Il giorno dopo, Karma e Nagisa si ritrovarono di nuovo a scuola ad ascoltare le noiose lezioni della mattinata.
Il rosso continuava a tenere un'aria indifferente a tutto ciò che gli stava attorno, mentre il celeste era preso troppo dai suoi pensieri.
Nagisa si sentiva come pressato: il modo per aiutare il rosso non l'aveva ancora trovato e tutto questo sembrava schiacciarlo come un enorme macigno; ma poi... Il rosso avrebbe davvero accettato quell'aiuto? Gliel'avevano detto centinaia di volte che Karma non accettava aiuto, ma Nagisa proprio no: aveva la testa troppo di legno per ascoltare quelle voci e mandare via il suo ideale.
La campanella dell'intervallo suonò e tutti gli studenti uscirono dall'aula.
Karma non si mosse di un centimetro e Nagisa, vedendolo, gli si avvicinò sicuro <<sempre qui da solo? >> chiese ironicamente il celeste, per poi ricevere una smorfia dal rosso <<e tu sempre a stalkerarmi? >> controbattè ironico Akabane.
I due si guardarono per qualche secondo, per poi distrogliersi lo sguardo a vicenda.
Karma ripensò all'idea del giorno prima "se stesse con me solo perché gli faccio pena? Se stesse facendo come tutti gli altri?" no, così proprio no: se stava insieme a lui solo per pena era caldamente pregato di andarsene e lasciarlo in pace fino alla fine dei suoi giorni.
Nagisa disse con fare giocoso e bambinesco <<il signorino Karma ha qualcuno in fila per tenergli compagnia o può direttamente farlo un puffetto chiamato Nagisa
Shiota?>> chiese, accennando un sorrisetto che risultava fastidioso.
Karma alzò un sopracciglio, per poi sospirare <<no... Hai il posto libero>> dichiarò. Il celeste sorrise, per poi prendere una sedia dal banco davanti al rosso e ruotarla nella direzione del banco del diretto interessato, per poi sedervisi. <<hai fatto qualche disegno nuovo? >> chiese Shiota, prendendo il blocchetto da disegno di Karma ed iniziare a sfogliarlo; il rosso riprese bruscamente il quadernino per poi guardare male il suo interlocutore <<ma a te non hanno mai insegnato a chiedere "per favore" prima di prendere le cose degli altri? >> domandò sarcastico il maggiore, facendo esitare il minore per poi ritrovarselo buttato sul banco con le mani strette l'una all'altra e gli occhioni da cucciolo <<per favooore!>> lo supplicò Nagisa, assumendo un'aria quasi infantile; Karma si portò un indice al mento e fece finta di starci su a pensare <<mh... Fammici riflettere... No. >> disse, mentre l'altro rimase con uno sguardo da ebete perso <<m-ma... >> cercò di dire, per poi incrociare le braccia e mettere su un broncio kawaii. "però... È proprio carino..." pensò il rosso: avrebbe anche potuto ridere in quella situazione, ma si trattene. <<quanto sei antipatico... >> sbottò Nagisa, facendo il finto offeso, mentre l'altro alzò le spalle <<sai com'è, Me ne farò una ragione >>disse tranquillo Karma, mentre il suo interlocutore ridacchiò.
Il resto dell'intervallo la passarono parlando... O meglio: Karma ascoltò Nagisa parlare per tutto il tempo, dicendo giusto due parole in croce e a volte alzando le spalle.
Il resto della giornata si svolse tranquillamente, senza intoppi ed i due ragazzi tornarono tranquillamente a casa insieme, parlando un po' lungo il tragitto.
Quando stettero per raggiungere la stradina che avrebbe diviso le loro strade, a Nagisa tornarono in mente tutti quei pressanti pensieri: voleva aiutare Karma, perché non voleva soffrisse.; voleva aiutarlo, no? Se voleva aiutarlo, non era il caso di dirglielo? Questo sì che lo lasciava perplesso.
Nagisa abbassò lo sguardo, per poi fermare il rosso tirandolo da una manica; Karma si fermò e voltò lo sguardo verso di lui <<Karma... >> aveva quasi sussurrato il celeste.
Silenzio.
Il minore si sentí il cuore in gola e la sua anima venire schiacciata. Trattenne il respiro ed involontariamente chiuse gli occhi
<<Karma... Io voglio aiutarti. >> disse finalmente, quasi sussurrando.
Karma spalancò gli occhi.
"allora lo sapevi..." pensò, per poi ridurre gli occhi in due fessure minacciose e, bruscamente, levò il suo polso dalla presa del celeste, lasciando quest'ultimo nella più completa ansia e paura. <<tu non puoi aiutarmi. >> sibilò Akabane, mentre l'altro lo guardò con gli occhi sgranati.
Nagisa scosse violentemente il capo, per poi esclamare <<i-io posso aiutarti! >> il rosso rimase un attimo sorpreso, per poi riprendere la sua aria minacciosa <<e perché mai dovresti farlo? >> chiese secco, mentre l'altro, alla domanda, rimase pietrificato: già, perché avrebbe dovuto farlo? Perché era altruista? Perché ci teneva alle sue qualità? Perché aveva paura per lui?
Una scusa non riusciva a trovarla.
Una sola frase gli balenava in testa.
Dilla.
<<p-perché... >> disse piano Shiota con lo sguardo basso, per poi alzarlo e guardare il maggiore con sguardo deciso <<perché è a questo che servono gli amici! >> esclamò, per poi correre verso casa sua, lasciando Karma di sasso.
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~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°]
Fanfiction°\ATTENZIONE: Au su Assassination Classroom. ¬Boy x Boy. ¬Presenza di temi suscettibili. ¬Cambiamento del carattere dei personaggi. ¬Buona lettura ~/° ~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~°~ > > > Karma Akabane è un ragazzo che soffre di depressi...