Il sole cominciò a tramontare.
I due decisero di tornare a casa e, prima che il celeste se ne andasse da casa dell'Akabane, fermò Karma prendendolo dal braccio e guardandolo dritto negli occhi <<mi prometti che domani sarai a scuola?>> gli aveva chiesto sorridente Nagisa, mentre l'altro rimase un attimo sorpreso, per poi dire un semplice "ok" inespressivo; Shiota aveva sorriso in modo raggiante, facendo, involontariamente, arrossire l'amico e poi, dopo aver salutato il rosso, se ne andò, senza riferire altra parola alcuna. Il maggiore rimase confuso dalla reazione dell'amico, ma si scrollò quasi subito di dosso quelle sensazioni ed impressioni strane.Akabane guardò fuori dalla finestra di camera sua, osservando il tramonto del sole "questa sensazione di affondamento tramonta..." pensò, ricordando il testo della canzone che il celeste gli aveva fatto ascoltare.
"sarò io la tua ragione di vita...Nagisa, cosa intendi con questo?" si chiedeva Akabane, osservando quella grande luce sparire nelle tenebre. C'era davvero qualcosa che non riusciva a comprendere: perché Nagisa aveva detto quella frase? Cosa intendeva con "sarò io la tua ragione di vita"?
Quelle parole gli davano un senso strano, da farlo diventare leggermente rosso.
Sospirò, Karma.
Il rosso si allontanò dalla finestra, osservando la sua stanza oscura: sempre così poco illuminato quel luogo, che oramai quel senso di oscurità era diventata una cosa del tutto comune e normale.
Il ragazzo si avviò in cucina, per poi mangiare qualcosa di misero e poco sufficiente per soddisfare la sua fame e, dalla sua corporatura, si capiva ad occhio che mangiare non era un' attività che svolgeva bene.
Akabane si alzò dal tavolo dove stava mangiando, per poi avviarsi in bagno, massaggiandosi la testa e ritrovandosi a frugare nello scaffale dei medicinali, per poi prendere i suoi soliti sonniferi, mandandoli giù direttamente.
Con il suo solito passo lento e smorto, il ragazzo dagli occhi ambrati si avviò per l'ennesima volta in camera sua, passandosi le mani in faccia, poi in testa ed infine si ritrovò mangiarsi le unghie: strano, vero? Mangiarsi le unghie era un suo tic che si attiva solo quando era nervoso, allora perché si stava ritrovando a mangiarsele? Il fatto era che lui era veramente nervoso; aveva paura del vero significato delle parole del celeste.
Karma si diede una botta in testa, incitandosi a smetterla di pensare a quelle cose e darsi una calmata.
Una volta in camera sua, il rosso si buttò sul letto, per poi coprirsi con le gelide coperte;
Guardò il soffitto, Karma, per poi prendere un respiro profondo e dire come suo solito <<sono Karma Akabane, ho 16 anni e desidero... >> si fermò. Già, cosa desiderava? Di morire? E perché sentiva dei dubbi riguardo a questo? <<io... Io desidero... >> era in stato confusionale e lui stesso non sapeva cosa voleva.
Ripensando a Nagisa tutti quei pensieri negativi sembravano sparire nel nulla; ricordò le gracili braccia del celeste che lo stringevano forte, donandogli un calore che non sentiva da anni: che voleva dire tutto ciò?
Ci stette così tanto a pensare, che non si ricordò di aver preso i suoi sonniferi, sprofondando in un sonno profondo e tormentato.
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~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°]
Fanfiction°\ATTENZIONE: Au su Assassination Classroom. ¬Boy x Boy. ¬Presenza di temi suscettibili. ¬Cambiamento del carattere dei personaggi. ¬Buona lettura ~/° ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~ > > > Karma Akabane è un ragazzo che soffre di depressi...