28...unicamente te

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Kevin pov's

Sono contento di aver chiarito con lei, mi sento in un certo senso più leggero. Ieri quando mi ha cacciato mi sono sentito davvero morire. D'altronde io rovino sempre tutto.
Così per smaltire quella rabbia travolgente, sono andato in palestra. Questo era il mio rifugio, la mia seconda casa, nel periodo più brutto della mia vita. Da quando conosco Evelyn non sono più andato, lei è la mia salvezza. Per cui dopo il suo gesto ho sentito la necessità di tornare.  Mi sono subito accanito sul sacco, è uno degli elementi che ti permette di sbollire senza causare morti. Una volta esausto mi ha affiancato il mio ex maestro William. È un ragazzo massiccio sulla trentina, gestisce anche il giro...

"Bell' ometto" Mi richiama una voce che inizio seriamente ad odiare. Non le rispondo neanche, continuo a camminare lungo il corridoio della scuola. Non la sopporto più. Eppure ieri quando mi ha chiamato pensavo di essermi spiegato bene. Mi chiama nuovamente e voltandomi vedo...

Evelyn pov's

Non posso credere che oggi saprò se è un maschietto o una femminuccia. Non andrò a scuola per qualche giorno, così mi ha consigliato il medico.

"Tesoro posso?" Mi domanda Sandra, la madre di Kevin. "Certo entra pure" accetta l'invito e si accomoda sul bordo del mio letto. "Pensavo che la culla per il bambino potremmo metterla nella camera di Kevin visto che ha anche un letto matrimoniale. Perciò... potresti chiederglielo tu. Non voglio finire con il litigare. " Annuisco con un cenno del capo. "Verrai alla visita oggi?" Scuote il capo con un sorriso gentile stampato in faccia "Sono venuta alla scorsa proprio per lasciare lo spazio a voi due ora. E' il vostro momento." Apprezzo molto questa sua decisione.  Ultimamente mi sta aiutabdo molto con la gravidanza, è in un certo senso la mia madre adottiva.

"Hai bisogno di altro?" Le domando dopo un momento di silenzio "A dire il vero si. Che ne dici se andiamo a comprare qualche cosa per questo mio nipotino fantastico?" Intanto mi accarezza il ventre. Quanto vorrei ci fosse mia madre. Effettivamente non ho preparato molto con la scusa che era troppo presto, ma se voglio che sia tutto pronto prima della nascita devo iniziare a darmi una mossa. Mi cambio e usciamo alla volta del centro.

Kevin pov's

"E' un fa porca vacca. Un fa non un re o un do. UN FA" Mi rimprovera Steven, il cantante della nostra band. Oggi non sono proprio concentrato non dopo aver rivisto lei... Porca miseria possibile che quella gallina sappia sempre come mettermi in difficoltà. "Allora ti decidi a suonare?" raramente Jackson perde la pazienza per queste cose. Ma proprio non riesco a concentrarmi. Ricomincio dalla terza strofa e cerco di focalizzarmi sul ritmo della musica e su nient'altro.

Evelyn pov's

Non capisco mancano cinque minuti all'appuntamento e di Kevin neanche l'ombra! Ci eravamo dati come punto di incontro il bar dell'ospedale dieci minuti prima. Riprovo a chiamarlo ma è ancora staccato. Sbuffo frustata. "Bambina mia che succede?" Mi chiede quell'infermiera gentile che mi ha accolta la prima volta che sono venuta qui. Da allora abbiamo molto legato. E' stata presente a tutte le visite e mi ha anche dato dei consigli "Niente Mary ci eravamo accordati per vederci davanti al bar ma di lui manco l'ombra. Non capisco. L'ho chiamato almeno dieci volte ma ha il cellulare staccato."

"Smith" Mi chiama l'infermiera dalla stanza del medico. La raggiungo seguita dalla mia amica.

"Allora oggi il suo medico è assente per cui la visiterò io." afferma una dottoressa mora, con un rossetto rosso fuoco sulle labbra. Non l'ho mai vista. Annuisco e mi fa cenno di sedermi sul lettino ma le chiedo gentilmente di aspettare e acconsente. Nel frattempo mi fanno i prelievi del sangue per accertare che i valori siano nella norma. Lo chiamo ancora ma niente. Oramai sono passati venti minuti quindi mi rassegno. Mi stendo e in silenzio mi alzo la maglietta, e mi spalma il gel sull'addome.

Kevin pov's

Guardo l'ora di sfuggita mentre Steven parla di un brano o non so. Quando mi accorgo che sono le 16.15, sono in super ritardo. Lascio tutti lì mentre mi scapicollo per arrivare da lei. Spero di essere ancora in tempo. Fortunatamente trovo subito parcheggio. Alla reception c'è una donna antipatica che si rifiuta di darmi informazioni per questioni di privacy. Tramite uno stratagemma riesco a risalire alla stanza. Corro come un matto e finalmente arrivo.

Evelyn pov's

"Penso che sarà dispettoso come il padre" E' da dieci minuti che la dottoressa cerca di farlo girare per rivelarne il sesso ma niente. Il piccolo si ostina a tenere le gambe incrociate. Testardo come un mulo. Proprio mentre la signora sta perdendo la pazienza fa la sua entrate il mio mitico ragazzo.

"Alla buon ora. Presumo tu sia il padre" Lo accoglie un po' bruscamente Mary. Annuisce soltanto, privo di fiato. Deve aver corso. Mi viene da ridere a vederlo in questo stato. Mentre si avvicina a me, domanda "Allora si sa il sesso?" "No ma..."

"Non è possibile" Il medico è incredulo considerando il fatto che si è girato soltanto all'arrivo del padre. "E' una femmina. Congratulazioni!" Ci congeda la donna.

"Sei contenta?" mi domanda Kevin con un sorriso fuori dall'ospedale. "Tanto" "Si vede" aggiunge lui prima di baciarmi. Tu sei felice? Vorrei domandargli ma non trovo il coraggio.

" che ne dici se andiamo a vedere qualcosa per la bambina?" gli propongo invece. Ho voglia di passare del tempo con lui. Ma mi basta un suo sguardo abbattuto e annoiato, per cambiare proposta. Capisco che per lui sia ancora difficile da accetare tutto ciò per cui non gli faccio pressioni. " possiamo andare a fare un giro in centro e magari prenderci poi un gelato?" annuisce e si tranquilizza.

Kevin pov's

Abbiamo appena finito il gelato, era da tempo che non ridevo così tanto e penso che lo stesso valga anche per lei. Sono circa due ore che passegiamo senza una meta precisa, quando ad un certo punto lei si blocca in mezzo alla stada e fissa un tizio. "Piccola che ti prende?" Non risponde continua a fissarlo sgometa. Dopo poco gli va incontro correndo, deve conoscerlo. Sembra che sia da tempo che non si vedono e questo comunque non evita alla mia gelosia di presentarsi.

Vorrei urlarle di fermarsi ma sta sorridendo, un sorriso vero. È libera, leggiadra, come una libellula sulle gocce d'acqua di una rosa.

Painful LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora