Blood

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Era da giorni ormai che Karma non si faceva vivo.
Nagisa aveva provato a contattarlo più volte, chiamandolo o mandandogli messaggi, ma non riceveva mai risposte. A scuola non ci veniva da una settimana circa ed il celeste si chiedeva che fine avesse fatto.
Mentre era seduto al suo banco, il minore non prestava attenzione alle parole dell'insegnante, pensando solo ed esclusivamente al ragazzo dagli occhi ambrati. Shiota fu richiamato un paio di volte dal professore, ma niente: quel puffetto proprio non ce la faceva a rimanere concentrato senza le notizie del suo compagno.
Era più forte di lui: ormai si era così abituato alla sua presenza, alle sue attenzioni, che ora non poter vedere i suoi occhi gli dava alla testa.
Una volta finita la scuola, Nagisa vi uscì pensando a cosa fosse meglio fare: chiamare Karma? No, probabilmente non avrebbe risposto. Mandargli un messaggio e vedere se lo visualizzava? Figurarsi, non aveva neanche visto i suoi precedenti messaggi che il celeste gli aveva mandato.
... Andarlo a trovare? Questa poteva anche andare.
Il celeste aveva giusto le chiavi a portata di mano nella sua cartella. Sorrise il celeste, per poi avviarsi sorridendo verso casa del compagno. Camminava a passo svelto, per l'euforia di raggiungere la sua casa il prima possibile.
Si chiedeva cosa il maggiore stesse facendo, cosa avesse fatto in quei giorni in cui non si era fatto sentire.
Forse, Nagisa era un po' preoccupato, ma cercava di essere positivo perché, dopotutto, Karma adesso stava bene... No?
Il ragazzo arrivò al palazzo dove il rosso abitava: entrò nell'ascensore, salì i soliti 6 piani, uscì dalla cabina e si avviò verso la porta di casa Akabane ; Shiota estrasse le chiavi dalla cartella, per poi prendere un respiro profondo ed aprire la porta.
Silenzio.
Nagisa si guardò attorno alla ricerca di qualcuno in casa: nessuno. <<Karma? >> lo chiamò il minore, chiudendosi la porta alle spalle. Lentamente, il ragazzo si aggirò per l'appartamento, per poi voltare lo sguardo verso la porta della camera del rosso. Il celeste vi si avvicinò, ritrovandosi poi davanti alla grande porta bianca.
Prese un respiro profondo.
Shiota poggiò la mano sulla maniglia, per poi abbassare quel manico di metallo lucente <<Karma? Karma, sono io... Nagi->>
Il celeste fece cadere la cartella a terra.
Gli occhi azzurri sgranati.
Rosso, rosso ovunque.
Sangue, sangue dappertutto.
Ticchettii di gocce che cadevano sul pavimento,
E poi, in un angolo della stanza, c'era Karma: raggomitolato lì in disparte, gli occhi ambrati sgranati, lo sguardo colmo di terrore, le maniche della maglietta alzate, le sue braccia piene di tagli da cui sgorgava tanto sangue ed infine, un rasoio a terra, sporco di liquido cremisi.
In quel momento, l'urlo che Nagisa voleva far uscire, gli si era bloccato in gola.
Quello... Era reale?
Quel sangue, quel rasoio, quei tagli... Erano veri?
Karma aveva davvero fatto questo?
Cos'era successo?
Cosa era andato storto?
Finalmente riuscì a liberarsi di quel blocco che gli impediva di reagire
<<KARMA!!! >> urlò Shiota, correndo verso Akabane.

~||Why Worry?|| ~ [°Karmagisa°] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora