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Autumn pov's

Guardo il pavimento mentre i suoi occhi mi bucano la pelle. Mi mordo il labbro imferiore fino a farlo sanguinare. Mi afferra il volto e anche se non proferisce parola il suo sguardo mi prega di renderlo partecipe delle mie sofferenze, di fidarmi. Prendo un grosso sospiro e inizio.

"Era una delle tante sere in cui lui combatteva... Ero andata a vederlo anche se mi aveva intimato di non muovermi di casa. Ci sarebbe stato l'incontro per accedere al terzo girone" Un groppo mi impedisce di emettere suoni, così Daniel mi porta un bicchiere d'acqua e mi tiene la mano disegnandoci dei cerchi immaginari.

"Aveva vinto, ma l'uomo credeva che il combattimento fosse stato manovrato a suo svantaggio... M-mentre aspettavo fuor-ri degli spo-gliatoi si a-a-avvicinò... Mi sbattè al muro di uno stanzino e iniziò a baciarmi... La sua lingua, sul mio collo, sulla mandibola, sulle labbra..." Tiro su con il naso mentre i ricordi di quella sera si ripresentano più violenti che mai. "La sua mano... toccava... la maglia, la pancia,il fondo schiena, mi stringeva la gola  per non farmi reagire. Mi ha tolto la maglia e gli shor--ts poi... è arrivato mio fratello e l'ha fermato. " Fa ancora troppo male.

In quel momento citofonano alla porta. Mi alzo e vado ad aprire mentre mi asciugo rapida le lacrime. Lo so che la sua intenzione non era quella di farmi soffrire ma è più forte di me. Entrano in casa Evelyn e Jackson. Lei trema peggio di una foglia, sembra aver visto un fantasma. Lui sembra incredibilmente dispiaciuto. "Ha scoperto tutto?" Chiedo e ricevo la conferma da un cenno di capo dal ragazzo. "Vado a recuperare tuo fratello" e se ne va.

Dopo aver preso una camomilla anche Evy scompare in camera sua.

Rimaniamo solo io e Daniel, sul divano in silezio, abbracciati l'uno all'altra come se fossi l'ultima ancora di salvezza.Nel suo sguardo si legge compassione, dispiacere e senso di colpa.  "Mi dispiace così tanto  piccola mia. Non ne avevo idea. Dimmi chi è così lo posso ammazzare. Vieni qui" Mi attira e finisco col stargli in braccio, mentre gli accarezzo il petto. "Non c'è ne bisogno..." ribatto, ma non demorde. "Oh si che c'è ne bisogno. Voglio vedere la faccia di quel bastardo implorare pietà."

"E' già morto... Una rissa finita male... c'è andato di mezzo anche Kevin ma non è stato lui." Lo difendo subito prima che possa pensare male.

Arriva presto il momento di salutarsi, sono contenta di avergliene parlato mi sento in un certo senso più leggera.

Kevin pov's

Torno alla mia abitazione e in piedi con viso impassibile c'è mia sorella "sa tutto" Non ho bisogno che mi faccia nomi. Tiro un calcio al mobile di legno, mi stupisco che non si sia ancora rotto con tutte le botte che gli ho tirato.

 Rovino sempre tutto. Merda! Merda adesso sicuramente non vorrà più avere niente a che fare con me e io non conoscerò mai mia figlia.

 Mi sorprendo a preoccuparmi della bambina. "Domani va in biblioteca nel pomeriggio. Ti ama ancora." Afferma mia sorella "sistema le cose là" aggiunge prima di lasciarmi da solo nel soggiorno. Mi siedo per terra con la schiena appoggiata alla porta, le gambe rannicchiate e i gomiti sopra alle ginocchia. Ce la posso fare! Posso riuscirci! Mi alzo e con un piano infallibile in testa, vado a dormire.

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Ok sono circa due ore che lavora. Ora sta girando per gli scaffali per sistemare i libri lasciati sparsi sui tavolini. Ogni tanto si tocca la pancia e la vedo quella scintilla di amore puro. Se io sparissi starebbe molto meglio. D'altronde cosa ho fatto io per lei? A parte farla soffrire?! Che padre potrei mai essere, uno con passato che è meglio dimenticare, ma c'è ed è pronto a spuntare fuori e a rovinarti appena abbassi la guardia.

  "Le scelte giuste a volte sono quelle che ci sembrano le più sbagliate" Questa frase taglia l'aria pronunciata da una persona che.... E' sparita! Non c'è più! Mi guardo intorno più volte ma di questo nessuna traccia... Incredibile!

Mi preparo e ... "Si muove o vuole contemplare ancora la vetrina?!" Mi rimprovera una vecchietta, ma con affetto nello sguardo. Entro, ma non la vedo subito. La sento canticchiare e allora la raggiungo, mi da le spalle. Come richiamata si volta verso di me.

Evelyn pov's

Allora l,m,n ecco la o! La mamma è proprio un disastro eh? Mi rivolgo alla creatura che cresce in me che mi da dei calcetti. "Signora Mason come mai è già rientrata?" domando notando la mia capa tornare dal centro città "Oh stai tranquilla mia cara, non ho ancora finito le mie commissioni! Ecco tieni le chiavi dello stanzino!" Prima di andarsene mi fa un occhiolino. Che strano di solito non mi lascia mai le chiavi. Riprendo il mio lavoro canticchiando sottovoce.

Mi volto quando percepisco un mutamento nell'aria. "Kevin? Che ci fai qui?" non sono arrabbiata piuttosto mi fa male pensare che è ritornato in quella marmaglia, solo per causa mia. 

Kevin pov's

Dunque il mio infallibile piano? Andato in fumo! Mi è bastato vederla per mandarmi il cervello in fonduta. Le prendo le mani "Mi disp-" Prima che possa finire di parlare sorprendentemente mi bacia. Un bacio passionale, rassicurante, in grado di cancellare qualsiasi peccato commesso. Alla fine si stacca e non posso non trattenere un verso di disappunto. Sorride, tiene le mani dietro il mio collo. "Sono stata una stupida e un' egoista. Non ho pensato a come le cose risultavano dal tuo punto di vista. Era più facile puntare il dito e darti tutte le colpe anche se l'artefice di questo pasticcio tra noi sono solo io." "Non sei arrabbiata?" le chiedo stupito. Mi aspettavo una scenata isterica in perfetto stile donna incinta. "Solo per la mia stupidità"

Riprende il bacio più focoso di prima. Mi tira i capelli e non resisto, la prendo in braccio, l'appoggio allo scaffale mentre le faccio un succhiotto. Mi da delle chiavi ed entriamo in un altro mondo fatto soltanto di me e di lei. Non esiste nient'altro. Per quanto possiamo litigare torniamo  sempre insieme. 

Restiamo abbracciati una volta che entrambi abbiamo ripreso fiato. Il mio mondo non potrebbe essere migliore senza questa donna che ha stregato il mio cuore. Senza il suo profumo, il rumore del suo respiro che è come una melodia in grado di calmarti e cullarti proteggendoti dal male. Senza le sue labbra che sono la salvezza nel mare rabbioso e in tempesta. Le accarezzo una guancia prima di darle un bacio sulla pancia. 

Dorme beata. Il mio angelo.

Ti amo piccola mia, ricordalo sempre! 

Painful LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora