Capitolo XXXIV

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"Alla vecchia scuola? Bhe, può essere un'idea, ma come puoi esserne certa? Possono benissimo aver cambiato la loro base ed essersi trasferiti altrove"

Taehyung mi guarda mantenendo una certa serietà sebbene dal suo sguardo trapaia chiaramente il fermento dell'ansia che cresce man mano nel suo cuore. Si vede che è preoccupato per il suo caro compagno.

"Forse ancora non lo sapete, ma ho ereditato i poteri di E Gui. Riesco a vedere dove si trova il mio obiettivo a grandi distanza e capire cosa provino le persone attorno a me secondo il loro odore. E non è tutto: riesco a rintracciare i demoni."

"Daebak! Seoyeon sei una forza! Riesci a vedere dove si trova Jungkook?"interviene affascinato Jin ed io annuisco come risposta.

"Ma mi occorre calma e soprattutto concentrazione: prima, nel mentre che stavate parlando, mi è sembrato di intravedere una cella della vecchia scuola abbandonata. Però, sapete, non credo che lo tengano nascosto nello stesso luogo in cui mi hanno imprigionata, sarebbe troppo prevedibile."
A queste parole i ragazzi si lasciano sfuggire un sospiro. Forse ho dato loro poca speranza. Li ho delusi.

"Seoyeon, se hai visto la vecchia scuola deve esserci un motivo. Forse lì possiamo trovare degli indizi e delle tracce che ci riconducono da Jungkook" afferma Jimin cercando di risollevare il morale a tutti quanti, e sembra proprio che ci sia riuscito. Ora tutti i Bangtan sono determinati ad esaminare quel vecchio postaccio ricolmo di ragnatele, polvere per non parlare dell'amianto.

"Potrebbe esserse pericoloso tuttavia..."

"Lo so. Ma dobbiamo farlo Seoyeon. Può essere la nostra occasione per scoprire qualcosa!"

"Ma..."

Hoseok fa un passo avanti, dal suo viso trapaiono determinazione e coraggio.
"Va bene, allora andremo lì. Vediamo cosa potremo trovare."

"Prendiamo il van senza che nessuno se ne accorga" interviene Namjoon e, in men che non si dica, eccoci sfrecciare per le affollate strade di Seoul, rischiarate dai mille colori delle insegne a led poste fuori ai palazzoni.

Jimin si accomoda accanto a me nell'ultima fila di sedili per poi afferrare ed intrecciare la sua gelida mano con la mia:
"Seoyeon, ora devi concentrarti: prova a vedere se riesci a rintracciare Jungkook e scoprire dove si trovano quei cazzo di Ri Ben Gui Bing"

"Ci provo..."

Chiudo gli occhi e mi perdo nell' enorme vastità della mia mente. Mi trovo sola, in un'enorme distesa piana e grigia come il cielo quando è dominato dalle terribili nuvole che annunciano l'imminente arrivo della pioggia.
Non c'è nussuno. Nessuna forma di vita, niente di niente.

"Concentrati"

Sento Jimin che parla da fuori ed eseguo quanto ha detto.
Improvvisamente odo la voce di Jungkook, eppure non lo vedo. Mi guardo attorno spaesata in preda alla confusione.

"Aiutatemi... A... Aiuto..."

Piange, è disperato. In preda a deliri e pazzia.

"Voglio morire, Dio falla finita al più presto...! Potessi perdere la vita ora!"

Singhiozza, si lamenta come un dannato in prigione.
Corro disperata verso quella voce e quel che vedo mi spiazza totalmente: Jungkook viene torturato come se fosse il peggior criminale del Medioevo.
Un rumore di catene, un tonfo assordante, lo sciabordio violento dell'acqua che cade a terra.

"Jungkook! Jungkook mi senti? Sono io! Seoyeon! Riesci a sentirmi?!" urlo in preda all'agitazione e al terrore che sta annebbiando tutto quanto impedendomi di capire dove si trova il ragazzo.

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