I'm Here For You

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I due si ritrovarono ancora ad annoiarsi nella camera del rosso, o almeno: Nagisa ricominciava ad annoiarsi di nuovo.
Il celeste si guardò attorno <<casa tua è davvero enorme >> fece sorridente il puffetto, mentre l'altro alzò le spalle, disegnando qualcosa su dei fogli sparsi sulla scrivania <<suppongo di sì... >> disse soltanto. Shiota continuò a guardarsi attorno curioso <<qui dentro ci starebbero un sacco di persone! Soprattutto per feste e cose così >> fece ancora il minore, mentre l'altro continuava a disegnare <<I tuoi genitori torneranno tardi? >> disse non curante Nagisa.
Tasto dolente.
Karma abbassò lo sguardo, mollando la matita che teneva in mano, facendosi notare dall'amico che realizzò poco dopo di aver detto qualcosa che non andava. <<i miei genitori... >> fece il rosso con voce spenta <<i miei genitori sono morti.>> finí Akabane, facendo sprofondare il tutto nel silenzio.
Nagisa sbarrò gli occhi.
<<quando avevo 11 anni, per via di un incidente. >> raccontò il ragazzo dagli occhi color tramonto. Nagisa assunse un'aria di tristezza <<m-mi dispiace... >> si scusò il minore; Karma sospirò <<non fa nulla >>
Il celeste guardò in basso, rimanendo in silenzio per qualche istante <<dev'essere stata davvero dura a quell'età... >> quasi sussurrò il minore, mentre l'altro guardava il pavimento <<ricordo... Di aver pianto per settimane, non la finivo più... Poi... >> fece il rosso <<poi smisi e la tristezza fu rimpiazzata dal vuoto totale... >> disse fermo, mentre Nagisa lo guardava <<per molti anni ho cercato di ricordarmi di loro, di mantenere viva la loro memoria e quella della felicità che avevamo in famiglia... Però poi mi sono accorto che ricordarli non faceva altro che farmi male... Una loro foto, il loro nome... Perfino il mio stesso cognome>> continuò, poggiando le mani sulle cosce. A quelle ultime parole, Nagisa ebbe un sussultò <<quindi è per questo che mi hai chiesto di chiamarti per nome, quella volta... >> fece con tono triste il celeste, sentendosi come ferito per l'affermazione del rosso <<sì... Ma... >> disse il rosso, voltandosi verso il suo interlocutore <<questo non vuol dire che non ti consideri un mio amico; ti ho chiesto di chiamarmi per nome anche perché ti considero una delle poche persone di cui mi fido davvero.>> concluse, guardando negli occhi Nagisa; il celeste guardò attentamente quegli occhi: per una volta, gli occhi ambrati non erano spenti, ma di una sincerità pura, profondi, quasi che il minore non riuscì a smettere di guardarli.
Shiota si limitò ad annuire, mentre l'altro voltò lo sguardo fuori dalla finestra <<quindi... La morte dei tuoi genitori è una delle cause per cui... >> fece Nagisa, abbassando un po' lo sguardo <<sì, È così. >> rispose Karma <<m-ma... Ora hai dei nuovi g-genitori! Dovre->> cercò di dire il minore, ma fu interrotto dall'altro <<non dire che loro sono i miei genitori.>> disse con tono secco, guardando l'amico, ma stavolta con uno sguardo diverso: per la prima volta, Nagisa riuscì a vedere dell'odio in quegli occhi profondi. <<chiamali tutori, chiamali affidatori, ma non chiamarli mai come i miei "genitori".>>fece con tono rude, spaventando di poco il minore. Karma voltò di nuovo lo sguardo verso la finestra, stringendo i pugni e fissando il pavimento con odio <<quelli non ci sono mai, non si sono mai preoccupati per me; e quelle poche volte che tornano a casa, non fanno altro che fare gli indifferenti, o se gli riferisco i miei risultati dicono che non sono mai abbastanza... Genitori? Quelli non sono altro che semplici sconosciuti che se ne fregano di me e della mia vita. >> fece con rabbia Akabane, lasciando l'amico di stucco <<se morissi... Per loro non farebbe alcuna differenza. >> concluse il rosso.
Nagisa rimase in silenzio a guardare Karma, sentendo il suo cuore riempirsi di malinconia: ora aveva capito tutto, aveva capito cosa Karma aveva passato, aveva capito come Karma si sentiva: vivere in un mondo indifferente dove tu non conti nulla; ma per Nagisa lui contava, contava veramente.
<<Karma... >> lo richiamò il celeste <<lo so cosa provi, so che è dura... Ma non devi dare peso alle cose che non fanno altro che ferirti. So che pensi di non avere più nessuno che ti consideri, che tenga a te... Ma non è vero! Perché io tengo a te! >> esclamò il minore, facendo smuovere di poco l'altro <<so che fai fatica a vivere con tutte queste cose che ti premono addosso e che pensi che la morte sia l'unica scappatoia... >> continuò, guardando i foglietti appesi al muro <<ma questo... Questo non è il modo giusto! Pensa a cosa succederebbe alle persone che ti stanno attorno, pensa a cosa farei io se un giorno ti ritrovassi morto in casa tua, con una sensazione che mi distrugge l'anima ed il fatto che penserei di non essere stato abbastanza per te... >> concluse con voce tremolante Nagisa.
Il silenzio calò in quella stanza.
Il celeste sentiva come se stesse per mettersi a piangere da un momento all'altro, ma non era l'unico: anche Karma, dopo tanto tempo, sentiva l' istinto di piangere. Il rosso deglutì rumorosamente, cercando di reprimere quell'istinto: Nagisa parlava seriamente? quelle cose che aveva detto erano vere? se così era, il maggiore non avrebbe fatto altro che ringraziarlo per l'eternità. <<grazie...Nagisa...>> riuscì a dire infine Akabane, mentre Shiota rimase sorpreso. Non riuscì più a trattenersi. Lentamente, Nagisa si avvicinò a Karma , mentre l'altro girò lo sguardo sorpreso, ma non fece in tempo a dire o fare nulla che il celeste lo aveva abbracciato con tutta la forza che aveva, singhiozzando cercando di trattenere le lacrime. Il rosso rimase in mobile per qualche attimo, per poi ricambiare, delicatamente, l'abbraccio; il maggiore cercò di rassicurare Shiota, accarezzandogli la schiena con movimenti circolari e qualche sussurro rassicuratorio, mentre l'altro cercava di calmarsi.
dopo un pò di tempo passato tra singhiozzi e parole rassicuranti, Nagisa si calmò, staccandosi da quel caldo abbraccio. Guardò il rosso negli occhi e quest'ultimo fece lo stesso; il rosso portò una mano sulla testa del minore, per poi accarezzarla piano, passando le mani nei morbidi capelli del celeste, tenuti legati in due codini. Karma guardò attentamente negli occhi dell'amico, scrutando tutte le emozione disordinate che il celeste provava in quel momento. <<Nagisa...calmo. Ti rivelerò un segreto che solo tu saprai...>> fece il rosso, mentre il minore lo guardava con un'aria mista tra il curioso ed il perplesso <<se mai dovessi morire, non mi ritroveresti mai in questa casa, perchè non è qui che voglio porre fine alla mia vita.>> disse calmo Karma, mentre Nagisa rimase sorpreso.

~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora