perché dovrebbe esserci qualcosa che non va?- corrugo la fronte, stranita più che dalla domanda postami dalla sua presenza.
-Forse perché è da un'ora che fai avanti e indietro come una matta?- punta i suoi occhi grigi sui miei, con una punta di sarcasmo nella voce -Oppure perché eri così persa tra i tuoi pensieri da non accorgerti che ero seduto qui fin quando non ho aperto bocca?-
-Tu... eri già qui?- chiedo incredula, sentendo la ruga in mezzo alla fronte accentuarsi ancora.
In risposta si limita a sollevare le spalle con nonchalance.
Non posso credere che questa situazione mi stia incasinando la mente ad un livello tale?
Non può essere qui dall'inizio, me ne sarei accorta. Se non subito, lo avrei notato sicuramente nel momento in cui mi sono seduta al suo fianco.
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Light and Darkness- Nemesis
Fantasi1° volume della LD Saga Bene e Male. Giorno e Notte. Luce e Oscurità. Il mondo è governato da opposti, gli stessi che tormentano l'animo della giovane Crystal Cooper. È una ragazza semplice, con una vita normale e un'altrettanto normale famiglia, ma...