Capitolo 44

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Il locale la mattina era sempre molto silenzioso, invaso dalla luce che filtrava dalle vecchie finestre, che rivelavano così l'ambiente altrettanto vecchio ma nonostante tutto aveva il suo fascino... il bancone del bar per esempio era la cosa che mi piaceva più di tutte, grande di legno quello vero! che mio zio arrivato in Italia aveva comprato da un vecchio falegname, che lo teneva nel suo laboratorio a prender polvere - è un po' un cimelio di famiglia quasi... mio padre lo comprò nel 1950 ed era già vecchio, il bancone intendo! - gli disse l'uomo da cui lo comprò, la storia di quel bancone era lunga e piena di alti e bassi, ne aveva viste tante e ne aveva passate di tutti i colori proprio come me pensai quando mio zio me lo raccontò, e disse anche un'altra cosa,

< L'ho comprato perché le cose fatte in questo modo sono cose che durano a lungo, solide, fatte bene! > 

Ma quel bancone non vide mai più luce, almeno non finché non lo comprò mio zio; Ero persa nei miei pensieri appoggiata al bancone, quando qualcuno mi schioccò le dita davanti agli occhi,

< Ehilà c'è nessuno?! > 

La voce e il viso di Pavel mi fecero saltare, come quando ti svegli di soprassalto...

< Sono così brutto principessa?... buongiorno anche a te >

< Ma no scemo è che ero soprappensiero!! >

Dissi sorridendo, scrollai un po' le spalle ed andai a prendere le cose per dare una pulita a quel posto, Pavel rimase a sedere su uno degli sgabelli, un braccio sul bancone con la mano che sorreggeva il viso... 

< Ehi ma stamattina mi pare che anche tu non sia sceso dal letto... >

Ridacchiai leggermente andando verso il fondo della sala, lui sbuffò e poi disse,

< Principessa manca qualcosa non credi? >

Lo guardai con aria spaesata facendo finta di non sapere di cosa stesse parlando, e lui con l'aria di chi molto triste si rassegna all'evidenza... aveva iniziato a poggiare i piedi a terra per alzarsi, ma nel frattempo andai dietro al bancone, da cui sotto presi il termos con il caffè,

< Ah! pensavi che me ne fossi dimenticata eh? >

Sorrise ed afferrò la tazza fumante di caffè che gli avevo messo davanti, bevve un primo sorso, poi prima di berne altro disse con un certo disinteresse,

< Oggi viene Giovanni... dobbiamo allenarci per La prova >

Lo guardai mezza sorpresa, non sapevo cosa stesse cercando di fare... ma nel dubbio decisi di essere il più neutra possibile nel rispondergli,

< Ah si? quindi si è ripreso bene? >

Lui mi guardò e dopo qualche secondo fece un gran respiro e poi rispose,

< Mh! si certo benissimo direi... >

Lasciando la frase in sospeso, in quel momento avrei voluto girarmi e andarmene! non ne potevo più, ma se volevo che ciò che avevo con Giova rimanesse solo nostro ancora per un po' allora dovevo starmene zitta, anche se ormai era chiaro che almeno Pavel sembrava sapere... e allora in quel preciso istante impallidii, cosa sapeva esattamente Pavel?

Leo's P.O.V

Quando tornavo a Trento a trovare la mia famiglia mi ripromettevo sempre ogni volta di approfittarne per fare due cose, stare con la mia famiglia ovvio e riposarmi... ma puntualmente ogni volta almeno una delle due cose non la facevo, e beh si diciamo che riposare non era la prima cosa che facevo; Per rimanere in tema, ero in camera mia quando lo schermo del mio portatile iniziò a fare rumore, segno che qualcuno mi stava chiamando via Skype, scocciato dopo interminabili secondi mi alzai ed andai a rispondere, sullo schermo apparve Camper, 

< Ehi ciao >

< Ciao >

< Ma sei a Trento? >

< Si sono arrivato ieri sera... come và? >

< Mh bene, finalmente sono riuscito a registrare qualcosa con Giovanni l'altro giorno... >

< Ah! allora hai risolto? che aveva? > 

Sbuffò con aria pesante, poi rispose con un tono insolito trattandosi di lui... un misto tra lo scocciato quasi incazzato e il preoccupato; Generalmente Andrea è una persona a cui frega poco della vita degli altri a meno che non riguardi anche lui, non è il tipo che ti chiede come stai, o che si preoccupa di quello che fai al di fuori del lavoro trattandosi di Giovanni,

< No macché, l'altra sera pensa siamo andati a mangiare da Old Wild West con il taxi!!! >

< E perché scusa? non potevate prendere la macchina? >

< Si non puoi capire com'era conciato... ha detto che era uscito fuoristrada e che la macchina era praticamente inutilizzabile >

< Che storia!! e quindi... volevi fare qualcosa? > 

< Ci abbiamo provato e hai visto come è andata a finire >

< E allora perché mi hai chiamato? >

< Beh già che sei qui... ti va di venire qui da me a registrare qualcosa? magari potremmo reagire a qualcosa >

< Mh ok, mi preparo e arrivo... >

Lui rise brevemente poi tra una risata e l'altra disse divertito,

< Si ok allora ci vediamo tra due, tre ore minimo ahahah >

< Spiritoso! >

Dopo aver attaccato con lui mi alzai dal letto e andai in bagno a lavarmi il viso per darmi una bella svegliata, poi afferrai la giacca e passando per il salotto mi fermai di botto... le chiavi di casa!! le stavo dimenticando, tornai in camera presi il mazzo di chiavi sulla scrivania e quando ripassai per il salotto incontrai il compagno di mia madre,

< Oh ciao Leonardo esci? >

< Si vado da Andrea, dobbiamo registrare > 

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