Dopo aver fatto colazione portai il cane a fare una bella passeggiata nel bosco, avevo bisogno di pensare senza essere disturbato, c'erano delle cose che non mi quadravano in tutta questa storia, per ogni passo che avevo fatto in avanti... immancabilmente ne facevo due indietro.
Dopo un ora circa tornai a casa, i miei erano usciti e nella casa regnava il silenzio più assoluto... a parte il cane che come al solito giocando con uno dei suoi giochetti faceva un po' di casino, mi ributtai sul letto nella speranza di recuperare almeno in parte il sonno perso per la notte passata in bianco, ma fu inutile perché esattamente dopo cinque minuti che mi ero sdraiato, il mio cellulare squillò... era un messaggio, aprii whatsapp... era Kali,
- Ehi so che è presto e starai dormendo ma... ti vedrò oggi? -
Risposi subito senza nemmeno pensarci, erano passati giorni dall'ultima volta che l'avevo vista ed avevo un gran voglia di stare un po' con lei,
- Ehi, vengo oggi per allenarmi con Pavel... ma dopo potremmo stare insieme -
Mi rispose semplicemente con un emoction sorridente che faceva l'occhiolino e nient'altro, lasciai cadere il cellulare sul letto e mi addormentai.
Kali's P.O.V
Avevo passato tutta la notte o almeno gran parte a pensare a quello che era successo con Giovanni, da quando era entrato nella mia vita all'improvviso sembrava tutto diverso... nella mia stanza avevo creato il mio piccolo rifugio dove potermi chiudere e non pensare, oppure dove poter immaginare qualsiasi cosa mi potesse far stare bene; Quando mio zio un giorno si presentò a casa, chiamato dai miei genitori molto preoccupati, capii che la cosa era molto più seria di quanto pensassi, a loro avevo raccontato solo parte di tutto quello che avevo vissuto, in fondo avevano ragione quando mi dissero che Yulian non gli piaceva, ma non soltanto perché era il classico ribelle della scuola, ma anche perché c'era qualcosa in lui che non li convinceva.
Ma io come tutte le ragazzine testarde, andai contro di loro insistendo sul fatto che non era cosi, che si magari un po' ribelle lo era ma come poteva esserlo qualsiasi ragazzo della sua età; Ancora non sapevo in cosa mi stavo cacciando.
E così sono passati quasi due anni da quando me ne sono andata da casa, o sarebbe meglio dire da quando i miei mi hanno allontanato da casa, dalla nostra città e dal nostro paese. So che lo hanno fatto per il mio bene, ma i primi tempi non riuscivo a perdonarli.
Ero assorta nei miei pensieri quando sentii bussare alla porta della mia camera,
< Tesoro sei sveglia? >
Mi tirai su guardai verso la scrivania e balzai giù dal letto in lampo! a forza di pensare non mi ero accorta di quanto in ritardo fossi! di solito la mattina aiutavo sempre mio zio giù nel locale, e preparavo anche la colazione,
< Oh mio dio, sii zio sono sveglia >
Risposi andando ad aprire la porta, ad accogliermi dall'altra parte c'era lui con un bel sorriso dolce, per quanto il suo viso gli permettesse... i suoi lineamenti spigolosi rendevano il suo volto a volte molto duro,
< Zio! >
< Questa mattina volevi lasciarmi da solo per caso? >
Disse sorridendo, ma pensando di essere serio, mi venne spontaneo sorridere a mia volta lasciandomi sfuggire una piccola risatina,
< Ma no, non ti lascerei mai da solo... perché se lo facessi il locale andrebbe a rotoli senza di me!! >
< Ah! è cosi che la pensi eh... >
Oltrepassai mio zio e risposi ancora una volta sorridendo,
< Certo! perché hai dubbi? o pensi che Pavel possa fare meglio di me? >
Rise di cuore e insieme andammo in cucina a preparare una colazione d'emergenza, come la chiamava lui ogni volta che magari io mi svegliavo tardi... per prima cosa presi due capsule per fare il caffè, finalmente lo avevo convinto a rinnovare un po' gli elettrodomestici della nostra casa, incredibile ma vero nel locale non avevamo una macchina per il caffè, e quindi ogni volta dovevamo fare la moka... per carità con quella viene molto bene, ma vuoi mettere la praticità delle capsule? nel frattempo mio zio come ogni mattina prese il suo taccuino su cui scriveva tutte le sue cose, quello che doveva fare durante la giornata, quello che serviva nel locale e scommetto anche il rendimento di Giovanni negli incontri e anche negli allenamenti! a volte mio zio sapeva essere davvero una scocciatura.
Una volta pronto il caffè gli e lo misi sotto il naso,
< Zio? il caffè!! >
< Ah! grazie tesoro... >
E lasciò come al solito la frase in sospeso; Poi preparai due toast con la marmellata e la colazione d'emergenza era pronta.
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Segreti e Bugie
FanfictionAlmeno una volta nella vita abbiamo pensato di conoscere talmente bene una persona da metterci la mano sul fuoco, da giurare che mai nulla di male quella persona avrebbe potuto fare. Andrea è un ragazzo cinico e disincantato, vive a Trento ed ha ape...