Capitolo 10

46 4 0
                                    

La gabbia metallica aveva iniziato a scendere inesorabile tra le grida della folla sempre più eccitata, un ovazione e un incitazione al tempo stesso a farsi ancora più male.

Non avevo molta voglia di rimanere li però mi sono costretta solo per vedere Giovanni che non sembrava essersi accorto che la gabbia stava scendendo.

Giovanni's P.O.V

Ad un tratto sentii un rumore sordo metallico, come di qualche vecchio ingranaggio che aveva iniziato a funzionare, con la coda dell'occhio vidi una gabbia iniziare a scendere lenta, ecco cosa intendeva Pavel, bè almeno è chiaro cosa dovrò fare per uscire di qui.... fino ad ora mi sono divertito ma è ora di mettere in pratica quello che ho imparato da Mikhail.

Prima che la gabbia scendesse del tutto afferrai al volo la bottiglia all'angolo del ring che Pavel stava bevendo, mi ci voleva una bella carica....

Andrea's P.O.V

La giornata era passata come tutte le altre.... o quasi, infatti lo strano atteggiamento di Giova mi aveva stranito un po, Leo se ne stava seduto sulla sedia a chattare al cellulare probabilmente con la sua ragazza, ed io invece di pensare a chiamare la mia di ragazza ancora pensavo a quello strano comportamento del mio "socio" ma perchè ci sto ancora pensando?!  

23:00

La normale giornata di uno youtuber inizia più o meno molto tardi, perchè come le altre persone "normali" alle undici di solito vanno a dormire, uno youtuber alla stessa ora si trova davanti al suo computer, ad editare qualche video o addirittura registrarne uno. E di solito questo è un compito che divido con Giova, che proprio oggi ha deciso di sparire dalla circolazione! ed io sono costretto a finire di editare più video di quelli che edito di solito.

< Caffè? >

Domando a Leo che seduto accanto a me sta editando il suo di video, alza la testa e con un viso già mezzo addormentato mi fa,

< Si grazie >

Esco dalla stanza e senza far rumore vado verso la cucina, almeno il caffè lo so fare. Dopo averne preparati due ritorno in camera,

< Ecco qua > dico porgendo la tazzina a Leo....

01:45

Lui la prende con cautela dato la tazzina fumante e ci soffia sopra manco fosse una candelina, passo dietro di lui per mettermi sulla mia sedia e poco prima di sedermi sento il rumore del motore di una macchina, ora già di per se in trentino ma generalmente in quasi tutto il nord si va a letto abbastanza presto, o perlomeno le persone "normali", figuriamoci poi qui dove abitiamo noi e nel nostro quartiere.... a quest'ora nessuno uscirebbe o tornerebbe a casa a parte forse qualche ragazzo, cosi invece di sedermi mi avvicino alla finestra, fuori ovviamente è buio e non c'è molta illuminazione sulla strada quindi stringo un po gli occhi e,

< Mh.... >

< Eh? > 

< Leo vieni qui sbrigati >

< Che c'è? >

< Vieni dai!! >

< Ecco arrivo un attimo >

Si avvicina accanto a me alla finestra mentre gli indico la direzione in cui guardare, anche lui stringe un po gli occhi e poi fa,

< Ma quella non è la macchina di Giova? >

< Allora non mi sono sbagliato.... >

< E' insieme a qualcuno >

Ma dal lato della guida a scendere non è Giovanni bensì un altro ragazzo, che fa il giro mentre Giova scende dal lato del passeggero, con il cappuccio della felpa tirato su, strano la sua macchina di solito non la fa guidare quasi a nessuno.... si fermano a chiacchierare per qualche secondo, poi il tizio che non ho riconosciuto tira fuori qualcosa dalla tasca dei pantaloni si guarda intorno e la da a Giova che la prende velocemente e se la infila nella tasca dei jeans.

< Chi è quello li lo conosci? > mi chiede Leo incuriosito e attento quanto me,

< No, non so chi sia >

Qualche secondo dopo Giova e l'altro ragazzo si salutano con una pacca sulla spalla, poi il ragazzo prende e sale su una macchina che fino a quel momento non avevo visto, Giova invece va verso il cancello d'entrata di casa sua lasciando la macchina sulla strada.

Giovanni's P.O.V

Sono quasi le due quando finalmente torno a casa, Pavel e Mik hanno insistito per accompagnarmi dato come sono conciato, anche se io avrei preferito di no, ma Mik non mi avrebbe lasciato uscire dal suo locale; Ci fermiamo a qualche metro dal cancello di casa mia,

< Ecco qua arrivato sano.... quasi ahahah ma salvo >

< Si si spiritoso >

< Amico non sono stato io a conciarti cosi >

< Già >

Ride mentre scendiamo dalla macchina e lui fa il giro,

< Mi spieghi una cosa? >

< Cosa >

< Perchè l'hai tirata cosi per le lunghe? avresti potuto stenderlo molto prima quello >

< Volevo divertirmi un po >

< Voleva divertirsi.... amico mio sei strano lasciatelo dire, comunque >

Dice guardandosi intorno mentre prende e tira fuori dalla tasca dei suoi jeans quello che sembra essere un rotolino,

< Questi sono tuoi >

Afferro il rotolino di soldi senza nemmeno contarli e li infilo velocemente nella tasca dei miei jeans, chissà se mi ha visto qualcuno ma non penso a quest'ora qui dormono tutti. Saluto Pavel e Mik con un cenno della testa per poi voltarmi ed andare verso il mio cancello,

< Ehi senti.... > 

Pavel si gira e mi guarda un po sorpreso,

< Si? >

Dopo l'incontro me ne sono andato così senza guardare in faccia nessuno, mi sono fiondato nello spogliatoio dove avevo lasciato il borsone e poi sono uscito dal retro, con la coda dell'occhio ho visto Kali ma non mi sono fermato,

< Senti.... no niente >

< Gli e lo dirò ok.... >

Mi risponde sorridendo come se mi avesse letto nel pensiero, in effetti lui era l'unico forse a cui potevo parlare di lei, l'unico che in tutti quei mesi aveva capito ma non ha mai detto niente.







Segreti e BugieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora