Mi coricai, e lui fece lo stesso, per terra. Lo guardai, sbirciando dal divano, e lui rise leggermente.
"Cosa c'è?" Chiese sorridendo.
Scossi la testa, rimettendomi ben coricata.
"Non capisco che ci fai qui" sussurrai gesticolando, dimenticandomi per un istante che non potesse vederlo da la sotto.
"Se fai un altro incubo, potrò combatterlo per te. A mani nude, ovviamente."
Sorrisi, un vero sorriso. Forse non ero di troppo.—
Sentii dei movimenti vicino al divano, e appena aprii leggermente gli occhi sentii la luce del giorno obbligarmi a richiuderli più volte di seguito. Harry si era ormai seduto sul divano, vicino a me. Questa volta non avevo avuto paura. Cercai di aprire completamente gli occhi, ma fu impossibile, così gemetti leggermente girandomi dall'altra parte.
"Sono le undici, sai?" Mi rigirai di scatto alle sue parole piangiucchiando. "Non so che mi prenda, a dormire così. Forse sei tu" disse ridacchiando. "Non credo, in più è due notti che le passi per terra"Rise. "Il letto è troppo grande per me". Non capivo, una persona dovrebbe essere contenta di avere un letto doppio tutto per se. Io ne sarei felice. "Anche sul suolo c'è molto spazio" ironizzai, non sapendo cosa dire.
"Il suolo non è fatto per dormirci, i letti si, e un letto doppio è per due persone, io vorrei un letto singolo." Riuscii infine a guardarlo, dopo essermi abituata alla luce. Questa volta sembrava serio, anche se aveva un lieve sorriso sulle labbra.
"Immagina se un giorno incontri una ragazza bellissima con la quale vorresti vivere e dormire, beh, quel giorno ti servirà quel letto" sorrisi, ma le mie parole mi fecero un po' male. Cercai di non pensarci. Forse era il fatto di pensare a qualcosa che assomigli ad una famiglia, che non avevo più, a farmi provare quel sentimento. Ma forse anche qualcos'altro? Cancellai il pensiero dalla mia mente.
"Già. Può darsi." Disse solamente, sembrava quasi che non ne volesse parlare, e io non ero il genre di persona insistente."Sta sera c'è la festa, non hai ancora detto a Lou e gli altri se andavi" mi ricordò. Annuii "si, ci andrò. Puoi darmi il suo numero?"
HARRY'S POV
Le diedi il numero di Lou, e poi andai in cucina a preparare la colazione.
Pochi minuti dopo Claire arrivò dalla sala, e si prese una mela dal cesto della frutta. "Perché non vieni, tu?" Sorrisi alla sua domanda, approfittando che non mi vedesse. Cercai di nasconderlo girandomi verso di lei.
"Non mi piacciono le serate come quelle. Saranno tutti ubriachi o fusi, promettimi di far attenzione." La vidi annuire, con la fronte un po' corrugata.
"Conto rientrare per l'una e mezza o due, potresti non lasciare la chiave nella serratura?" Quasi risi per le sue intenzioni.
"Lou e gli altri staranno fino alle cinque o sei di mattino, lo sai?" Le chiesi guardandola dare un morso alla mela.
"Si, lo so, ma mi hanno detto che tanti vanno via verso le due" annuii alle sue parole.
"Se fai la brava ti vengo a prendere, basta che non mi vomiti in macchina." Rise con me alle mie parole.
"Non ti prometto niente" ammise.—
La sera si fece viva, e subito dopo cena la vidi correre in bagno a prepararsi. Mi faceva piacere vederla stare un po' meglio, ma ero preoccupato. Si vedeva che aveva ancora molte paure, sopratutto degli uomini, a causa di suo padre. E alla festa ne avrebbe visti di maschi, e alcuni anche non molto ben intenzionati. Ero solo sollevato dal fatto che tre dei miei migliori amici fossero lì. Ma forse mi sentivo anche leggero per il fatto che Liam non ci sarebbe stato. Non riuscivo a capire la sorta di gelosia che solo da qualche giorno si era istaurata in me, ma sapevo che vederli vicini non mi facesse sentire a mio agio. Era strano.
Mi misi sul divano, proprio nel momento in cui uscì dal bagno. Feci finta di guardare la tv, ma la vidi guardarsi allo specchio dell'entrata. Portava un skinny jeans nero, e una t-shirt nera infilata nei pantaloni, con un motivo disegnato sopra, un lupo. Prese una felpa, sempre nera, da mettersi sopra, e io mi rialzai dal divano andando verso di lei. Avrei voluto dirle quello che pensavo, come che fosse bellissima, con i capelli sciolti, i jeans che percorrevano le sue forme. Come stesse bene dopo aver ripreso quei 5 o 6 chili. Ma non dissi niente.
STAI LEGGENDO
Don't be afraid. || h.s.
FanfictionNon capiva cosa ci fosse di misterioso in quel ragazzo, e un po' la spaventava questa cosa. Non aveva idea del perché quel ragazzo fosse così freddo, non poteva capirlo. Ma solo guardandolo bene negli occhi, di quello smeraldo così intenso, capì c...