Il professore stava distribuendo i test di matematica già corretti agli studenti. Nella classe quasi tutti avevano preso un buon voto, ma nessuno era riuscito, effettivamente, a prendere il massimo.
Nagisa guardò il suo foglio, corretto dalla penna rossa, accennando un sorriso alla vista del risultato "98 pieno..." pensò il celeste, soddisfatto del proprio voto.
Poco dopo si ritrovò a parlottare con altri compagni, che si lamentavano del fatto che nessuno fosse riuscito a prendere il massimo:<<peccato, speravo di riuscirci questa volta... >>
<<e dire che avevo studiato tanto apposta... >>
<<sarà per la prossima volta... >>
Nagisa tentò di incoraggiarli che sicuramente, la volta prossima, sarebbero riusciti a prendere il massimo, come anche lui si sarebbe impegnato per ottenerlo.
Dire che i discorsi del celeste ispiravano, è semplicemente troppo poco.
Shiota si guardò in giro per noia, girando lo sguardo a vanvera, alla ricerca di qualcosa di interessante; voltò lo sguardo verso Akabane : il ragazzo era sempre concentrato sui suoi fogli pieni di schizzi e continuava a guardarli con sguardo indifferente.
"magari ha preso un brutto voto..." pensò Nagisa, per poi spostare lo sguardo verso i fogli sul banco del rosso: in mezzo all ammasso di fogli e quaderni, sembrava pendere giù dal banco il suo test corretto e, ben visibile, sopra vi era scritto '100' in rosso.
Il celeste rimase estremamente sorpreso, per poi richiamare entusiasta i suoi compagni <<ragazzi! Akabane ha preso il massimo! >> esclamò contento. I suoi compagni fecero degli sguardi indifferenti <<Akabane prende sempre il massimo in matematica. >> rispose una ragazza. <<prende sempre 100 e non ne è mai entusiasta!>> sbuffò un ragazzo. <<l'unica materia in cui prende voti "bassi" è giapponese... >> fece un altro. <<dopo un po' abbiamo imparato a non considerare i suoi voti.>> fece un altro ancora.
Nagisa rimase spiazzato da quelle reazioni: nessuno considerava i progressi di Akabane e questo lo rendeva sicuramente sempre più insicuro. Era davvero bravo in molte cose, ma nessuno le considerava.Karma guardava il suo test con sguardo vuoto: in matematica era sempre andato benissimo, per il fatto di riuscire ad utilizzare le formule molto velocemente e riuscire a risolvere in brevissimo tempo calcoli molto complicati, ma questo non importava a nessuno: per quanto lui si sforzasse a prendere il massimo, per qualcuno non era mai abbastanza: a nessuno importava dei suoi voti e di lui stesso; lui era solo un fantasma che nessuno poteva percepire. Questo era uno dei tanti fatti che lo fece diventare più insicuro, fino a prendere sempre buoni voti e non considerarli nemmeno. Lui era solo un peso, un qualcosa di inutile, un granello di polvere, un peso morto.
Aveva imparato a convivere con questo senso di solitudine da parte degli altri che ora quest'ultima era la sua migliore amica.Nagisa non capiva tale comportamento dai compagni di classe ed era sicuro che se avessero continuato così, per quel ragazzo dai capelli rossi non ci sarebbe stata speranza.
In quel momento, capí che se nessuno avrebbe voluto aiutare Akabane, l'avrebbe fatto lui.
A bassa voce, Nagisa richiamò il rosso, facendo girare quest'ultimo: con un sorriso dolce, il celeste fece un ok con la mano, sussurrandogli felice<<ottimo lavoro! >> lasciando di sasso il rosso.
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~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°]
Fanfiction°\ATTENZIONE: Au su Assassination Classroom. ¬Boy x Boy. ¬Presenza di temi suscettibili. ¬Cambiamento del carattere dei personaggi. ¬Buona lettura ~/° ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~ > > > Karma Akabane è un ragazzo che soffre di depressi...