Nagisa era a casa sua, seduto al tavolo della cucina a guardare la televisione.
Era praticamente molto tardi, quasi mezzanotte: il giorno dopo sarebbe stato sabato, quindi non c'erano problemi con gli orari.
Le voci e i suoni del film alla TV riempivano tutta la casa, mentre il celeste osservava sorridente quell'apparecchio, muovendo le gambe sotto il tavolo e arricciandosi le ciocche di capelli legate in codini ai lati della sua testa.
La porta d'entrata si aprì.
Shiota girò lo sguardo verso l'entrata: una donna di media altezza e dai tratti affilati era entrata in casa. Aveva dei capelli blu scuro, corti, e degli occhi scuri simili a quelli del ragazzo seduto al tavolo ; indossava un completo elegante e portava una borsa a tracolla nera. La donna stava osservando Nagisa dall'entrata del salotto.
Il ragazzo rimase un attimo sorpreso, per poi sorridere <<bentornata mamma! >> esclamò sorridente il celeste.
La donna mantenne un'espressione seria.
La madre del ragazzo gli si avvicinò piano, poggiando la borsa sul tavolo <<Nagisa, tesoro... Cosa ti ho detto dei capelli, in mia presenza? >> chiese calma la donna, mentre il ragazzo sobbalzò per un attimo, per poi abbassare lo sguardo ed assumere uno sguardo vuoto: lentamente, il ragazzo si sciolse i due codini che aveva in testa, facendo ricadere i morbidi capelli azzurri sulle sue candide spalle. A quella scena, la madre del ragazzo sorrise <<brava bambina>> disse la signora Shiota, con un sorriso stampato in volto, per poi avvicinarsi a Nagisa ed accarezzargli i capelli, facendo girare le ciocche azzurre tra le dita e le unghie dipinte di rosso sangue. <<Nagisa, cara, perché non ti metti uno di quei bei vestitini che ti ha regalato la mamma? >> chiese con voce ipnotica la donna, mentre il celeste fissava il vuoto con sguardo spento.
Eccola che ricominciava.
<<scusa mamma, ma in realtà pensavo di mettermi il pigiama e andare a dormire... È molto tardi... >> cercò di giustificarsi il ragazzo; sua madre rilasciò un sospiro, per poi accarezzare le braccia del povero Nagisa che cercava in tutti i modi di rimanere calmo <<sei la mia bellissima bambina... La mia stupenda e meravigliosa bambina che nessuno può avere. >> sussurrò la donna, facendo rabbrividire il figlio.
Ed ecco di nuovo quelle fantasie malate: la madre di Nagisa aveva sempre desiderato ardentemente una figlia femmina e, quando le nacque un maschio, ne rimase talmente sconvolta e furiosa che decise che quella sarebbe diventata a tutti i costi la bambina che aveva sempre voluto, con o senza il suo consenso, perché per lei Nagisa era sempre la sua bellissima marionetta di sua esclusiva proprietà.
La signora Shiota si mise a sistemare i capelli del figlio, mantenendo quell'aria maledettamente calma <<ho buone notizie per te, tesoro... >> fece la donna, mentre Nagisa cercava di non scappare o fare mosse moleste e cercando di mantenere la calma <<ho trovato un collegio femminile qui a Tokyo... >> fece la donna <<... Ed ho deciso che appena finirai il liceo, andrai lì >> concluse con aria soddisfatta, la madre del ragazzo.
Nagisa sgranò gli occhi.
Il celeste si voltò di scatto verso la madre, con aria spaventata e stressata <<a-aspetta! Non m-mi faranno mai entrare! Li dentro fanno a-andare solo femmine! I-il mio sesso sulla carta d'identità non mi permetterà di->> cercò di controbattere il ragazzo, ma si fermò quasi subito.
Pessimo errore.
Il calmo sguardo della donna, si era trasformato in un sorriso del tutto innaturale, accompagnato da uno sguardo malsano. La madre di Nagisa tenne stretti i capelli del ragazzo, per poi sussurrare con tono d'ira trattenuta <<Nagisa, il tuo sesso sulla tua carta d'identità non è vero, è solo una falsa... Tu sei una femmina, la mia adorabile bambina, e farai tutto ciò che ti dirà la tua mamma, quindi... Da brava... Tu andrai a quel collegio.>> concluse la donna, inspirando l'odore dei capelli del figlio.
A quel punto la paura di Nagisa era leggibile nei suoi occhi.
<<N-no! NON VOGLIO! >> urlò spaventato il celeste, alzandosi di scatto dalla sedia, iniziando poi a tremare.
Fatale errore.
La donna mostrò sul suo volto uno sguardo malsano e sadico, mostrando tutta l'ira che aveva dentro; senza neanche un minimo preavviso, la madre del ragazzo gli tirò un potente schiaffo che lo fece cadere a terra dolorante: Nagisa cercò invano di rialzarsi, ma quella donna lo afferrò per i capelli, facendolo gemere di dolore <<Nagisa... NON OSARE RISPONDERMI!! >> urlò la donna rabbiosa, colpendo ancora il figlio, per poi farlo ancora, e ancora, e ancora...
Il celeste aveva gli occhi sgranati e di corsa, con tutte le forze che aveva, si alzò in piedi e corse il più velocemente possibile verso l'uscita di casa, cercando di ignorare gli atroci dolori che sentiva.
Sì fermò un attimo: Shiota vide un mazzo di chiavi, un mazzo di chiavi che Nagisa sapeva bene a chi appartenevano.
Non ci pensò due volte;
Afferrò le chiavi velocemente, per poi aprire la porta di casa e scappare fuori il più velocemente possibile, nel cuore delle notte, cercando di ignorare le urla della madre che chiamavano il suo nome.
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~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°]
Fanfiction°\ATTENZIONE: Au su Assassination Classroom. ¬Boy x Boy. ¬Presenza di temi suscettibili. ¬Cambiamento del carattere dei personaggi. ¬Buona lettura ~/° ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~ > > > Karma Akabane è un ragazzo che soffre di depressi...