Capitolo VI

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A quelle parole, a tutta quella fermezza, il mio corpo si irrigidisce. I suoi occhi mandano lampi di minacce e paura, il suo viso è paragonabile a quello di un cane rabbioso pronto ad attaccare la sua preda. Proprio in questo momento, forse per la debole luce che illumina fiaccamente il suo volto, forse per l'attenzione che il mio sguardo ripone su di lui, noto una cicatrice che deturba un lato del suo collo, un taglio netto che, rimarginandosi, ha solcato la sua pelle marmorea

"Questo è quello che si è meritato un assassino come me, sai, non sono stato del tutto onesto con te"

"Cosa intendi dire con questo? Perchè ti chiami assassino quando mi ha detto che l'unico sangue che bevi è quello nelle buste dell'ospedale"

Il ragazzo mi guarda alzando un sopraccilio in un espressione piuttosto inquietante, un sorriso sghembo segna il suo viso

"Ho ucciso un uomo io, con le mie stesse mani. Uno stronzo che, appena sono diventato vampiro, mi ha insultato, spintonato e menato perchè mi riteneva un codardo, un fallito che ha scelto la via più semplice per il successo. Per ipocrisia, era stato proprio lui a condurmi da quel tatuatore che poi mi ha trasformato. L'ho sfidato, non l'ho colpito alle spalle alla vigliacca, sono un valentuomo io. L'ho affrontato a duello con la promessa che gli avrei cavato via i coglioni, l'ho spacciato con una stoccata nella coscia quel bastardo. Non minaccia mai a vuoto un valentuomo, ricordatelo" mi guarda orgoglioso

"Tu... Hai..." le parole sono restie ad uscire dalla mia bocca

"Si è come ti ho detto. Allora... Ti fidi ancora di me? Un assassino bugiardo e per giunta vampiro? Tu ti sei offerta me stasera, ti sei offerta in pasto solo per aiutare un bastardo come me che gioca con il cibo proprio come fa il gatto quando cattura un topo"

"Si mi fido ancora di te, e la sai perchè? Perchè sono una cogliona masochista!"

Il ragazzo mi guarda sorpreso

"Sai, ora mi stai mostrando il tuo rosario di colpe, come se tu fossi l'unico peccatore esistente sulla terra"

Non mi fa finire di parlare, interviene improvvisamente

"Io sono un vampiro, tutto di me ti attrae, l'aspetto, la voce, persino il mio profumo. Vuoi aiutarmi ma lo fai solo per questo, per via della mia natura maligna e traditrice"

"Puó darsi. Ma puó darsi anche che non sia come dici tu"

"Per aver ucciso quell'uomo, ora sono inseguito da tagliagola pronti a farmi saltare la testa, vuoi forse essere coinvolta anche te? Sai cosa significa bando capitale Seoyeon? Significa che chiunque può uccidere un condannato e prenderne la taglia per avere soldi, non è necessario consegnare il corpo del disgraziato, basta portarne la testa ai cacciatori"

"E se ti dicessi che sei la mia rosa? Bella, perfetta ma pronta a tradirmi con le sue spine? Oppure un cristallo, così forte ma fragile allo stesso momento, non saresti disposto ad aiutare una persona così? La lascieresti sfiorire e frantumarsi senza fare nulla per lei?"

Abbassa la voce, come volesse confessare un segreto

"Ho un demone dentro di me che si è impossessato del mio cuore, non puoi farci nulla, ormai è parte di me"

"Non come te, che ne ospiti uno solo, ma tutti gli esseri umani, sai, hanno un demone che li opprime e li spinge alla sconfitta. Alcuni, ma, pochissimi, ne hanno dentro mille di demoni eppure, hanno forza e ingegno sufficienti a essere grandi. Gente così va onorata da viva e da morta."

Rimaniamo un pó in silenzio udendo i rumori della città di sotto

"Seoyeon, io non so cosa ti spinga ad aiutarmi ma ti ringrazio, ti ringrazio davvero. Nessuno mi ha mai dato così tanto in vita mia, nessuno a parte te"

"Ho promesso a te e a me stessa che ti avrei aiutato a sconfiggere quel demone che dici si sia incarnato in te, quindi, per favore, permettimi di mantenere la promessa" alzo il mignolo per saldare la promessa e lui lo intreccia con il suo. Il suo viso dapprima cupo, ora è irradiato da un sorriso di gratitudine.

Riprendiamo a parlare e vinta dalla curiosità, decido di chiedergli come si è procurato la cicatrice

"I tagliagole mi hanno tagliato con un coltello d'argento"

"D'argento? Come mai proprio quel metallo?"

"È l'unico che puó trafiggere la mia pelle. Se non ci credi aspetta un secondo..."

Si alza e afferra un bicchiere di vetro, lo fa cadere e ne prende un pezzo affilato per poi porgemelo con cautela per non tagliarmi, si siede accanto a me, tira su la manica e mi mostra il polso

"Prova a tagliarmi"

"Ma Jimin..."

"Provaci"

Titubante stringo la scheggia e taglio con un gesto netto il suo polso, subito del sangue scuro inizia a sgorgare ma immediatamente la ferita si rimargina e la sua pelle torna perfetta"

"Ma come..."

"L'argento brucia la nostra pelle facendo in modo che non si rimargini, per questo mi è rimasta la cicatrice, strano non è vero?"

"Si, direi proprio di si. Ma le croci, l'aglio, e tutti i vari amuleti contro i vampiri funzionano?"

Jimin scoppia a ridere

"No, quelle sono solo delle cazzate da appassionati dell'horror. I vampiri si possono uccidere solamente con l'argento o con un paletto di frassino impiantato nel cuore"

"Capisco"

E così rimaniamo a chiaccherare senza dar retta al tempo che sembra scorrere troppo velocemente. Lui mi racconta di sè, io rimango innamorata della sua voce.

Ma, nonostante la sicurezza del tono di Jimin, mi chiedo se il ragazzo vestito di nero e mi avrebbe detto la verità oppure se mi avrebbe riempito le orecchie di fanfaronate per non impaurirmi riguardo alla sua vera natura. Comunque fosse, non ho nulla da perdere ad ascoltarlo, per l'alba c'è ancora tempo.

E mi rendo conto che mi trovo di fronte ad un ragazzo che, nonostante mille demoni, aveva fatto grandi cose. Aveva sconfitto criminali come un super eroe che agisce all'insaputa di tutti, ha conquistato palchi e stadi con la sua voce e la sua danza, ha conquistato il podio nelle classifiche come miglior idol, in confronto a lui, mi sento una nullità.

Ammaliata dalla sua storia, non posso non rimanere affascinata da quel bellissimo vampiro.

La luna e le sorelle stelle fanno da sfondo al nostro parlare, fino a quando, assonnata, mi sdraio sulle sulle gambe di Jimin, mentre lui, con le sue fredde mani morbide e lattescenti, mi accarezza il volto e gioca con i miei capelli. E così mi addormento coccolata dall'assassino più dolce del mondo.

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